Corpo e anima, di Ildikó Enyedi – Recensione

Orso d’oro a Berlino ‘67 e in corsa, a rappresentare l’Ungheria, nella cinquina degli Oscar al miglior film straniero del 2018, “Corpo e Anima” di Ildico Enyedi, è una magnifica scoperta, trovata sotto l’albero di Natale grazie a Movies Inspired che, prima della distribuzione ufficiale in Italia – dal 4 gennaio prossimo – ha permesso a noi di MegaNerd di vederlo e recensirlo in anteprima

 

IL FILM
Degli sconosciuti hanno un sogno ricorrente che li accomuna: due bellissimi cervi che vivono in un bosco placido e innevato. Endre, ormai alle soglie dell’età matura, è il direttore finanziario di un mattatoio in cui la giovane Maria, colma di grazia ed idiosincrasie, viene chiamata come responsabile del controllo qualità. Endre sembra notarla subito mentre Mária fa di tutto per evitare il contatto umano. Per via di un interrogatorio davanti alla psicologa aziendale, i due scopriranno casualmente di essere i cervi all’interno del sogno che ogni notte condividono. Questa interconnessione ai limiti dell’assurdo, sará alla base di un percorso reale di avvicinamento e di abbandono.

Se la realtà è fatta di blocchi ed ostacoli – spesso autoimposti – che non permettono ai corpi d’incontrarsi con naturalezza, la dimensione onirica ospita l’anima e la slega dalle costrizioni materiali, rendendola libera di vagare. “Corpo e anima” è un piccolo capolavoro, delicato e profondo, capace di esplorare i picchi più intimi dell’individuo, andando però oltre il racconto delle individualità e cogliendo, seppur nel pieno registro del dramma sentimentale, le solitudini e gli automatismi indotti da una società ormai vittima del progresso-ad-ogni-costo. Endrè e Maria, infatti, incarnano molti dei cardini dei tempi che viviamo: il fallimento del modello famigliare, l’anaffettività, l’efficientismo, la solitudine (obbligata), la psicosi. Solo la dimensione del sogno saprà restituire ai corpi dei protagonisti l’anima che gli appartiene, che hanno incatenato e represso ma che vive e si muove, alla ricerca della propria nemesi.

Fotografia impeccabile e scelte di regia per nulla banali, fanno di “Corpo e Anima” un film originale, fresco, genuino e insieme profondamente sofisticato. Un po’ come accadde anni fa, oltreoceano, per l’immenso “Il segreto dei suoi occhi”, l’Europa dei figli del Neorealismo, dell’Impressionismo, dell’espressionismo o di un certo “realismo magico”, oggi deve volgere lo sguardo ad Est, per veder risplendere la luce della settima arte.
Vi consigliamo di correre al cinema, a partire dal 4 gennaio 2018, per conservare nella memoria questo piccolo gioiello.

 

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Madamedetourvel

Cinefila innata, politica per “sbaglio”, videomaker per vocazione. Sorvolando sui numerosi difetti, è grande sostenitrice dell’(auto)ironia, della cioccolata e delle sigarette fumate al buio. A metà del terzo giro di boa tenta di amare l’umanità, di non decomporsi e di trovare risposte a domande che – fortunatamente – continueranno a cambiare.

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