Daredevil Father – 5 motivi per recuperare il classico di Joe Quesada

A più di dieci anni dalla sua pubblicazione, Daredevil: Father è già diventato un classico del Diavolo di Hell’s Kitchen. La storia scritta e disegnata da Joe Quesada è un gioiello che va assolutamente recuperato, anche nella versione digitale recentemente offerta da Panini Comics a prezzo ribassato durante la quarantena del Covid-19. Se volete sapere perché, di seguito troverete 5 buoni motivi

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Una miniserie di Daredevil scritta e disegnata da Joe Quesada, già Editor In Chief, attuale Chief Creative Officer della Casa delle Idee ed uno degli autori più amati dai fan dell’alter-ego di Matt Murdock (disegnatore delle saghe culto Il Diavolo Custode e Parti di un Buco). Se non vi basta questo motivo per leggere Daredevil: Father, miniserie pubblicata tra il 2004 e 2007 e raccolta da Panini Comics nel numero 4 della Daredevil Collection, allora dovete assolutamente leggere le prossime righe: troverete cinque buoni ragioni per immergervi in questa storia, che si candida prepotentemente ad entrare tra le tante pietre miliari del personaggio, forse meno famosa di altri cicli memorabili come quello di Frank Miller, di Ann Nocenti oppure dello stesso Quesada (in coppia con Kevin Smith e David Mack), ma certamente ugualmente importante per comprendere appieno il mito del Diavolo Rosso.

UNO STUDIO DEL PERSONAGGIO

Come fa notare Damon Lindelof nella prefazione dell’opera, al di là della trama, il punto forte di questa storia è il suo essere l’approfondimento definitivo del personaggio da parte di uno dei suoi autori più importanti. Nella sua riluttante caccia al killer Johnny Bulbo, Matt Murdock intraprenderà un viaggio interiore catartico che ridefinirà per sempre le sue motivazioni, attraverso la scoperta di dettagli dimenticati del suo passato riaffiorati all’improvviso e l’accettazione degli sbagli della figura che più ha condizionato la sua vita  e la sua scelta di diventare un eroe: Battlin’ Jack Murdock, suo padre.

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PADRI E FIGLI

Father è una storia di padri e figli. Tutti i personaggi del racconto fanno i conti con il rapporto conflittuale col proprio padre e con il proprio retaggio: il misterioso Nestor Rodriguez alias Nero, enigmatica figura che, per coprire il passato oscuro di suo padre- un politico rampante che Daredevil non era riuscito a salvare in una delle sue prime uscite- grazie alla sua conoscenza della Santeria, costruisce un fiorente business nel settore dei media e fonda una squadra di vigilantes di quartiere chiamati Santeros; Maggie Farrell, donna malata di cancro che assume lo studio Nelson & Murdock per fare causa alla corporation responsabile della sua condizione, il cui padre nasconde un oscuro segreto ed è uno dei primi personaggi apparsi sulle pagine dedicate al Cornetto; e naturalmente Matt Murdock, che inizia a festeggiare il giorno della festa del papà alla palestra Foswell e finisce- unico personaggio a trovare redenzione e, forse, pace- con l’accettare a distanza di anni gli sbagli di Battlin’ Jack, rendendosi conto di essere stato fortunato, nonostante tutto, ad avere avuto un genitore che, alla fine, ha saputo salvarsi e ha saputo dare il giusto esempio al suo ragazzo, anche se ha pagato con la vita la sua scelta.

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UN GIALLO AD OROLOGERIA

Al di la dell’indagine su Daredevil e sul suo passato, Quesada mette in scena una storia solida, sceneggiata ad orologeria, che funziona in ogni sua parte. Father è un bel giallo, con tanto di serial killer che semina morti nella calda estate di Hell’s Kitchen, quartiere del quale Daredevil si è appena dichiarato il re, schiacciando la maggior parte del crimine in altre zone della città.  Il killer sembra avere una connessione con Matt Murdock: le vittime sono tutte ex-clienti dell’avvocato di Hell’s Kitchen e vengono ritrovate con un occhio cavato, elemento che rimanda alla cecità del nostro eroe. Perché i Santeros si mettono subito sulle tracce del killer? Qual è l’interesse del loro mandante, il facoltoso Nero? E cosa c’entrano in tutto questo Maggie Farrell e suo marito, i nuovi clienti di Matt? Quesada fornisce tutte le risposte con una storia emozionante, in cui la suspence cresce ad ogni pagina, mentre il racconto svela sempre più dettagli sull’ identità dell’assassino -nascosti da depistaggi e falsi indizi, come nella migliore tradizione della letteratura poliziesca- fino alla shockante rivelazione finale.

