Beastars – Può la ragione prevalere sull’istinto?

È il fenomeno del momento: Beastars! Siamo pronti a condurvi nell’Istituto Cherryton per farvi conoscere Legoshi, il lupo grigio che sta conquistando il cuore di tutti. In questo speciale vi parleremo sia del manga di Paru Itagaki che della prima stagione dell’anime disponibile su Netflix

speciale beastars

Beastars è uno dei migliori manga in circolazione e l’anime che ne è stato tratto non è da meno (forse). Legoshi, il lupo grigio protagonista, ci porta a riflettere sui massimi sistemi, e lo fa dalle aule di una scuola superiore frequentata da specie animali che in natura non potrebbero mai condividere lo stesso spazio. Vivreste accanto a chi normalmente si ciba di voi?

Beastars, in Italia per Panini Comics sotto l’etichetta Planet Manga, è l’opera della giovanissima mangaka Paru Itagaki che si è imposta all’attenzione di tutti, vincendo il Kodansha come miglior shonen, il Taisho Award, e l’Osamu Tezuka New Creator.

Un vero melting pot di generi oltre che di razze animali, popolano questo titolo ancora in corso di pubblicazione ma che, visto il buon numero di volumi usciti, ci permette di dare serenamente il nostro giudizio. Ne approfittiamo per dirvi che la mangaka ha dichiarato di essere molto vicina alla fine.

 

Di cosa parla Beastars? Difficile riassumerlo in poche righe, visto il sovrapporsi di diversi archi narrativi e tematiche affrontate, ciascuna con un differente approccio emotivo per il lettore.

Ci troviamo a Cherryton, istituto superiore frequentato da differenti specie animali che possiamo dividere in due grandi categorie: carnivori ed erbivori. La scuola è lo specchio del mondo esterno, popolato interamente da esseri antropomorfi che convivono nel ferreo rispetto di alcune regole; fra tutte, è vietato cibarsi di carne per i predatori naturali, tanto da essere venduta solo al mercato nero.

Legoshi è il nostro protagonista. Un lupo grigio di diciassette anni dal carattere introverso e che non è di certo aiutato a socializzare dal suo aspetto, essendo tra l’altro il canide più grosso presente a scuola. Due eventi sono fondamentali all’inizio di Beastars. Il primo è il nostro entrée di benvenuto in un nuovo mondo: a scuola hanno ucciso l’alpaca Tem, membro del club di teatro. In automatico gli erbivori danno la colpa ai loro nemici naturali e l’aria si fa immediatamente tesa. In poche battute Beastars scarica un barile di odio tra razze che colpisce per quanto è diretto. Ma non finisce qui. Il nostro Legoshi, anche lui nel club di teatro (reparto scenografie), farà la conoscenza di Haru, una coniglietta nana che, suo malgrado, è sulla bocca di tutti, accusata da ambo i sessi di essere una leporide dai facili costumi. Legoshi è irrimediabilmente attratto da Haru. Ma cos’è che lo attira? È il suo istinto predatore che non vede l’ora di pregustare dolcissima carne o è l’inizio di un amore adolescenziale? Nel mentre il club di teatro sta preparando la sua consueta rappresentazione di Adler attesa da tutto l’istituto. Conosceremo così anche Louis, cervo alterco che desidera sopra ogni cosa il titolo di Beastar, capo istituto in grado di far convivere pacificamente le razze.

Beastars

Si aprono così le danze di Beastars, un mondo di esseri antropomorfi che ci guida alla scoperta di innumerevoli differenze che la natura ha scelto per i protagonisti, e che far convivere senza incidenti è davvero difficile.

La regola aurea che vuole tutti felici sotto lo stesso tetto, impone un rigido codice comportamentale che non tutti riescono facilmente a rispettare. Ci si addentra così nel mondo animale, stravolgendone gli equilibri per la sopravvivenza. Questo avviene non sovvertendo tuttavia le altre regole naturali che disciplinano gli altri aspetti della vita dei protagonisti di Beastars; l’importante è il rispetto che ognuno deve avere nei confronti dei compagni, indipendentemente dalla razza.

Paru Itagaki ci trasporta in un mondo dall’equilibrio precario, esattamente identico a quello popolato dagli uomini. Il principio d’uguaglianza, sacrosanto, ci porta non ad annullare le diversità ma ad esaltarle e comprenderle. Proprio perché siamo diversi, siamo tutti uguali. È così che dovrebbe essere. Beastars è un racconto che alterna comicità a momenti tragici che portano a riflettere. Una lettura che sa ben alternare le tinte grigie alla spensieratezza adolescenziale. Dramma umano, romanticismo e thriller. Tutto a piccole dosi che procede nel verso giusto. Certamente, c’è da capire se il coraggio narrativo verrà mantenuto costante. Oltre al mondo esterno davvero interessante, è quello interno a Legoshi che ci attira irrimediabilmente. Il nostro giovane lupo è assalito da atroci dubbi e ripetutamente è costretto a reprimere con fermezza il proprio istinto. Legoshi è un buono, ma pur sempre un lupo. Evita lo scontro per paura che la sua natura prenda il sopravvento e faccia di lui un animale spietato. Questa forte contrizione si percepisce fino a farci provare compassione per il protagonista. Uno degli aspetti più interessanti sicuramente. Non a caso Beastars si apre dando importanza al palcoscenico, ci conduce in un teatro, luogo dove possiamo essere chi vogliamo; forse anche un lupo che non caccia per mangiare.

