C’è ancora domani – Il Ministero della Cultura aveva negato i fondi

Mentre “C’è ancora domani” va alla grande al botteghino (21 milioni incassati in Italia a oggi), emerge un dettaglio sorprendente relativo alla genesi dell’opera prima da regista di Paola Cortellesi. Il Ministero della Cultura aveva negato i fondi perché ha considerato la pellicola «opera di scarso valore artistico».

La marcia trionfante al botteghino di “C’è ancora domani” prosegue senza sosta. L’opera prima da regista di Paola Cortellesi ha finora incassato 21 milioni di euro in Italia, diventando il terzo maggior incasso dopo il buonissimo film (e fenomeno mediatico) “Barbie” diretto da Greta Gerwing (qui potete leggere la nostra recensione) e “Oppenheimer“, il film capolavoro di Christopher Nolan (qui potete leggere la nostra recensione). Oltre il riscontro al botteghino, il film interpretato dalla stessa Paola Cortellesi e da Valerio Mastandrea ha riscosso un consenso unanime da parte della critica.

Un successo per molti versi inaspettato ma che tutti auspicavano per la salute del cinema italiano. Sicuramente un successo del genere non se lo immaginava il Ministero della Cultura. Secondo un’ intervista condotta dal quotidiano “Repubblica” a Alberto Pasquale (Presidente di Umbria Film Commission) è emerso un dettaglio sorprendente (e per molti versi inquietante) sulla genesi di questo film. Alberto Pasquale ha infatti dichiarato:

«Il progetto si è classificato al 51mo posto, l’ultimo, in quanto ‘Progetto di opera non giudicata di straordinaria qualità artistica in relazione a temi culturali, a fatti storici, eventi, luoghi o personaggi che caratterizzano l’identità nazionale»

Secondo la ricostruzione di “Repubblica”, la bocciatura per “C’è ancora domani” sarebbe arrivata il 12 ottobre 2022. L’ufficio stampa del Ministero della Cultura si è affrettato nel precisare che la decisione non è imputabile all’attuale Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano:

«Il Ministro della Cultura allora in carica, che ha nominato la Commissione, non era Gennaro Sangiuliano che ha giurato il 22 ottobre 2022. Le date non mentono. La bocciatura di questo film di grande successo, diventato il simbolo della lotta delle donne contro la violenza di genere, non è imputabile a un organismo nominato dal Ministro Sangiuliano né è avvenuto in data in cui lui era in carica. Spiace, infine, che questa polemica sia inserita nel discorso più generale legato a questo importante tema. Il Ministero della Cultura è in prima fila, con le sue nuove attività presentate qualche giorno fa insieme ai Ministri Giuseppe Valditara ed Eugenia Roccella, per promuovere una cultura del rispetto e dell’educazione»

Stendendo un velo pietoso sull’acume della nostra classe politica dirigente, ci sentiamo di consigliarvi caldamente di andare al cinema per vedere questo film. Vi consigliamo di portare i vostri figli e nipoti perché su determinate tematiche (toccate magistralmente da questo film) è necessario educare sin dalla tenera età, in famiglia come a scuola. Quale miglior mezzo se non il cinema ?

La risposta la lasciamo al Ministero della Cultura.

fonte: Repubblica


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Mr. Rabbit

Stanco dal 1973. Ma cos'è un Nerd se non un'infanzia perseverante? Amante dei supereroi sin dall'Editoriale Corno, accumula da anni comics in lingua originale e ne è lettore avido. Quando non gioca la Roma

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