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L’ARTE DI JOE QUESADA

Father ha avuto una gestazione molto lunga: è stato pubblicato infatti nell’arco di tre anni, dal 2004 al 2007. Questo ritardo è  dovuto sicuramente ai tanti impegni che Quesada aveva a quei tempi, in qualità di Editor-in- Chief della Marvel, ma anche al particolare risultato che l’artista voleva ottenere con la sua opera. Con Father, Quesada abbandona il suo tratto più realistico, ammirato per esempio nel Diavolo Custode, per fare spazio a disegni più stilizzati, simbolici, quasi onirici e perfettamente in linea con la sceneggiatura, nella quale le parti dedicate ai ricordi del protagonista hanno un ruolo fondamentale.

Abbiamo così figure ipertrofiche, quasi spaventose, che si accompagnano ad espressioni dei volti curate in maniera maniacale; ma la vera chicca sono i numerosi flashback, caratterizzati dalla ripetizione delle stesse immagini con l’aggiunta, ogni volta, di dettagli importanti per la storia, a sottolineare l’ importanza che il ricordo dell’infanzia riveste nell’intreccio complessivo , e la colorazione, che mette in risalto sempre il rosso e il giallo, i colori dei due costumi di Daredevil. Insomma, alla fine sembra proprio che sia valsa la pena aspettare tre anni per gustarsi il lavoro completo di Quesada, che rimane ancora oggi di livello davvero alto.

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UN SACCO DI NUOVI PERSONAGGI E… DAREDEVIL NINJA

Da ultimo, segnaliamo come Quesada dia ampio spazio alla sua fantasia, creando un gruppo di nuovi personaggi dalla storia e dal design davvero interessanti: i Santeros. I Santeros si presentano con nomi e poteri derivati della Santeria- antica religione costituita da un mix di credenze provenienti dal Cattolicesimo e dalla Yoruba africana- a cui sono stati iniziati dal loro leader Eleggua, sotto il cui pseudonimo si cela Nero, il quale dopo la morte del padre di cui abbiamo parlato prima, ha sviluppato una vita parallela a quella di uomo d’affari. Dopo aver ottenuto il potere di confondere fino a portare alla pazzia le persone attorno a lui, Nero/Eleggua ha deciso di donare abilità speciali, ispirate a quelle delle divinità della Santeria, ad altri come lui. Facciamo così la conoscenza con: Oshun, capace di manipolare i liquidi attorno a lei e all’interno delle persone; Ogun, il forzuto del gruppo; Chango, che può creare e controllare l’elettricità; e, da ultima, Oya, dominatrice dei venti.

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Matt ha due incontri con questo pittoresco supergruppo di vigilantes: nel primo viene del tutto sorpreso e sopraffatto; cosi, nel secondo, vista anche la superiorità numerica del nemico, decide di arrivare preparato e armato di tutto punto. Grazie a questo espediente,  abbiamo l’opportunità di ammirare per la prima ed unica volta un Daredevil-ninja, dotato di spade parafulmine, reti cattura cattivi, dardi soporiferi e addirittura un’armatura in stile samurai a proteggerlo dai colpi più duri. I Santeros e Daredevil-Ninja sono invenzioni intriganti, che allo stesso tempo si avventurano su vie inesplorate -la religione Santeria- e rendono omaggio agli elementi della cultura orientale del mito di Daredevil, introdotti per la prima volta da Frank Miller. È un peccato che nessun altro autore abbia deciso di svilupparli successivamente a Quesada; d’altro canto, sono un elemento che rende ancora più peculiare  e imperdibile questo grande classico del passato recente del Diavolo Rosso.

 

 

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Mario Aragrande

Nato con un fumetto in mano, sono cresciuto a pane e supereroi. Mentre aspettavo che il ragno radioattivo mi mordesse, ho sviluppato un'ossessione per musica, cinema e serie TV, che tento di tenere a freno, tra le altre cose, con la mia penna. Perché da una grande passione derivano - spero - grandi recensioni.

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