[Aspettando Dawn of X] Cap. 1 – House of X #1

L’evento Marvel dell’anno è finalmente arrivato in Italia: Jonathan Hickman ha iniziato la sua rivoluzione mutante e noi analizzeremo, ogni settimana, di pari passo con l’edizione italiana di Panini Comics, l’evolversi di questa incredibile saga. Benvenuti nel nuovo mondo.

speciale aspettando dawn of x house of x 1

Con questa settimana debutta ufficialmente in Italia il nuovo corso degli X-Men gestito da Jonathan Hickman, dopo essere già finito nelle mani dei lettori italiani durante l’appena trascorsa Lucca Comics & Games. Inizia così un cammino che, di settimana in settimana, ci porterà a analizzare i dodici capitoli che compongono questo incipit alla nuova era mutante, costruito attraverso due miniserie da sei numeri ciascuna: parliamo di House of X e Powers of X, disegnate rispettivamente da Pepe Larraz e R. B. Silva.

Panini Comics proporrà le due serie nel perfetto ordine di lettura, a cadenza settimanale, per cui per i lettori italiani non ci saranno particolari difficoltà nel seguire la vicenda di Xavier e dei suoi studenti. Chiudiamo questa prima parte con una breve spiegazione del titolo di questi nostri appuntamenti: HoX e PoX sono infatti un lungo preludio al rilancio delle testate mutanti, che avverrà con il nome di Dawn of X.

Passiamo quindi all’analisi vera e propria. Non sono presenti particolari spoiler, quanto varie anticipazioni su House of X#1. Per cui il consiglio è di proseguire la lettura a vostro rischio e pericolo!

House of X #1 si apre in maniera decisamente straniante, senza alcun legame con quanto accaduto negli ultimi numeri della gestione di Matthew Rosenberg: negli ultimi numeri de Gli Incredibili X-Men abbiamo infatti assistito ad un periodo davvero buio per Ciclope, Wolverine e i loro compagni, con tante dolorose perdite, tra cui personaggi come Banshee, Havok e Magik, con una conclusione che aveva consegnato gli X-Men nuovamente in guerra con l’umanità. In HoX non troviamo traccia di ciò, non solo vedendo personaggi tornati misteriosamente in vita, ma anche in virtù di un nuovo status quo per la razza mutante: scopriamo infatti che Krakoa, la celebre isola, è diventata la nuova nazione mutante, alla ricerca, attualmente, del riconoscimento internazionale. Gli appartenenti alla razza di Homo Superior sono i benvenuti, grazie ai misteriosi fiori di Krakoa che permettono di raggiungere da qualsiasi angolo del globo l’isola, gestita dal redivivo Charles Xavier, circondato da tanti storici personaggi del mondo degli X-Men. Ed è proprio Xavier a offrire importanti doni, sotto forma di farmaci, agli Stati che riconosceranno Krakoa.

Un gesto all’apparenza innocuo, ma che rivela, nei suoi lati più oscuri, un forte cambiamento per gli X-Men, pronti a muoversi tra bene e male, in una ambiguità che rende ogni scelta relativa. Scorrendo le pagine ci si rende conto, di vignetta in vignetta, che gli X-Men non aspirano a essere eroi, ma la loro priorità è rivolta alla sopravvivenza della razza mutante. Ma davvero si tratta solo di sopravvivenza, o forse c’è qualcosa di più sotto la superficie?

In un mondo senza SHIELD, possibile che gli X-Men possano diventare una minaccia? Qualcosa, nello spazio, si sta muovendo, aprendo le porte a un possibile conflitto.

L’ambiguità dei personaggi è ben comprensibile in un breve scambio di battute con i Fantastici Quattro, in cui si apre una fase di confronto tra Reed Richards e Scott Summers. Quanto la presenza di Franklin Richards, noto come un mutante, avvicinerà le storie dei due gruppi?

Il lavoro di Hickman non procede esclusivamente sul livello fumettistico, ma si espande attraverso schemi e infografiche il cui scopo è ampliare la natura del racconto stesso. Una simile caratteristica è già nota ai fan dello scrittore (il lavoro su Avengers e New Avengers è ricco di questi schermi), ma con HoX e PoX giunge ad un nuovo livello di dettaglio e approfondimento, rendendoli non solo un ampliamento, ma un qualcosa di indispensabile ai fini della comprensione del testo.

Per il resto, questo primo numero gioca molto sul presentare un contesto nuovo, puntando al lasciare il lettore spiazzato e concentrato sull’unire i vari pezzi del puzzle che vengono presentati di pagina in pagina. Per cui il risultato è molte domande, e poche risposte, come giusto che sia. L’attesa di numero in numero dovrà essere ripagata!

house of x

Ai disegni troviamo Pepe Larraz, una scelta decisamente consona al tipo di racconto. Un tratto pulito, raffinato, in grado di variare agilmente tra la gravità di situazioni precarie, alla luminosità della spensieratezza di altre pagine. La vera difficoltà è sicuramente la realizzazione di un ambiente sci-fi, in cui far convivere elementi vegetali e biologici a quelli più distopici e futuristici. Una missione più che riuscita, con Larraz uscito a testa alta da una vera e propria sfida.

Curioso come la scelta del luogo d’incontro con gli ambasciatori sia Gerusalemme. La città è legata ai conflitti dell’ultimo secolo tra Israele e Palestina, e ambientare una storia di questo genere, tra minoranze e discriminazioni, è un tocco decisamente molto importante, dimostrando ancora di più le intenzioni più che serie di Jonathan Hickman.

La rinascita mutante, dopo anni di alti (pochi) e bassi (fin troppi) è finalmente cominciata.

House of X #è in fumetteria e in edicola dal 7 Novembre

 

 

Abbiamo parlato di:


Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *