From Toys to TV – Ep. 1: Mighty Max

Inizia qui un nuovo viaggio alla scoperta delle serie animate che sono state tratte da linee di giocattoli. Prima tappa: andiamo a conoscere l’avventuroso Mighty Max!

speciale mighty max

Recentemente, grazie al magnifico lavoro svolto dalla collega redattrice Alberica Sveva Simeone, sono stati risvegliati in me nostalgici e malinconici ricordi del tempo che fu, di pomeriggi passati a scegliere quale dei giocattoli in mio possesso sarebbe stato designato a trascorrere insieme a me il resto della giornata (chiamatela pure sindrome del figlio unico). Giocattoli che, a loro volta, spesso e volentieri vedevo riprodotti in versione animata sui tanti cari (e compianti) slot televisivi dedicati alla  tv dei ragazzi.

Leggendo lo speciale è affiorato in me un atavico dubbio: quante sono le serie animate che sono state tratte da linee di giocattoli? E quante di queste sono produzioni che meritano di essere lodate? Se anche voi condividete le mie stesse paturnie, allora siete nel posto giusto.

La memoria emotiva ha quindi tirato fuori dallo scatola dei ricordi una serie animata che rammento con estremo affetto, di cui custodivo gelosamente un solo esemplare di una linea di giocattoli che scopro solo oggi essere alquanto ampia. Per chi lo stesse chiedendo: purtroppo non lo posseggo più, smarrito nei meandri del tempo.

Parliamo di Mighty Max , serie tratta dalle produzioni targate Blue Bird Toys, società britannica specializzata nel mondo dei giocattoli, che cominciò a venderli sin dal 1992. Nel Nord America ad occuparsi principalmente dei diritti di distribuzione,  così come nella nostra bella Italia, fu uno dei colossi del settore, la Mattel.

Ma andiamo con ordine. Questi giocattoli vennero pensati inizialmente per essere la controparte maschile delle già famose Polly Pocket da cui riprendono sostanzialmente il format: mini-set che vanno a rappresentare una ambientazione a tema, con all’interno una o più figure, in scala ridottissima, tratte dallo stesso franchise.

I primi prodotti dedicati al brand, da noi conosciuti come Gusci Orribilosi (in originale Doom Zones/ Doom Stones), erano dei play-set a mo’ di cofanetto che andavano a rappresentare un’ambiente tematico/la tana di un nemico, le cui fattezze esterne erano proprio quelle del mostro di turno da affrontare.

mighty max

Poco dopo arrivò una versione più ridotta, i cui prodotti vennero denominati Mini Gusci Orribilosi (in lingua albionica Horror Heads). Da lì in poi, grazie al successo della succitata serie, vennero prodotti numerosi altri set, di cui, tra tutti, il desiderio proibito di ogni ragazzino erano solo uno: il grande play-set dedicato alla Montagna del Teschio Maledetto

mighty max toys

Guarda lì che robetta

Mi sto già dilungando troppo su un argomento già egregiamente trattato altrove, vi lascio solo un’ultima curiosità. Insieme ai set si potevano trovare delle piccole strisce a fumetti che andavano già a creare una sorta di lore o comunque di trama generale delle avventura del giovane Max. Tenetelo a mente perché poi ci torneremo in qualche modo.

mighty max

Dopo questo ampio ma dovuto preambolo arriviamo all’argomento principe di questo speciale, la serie animata di Mighty Max. Realizzata dalla Film Roman, studio di animazione fondato da Phil Roman nel 1984 e che si è occupata principalmente della serie animata dedicata a Garfield (oltre ad essere una delle case di produzione coinvolte come supporto in prodotti come I Simpson e I Griffin), il cartoon venne sceneggiato, tra gli altri, anche da Max Zaslove, creatore della serie DisneyTaleSpin.

La serie è stata tramessa inizialmente negli USA a cavallo tra il 1993 e il 1994, arrivando al considerevole traguardo di 40 episodi mandati in onda, suddivisi in due stagioni. Ma noi tutti la ricordiamo, ovviamente, per il suo passaggio sulle reti televisive di mamma Mediaset avvenuto nel 1995, con l’energica sigla cantata, manco a dirlo, dalla leggendaria Cristina D’Avena. Mi scuseranno i lettori se approfitto di questo spazio, ma se mai la divina Cristina dovesse leggere queste righe: ti prego, o somma, da tuo accanito frequentatore di concerti, riproponi questa canzone in uno dei prossimi appuntamenti! Per ora accontentiamoci di riascoltarla grazie a YouTube

Partiamo dalla trama della serie e dal suo incipit: un giorno il giovane Max riceve un misterioso pacco postale al cui interno dimora un berretto rosso con una bella M gialla stampata al centro. Nulla di strano (a parte ricevere misteriosi pacchi da chissà dove), se non fosse che poco dopo il nostro protagonista viene attaccato da un mostro di lava desideroso di farlo fuori quanto prima.