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Decisamente degno di nota è lo stile di disegno dell’Autrice. I protagonisti antropomorfi sono molto caratterizzati, nonostante la leggerezza del tratto, ne vengono sempre esaltati gli aspetti peculiari. Gli ambienti sono pieni di particolari che ne arricchiscono il racconto. L’alternanza delle atmosfere è perfettamente riuscita, con l’ottimo dosaggio delle ombre e del chiaroscuro.

Beastars va letto? Assolutamente. Legoshi è uno dei personaggi più interessanti in circolazione e vi assicuro che è impossibile non provare empatia con il lupo grigio.

Passiamo all’anime realizzato da Orange Animation e distribuito da Netflix.

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Dopo diversi mesi dalla trasmissione giapponese, da qualche giorno Beastars è disponibile anche sulla piattaforma italiana di Netflix, doppiaggio compreso. La prima stagione è composta da dodici episodi e la regia è firmata da Shinichi Matsumi. La seconda stagione è in lavorazione dalla fine del 2019. Queste sono le nostre impressioni!

La peculiarità dell’adattamento  animato risiede indubbiamente nella tecnica utilizzata: la 3DCG. Beastars ci conduce alla volta di un mondo popolato da animali antropomorfi, dove la convivenza tra le razze animali è fatta di ferree regole comportamentali. Tra tutte, i carnivori non possono cibarsi delle loro prede naturali.

Legoshi, un lupo grigio di diciassette anni, è il nostro protagonista indiscusso. Un adolescente imprigionato nel corpo di un grosso canide che ce la mette davvero tutta per non far prevalere il proprio istinto predatore. Introverso, e di certo non aiutato dal proprio aspetto feroce, Legoshi frequenta l’Istituto superiore Cherryton, un vero melting pot di razze animali che riflette in pieno la società esterna. Il club di teatro dell’Istituto di cui Legoshi fa parte, sta per mettere in scena Adler, opera attesissima dagli studenti che inaugura l’anno scolastico. Purtroppo nella notte, un alpaca di nome Tem è stata brutalmente assassinata. Automaticamente gli erbivori sospettano dei predatori  e lo stesso Legoshi viene visto con sospetto dai suoi compagni. Faremo la conoscenza di Louis, cervo alterco molto popolare alla guida del club di teatro, che ambisce al titolo di Beastar, una vera guida spirituale in grado di far coesistere tutte le razze.

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L’anime ricalca abbastanza fedelmente l’opera originale, cercando di mantenere inalterati anche alcuni aspetti peculiari del racconto, soprattutto quelli più maturi tanto cari all’Autrice Paru Itagaki. Come quindi non parlare di Haru, coniglietta nana tacciata da ambo i sessi di essere una leporide troppo libertina. Ed è qui che le cose si fanno interessanti. Legoshi è irrimediabilmente attratto da Haru. Tuttavia cos’è che l’attrae? Si tratta di puro istinto, è la sua fame di preda, oppure il nostro lupo grigio si è innamorato di una compagna che appartiene a un’altra razza animale?

Beastars gioca su diversi livelli narrativi e mette subito diversi sbocchi percorribili. C’è il brutale assassinio di un erbivoro, una rappresentazione teatrale molto importante (quasi vitale) da definire, un titolo prestigioso, e l’amore all’orizzonte. Al tutto fa da sfondo la difficile convivenza tra specie diverse e l’alterazione estrema degli equilibri naturali. Possono i carnivori reprimere il proprio istinto?

L’adattamento è sì fedele, ma due aspetti proprio non convincono. Il primo riguarda la tecnica utilizzata per la realizzazione: la 3DCG. Questa tecnica altera senza ritorno le atmosfere dell’opera. I toni di Beastars sono molto cupi in diversi punti ed in questo caso è come se la fotografia di un film fosse tutta sbagliata. Si perde del tutto l’ansia di quell’attesa nel buio, la tensione animale che si respira ad ogni pagina nel manga.

Il secondo riguarda il doppiaggio italiano, appena sufficiente. Quest’anime va decisamente visto e si apprezza meglio in lingua originale. Il lavoro svolto dai nostri doppiatori è piatto, monotono e, come nel caso della tecnica grafica, rende monocorde ogni episodio.

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Assolutamente degni di nota invece sono il design e l’utilizzo dei colori. Questi sono veri punti di forza della direzione artistica dell’anime (curata da Minami Kuribayashi) e si bissa più che volentieri sui difetti predetti. La regia di Shinichi Matsumi è ottima e molto teatrale, in grado di cogliere la tensione quando si presenta, alternandola sapientemente ai diversi (molti) momenti comici.

Beastars è assolutamente consigliato, nonostante alcune scelte che proprio non convincono. Qualora stiate per iniziare l’anime, non mandate avanti la sigla realizzata in stop motion. Bellissima!

 

 

Abbiamo parlato di:


Sig.ra Moroboshi

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Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.

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