Dieci curiosità su Kiss Me Licia, l’anime cult degli anni 80

Kiss Me Licia è sicuramente uno degli anime più amati dalla generazione cresciuta tra gli anni 80 e 90 guardando i cartoni animati sulle reti private italiane. Ecco alcune curiosità che forse ancora non conoscete

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«Un giorno di pioggia Andrea e Giuliano incontrano Licia per caso, poi Mirko finita la pioggia incontra e si scontra con Licia…»

Era il 1985 e in Italia Cristina D’Avena portò nelle nostre case la storia d’amore della dolce Licia. Lei, una ragazza acqua e sapone che lavora nella taverna del babbo Marrabbio, resta ingarbugliata nella vita di un gruppo di cantanti “alternativi”, in particolare del cantante della band, Mirko e del tastierista Satomi. Licia, con la sua semplicità e naturalezza smuoverà molte farfalle nello stomaco e grazie all’affetto per Andrea, fratellino di Mirko e del suo gatto Giuliano, alla fine non potrà che cedere alle avance della testa giallorossa più famosa di sempre!

Questa è la storia che conosciamo tutti, ma vediamo di regalarvi qualche notizia in più…

1. Giuliano, nella serie animata, ci ha regalato delle espressioni memorabili (ve lo ricordate quando vede uscire Licia dalla doccia ed esclama -con tanto di occhi a cuoricino- “emotion”?!), ebbene questi pensieri, frutto della sua immaginazione, sono qualcosa che venne introdotto solo in Italia: i cari amici giapponesi non ebbero un gatto ciccione così espressivo.

2. Come tanti cartoni a noi cari, anche Kiss me Licia, è tratto da un fumetto: Love me knight (Ai shite Naito, ovvero Amami cavaliere), della mangaka Kaoru Tada, pubblicato in Giappone dal 1982 e in Italia a partire dal 2002 dalla Star Comics. Il manga è stato ristampato nel 2012 da Goen nella collana Lady Collection.

3. La storia non ebbe il successo che ci si aspettava in Giappone: pensate che la trasmissione a puntate fu interrotta bruscamente, mentre in Italia provocò quasi un fenomeno di massa, tanto che dopo il cartone è stato creato il famoso telefilm con Cristina D’Avena che rappresenta una sorta di sequel della storia. Nel 1986 debutta quindi in Italia il primo live action “Love me Licia”, seguito poi da ben tre serie: “Licia dolce Licia” (1987), “Teneramente Licia” (1987) e “Balliamo e cantiamo con Licia” (1988), tutti con un grande seguito di pubblico.

4. Nel cartone Andrea gioca spesso con un oggetto a forma di cuore, questo giocattolo esisteva davvero, si chiamava “Love Star” ed era prodotto dalla Casio.

5. Nella storia originale del manga si viene a conoscenza del fatto che Andrea Mirko sono in realtà fratellastri: non sono figli della stessa madre, il più piccolo è frutto di un amore clandestino tra il padre e la sua amante.

6. Chi è la ragazza bionda della sigla? Internet è pieno di teorie e speculazioni a riguardo, al punto che anche noi eravamo inizialmente caduti nella trappola delle leggende metropolitane. Dopo alcune segnalazioni e successive verifiche da parte nostra, abbiamo scoperto che l’intro dell’anime è stato disegnato prima della versione finale del primo episodio e che i disegnatori avessero semplicemente ripreso le caratteristiche dei personaggi del manga, in cui Licia è bionda. Al momento in cui i cartoonist hanno iniziato a lavorare alle bozze finali degli episodi, i produttori avrebbero deciso di eliminare il biondo e puntare sul castano, convinti che il colore sarebbe stato più adatto alla versione televisiva. La sigla però ormai è era già pronta e la produzione decise di tenerla, anziché ritoccare il personaggio.

7. Come al solito, la storia a cui è ispirato il cartone è stata abbastanza censurata, hanno subito tagli soprattutto scene omosessuali. Sicuramente avrete fatto caso alla presenza di personaggi dall’ambigua sessualità, tanto che anche la stessa Licia inizialmente era convinta che il bel Satomi fosse gay!

8. Il manga è ambientato ad Osaka, mentre l’anime a Tokyo.

9. I Bee Hive, gruppo musicale dell’anime, è stato completamente ricreato in carne ed ossa per la serie live action italiana dal 1985 al 1988, tutte le loro canzoni sono state scritte e composte da Alessandra Valeri Manera (testi) e Carmelo “Ninni” Carucci (musiche) ad eccezione del primo disco “Kiss me Licia”, le cui musiche sono quelle originali giapponesi. La voce solista di Mirko era quella di Enzo Draghi, cantante di Lupin, l’incorregibile LupinUna spada per lady OscarQuattro pinne all’orizzonte. Nel 2008, a distanza di 20 anni dalla conclusione della saga di Licia, i 4 membri della band – vista la grande richiesta dei fan – decisero di riunirsi col nuovo nome Bee Hive Reunion. Per l’occasione realizzarono un singolo inedito dal titolo “Dont’t say goodbye” e nello stesso anno tennero alcuni concerti per la prima volta al di fuori della funzione televisiva.

10. Inizialmente era stata incisa una diversa sigla di chiusura per l’anime, cantata sempre da Cristina D’Avena, dal titolo “Il mio gatto Giuliano”, che però non venne mai usata.

Saki

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Cuore giapponese in un corpo italiano, leggo manga dalla più tenera età e sogno ancora di cavalcare Falcor! Curiosa fino allo sfinimento, sono pronta a parlarvi delle mie scoperte!

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2 Comments

  • Il punto 6 è assolutamente falso, non esiste alcuna voce narratrice nell’anime e la tipa bionda non compare mai nella serie perchè la realtà è un’altra: Masami Suda(character designer della sigla), ha affermato che disegnò la sigla prima che la serie fosse messa in produzione, subito dopo venne deciso che Licia doveva essere castana dunque la sigla rimase con Licia bionda mentre negli episodi è castana. Correggete lo sfondone per piacere.

    • Ciao Bunzigirl,
      hai perfettamente ragione, sul punto 6 abbiamo preso una cantonata, dando per buona quella che poi si è rivelata una leggenda metropolitana.
      Ci scusiamo con i nostri lettori e provvediamo subito a modificare.
      Abbiamo sbagliato, ma in buona fede 🙂

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