Mighty Max cartoon

Di lì a poco Max farà la conoscenza di due personaggi, che lo accompagneranno per tutta la serie: Virgil, lemuriano dalle fattezze di un volatile, profondo conoscitore degli eventi della storia, e Norman, energumeno di stirpe vichinga dotato di una forza sovraumana, che ricoprirà nel tempo il ruolo di guardia del corpo di Max.

Si verrà quindi a scoprire che Max è il “Prescelto”, anche detto il Possente, l’Invincibile (e altri sinonimi dei predetti vocaboli) e che il cappellino è l’ultimo berretto cosmico rimasto sulla Terra: chi indossa il copricapo avrà l’arduo compito di difendere il pianeta dalle minacce che la vorrebbero soggiogare e potrà utilizzare i propri poteri per spostarsi a proprio piacimento grazie a dei numerosi portali, che solo il Prescelto può attivare.

Nemico principale della serie è il Cavaliere del Teschio Maledetto (nella versione originale Skullmaster), che nel doppiaggio americano ha la voce dell’attore Tim Curry, visto in tantissime produzioni, ma che personalmente ricordo per il personaggio interpretato in Mamma ho perso l’aereo 2.

risata

Dai che avete capito anche la scena

La serie quindi verte principalmente nell’affrontare diverse tipologie di mostri, nemici e alieni, prontamente sconfitti dal prode Max.  La trama potrebbe sembrarvi banalotta, ma fidatevi che, per un prodotto tratto da una linea di giocattoli non lo è affatto. Il cartone animato, al netto di qualche prevedibile inciampo, presenta uno stile grafico interessante e la scelta di affidare la protezione della Terra ad un ragazzino permette una facile empatia con il pubblico di riferimento. Quindi possiamo dire che la serie mostra diversi punti di forza.

Partiamo intanto dal “coraggio” che la trasposizione animata dimostra praticamente all’inizio di ogni puntata: ogni episodio comincia con una povera vittima che ci tira le cuoia, a causa del mostro/nemico di turno. Negli anni ’90 mostrare la morte (seppur mai direttamente) in uno show per ragazzi non era roba da tutti i giorni.

Il villain principale, il suddetto Cavaliere del Teschio Maledetto, non è poi il solito nemico trito e ritrito, sebbene le intenzioni del cattivone siano le stesse di altri suoi colleghi: la conquista del mondo. La sua presenza (ma non solo) aggiunge un certo tono dark alla serie, che la rendeva sicuramente più appetibile al giovane pubblico.

Infine la serie presenta molte ed accurate nozioni di geografia, storia e scienze, approfondite a fine puntata in uno spazio apposito con protagonista Max, che andava a sostituire i classici pistolotti educativi tanto cari ai produttori di quell’epoca.

Il finale della serie, poi, risulta a tratti sorprendente, di certo una bella idea che non ci si aspetterebbe da una serie di questo tipo.

Nonostante il grande successo la serie non ha poi avuto alcun seguito, ed il motivo è facilmente intuibile: una volta munta per bene la mucca non c’era più intenzione di portare avanti un brand ormai circoscritto e limitato. Anche dalle nostre parti, sebbene ci fosse stato un vero e proprio boom del personaggio (con tanto di pubblicità e merchandising quasi onnipresente), la serie non è stata più riproposta in replica negli anni a venire.

La costola finale delle produzioni risultano essere dei prodotti visti (ahinoi) solo negli USA: un gioco da tavolo denominato “The Ultimate Adventure Game“, un gioco di carte (!) conosciuto con il fantasioso titolo “Super Battle Card Game” ed una serie di 11 fumetti + 1 speciale curata nientepopodimeno che dalla Marvel UK.

Il fumetto speciale, il numero #0, poteva essere ottenuto solamente acquistando l’ultimo e vero proprio prodotto dedicato al franchise ossia il videogioco sviluppato per Super Nintendo e Sega Megadrive nel 1995, dal titolo “The Adventures of Mighty Max“, fortunatamente arrivato anche in Europa.

Siamo quindi alla fine di questo primo lungo viaggio. Se siete rimasti affascinati da questa serie sappiate che, sfidando i perigliosi mari della rete, riuscirete a trovare facilmente quello che cercate,  potendo quindi recuperare agilmente questo tassello del mosaico dei ricordi.

E voi, avete qualche serie tratta dai vostri giocattoli preferiti che vi è rimasta nel cuore? Fatecelo sapere nei commenti!


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BorgoNerd

Nerd convinto dal 1989, amante del mondo geek a 360° gradi, redattore per passione, fervente fedele del Super Nintendo e di One Piece.

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