Addio al grande George Pérez

Il leggendario disegnatore George Pérez, che ha illustrato decine di albi che hanno fatto la storia di Marvel e DC, si è spento all’età di 67 anni: era malato da tempo

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Il grande George Pérez non c’è più. Il grande disegnatore, che ha contribuito a rendere indimenticabili alcune tra le più belle storie a fumetti di Marvel e DC, era malato da tempo. Nel 2019 si era ritirato ufficialmente dal mondo dei comics, mentre lo scorso dicembre aveva annunciato al mondo intero di essere in condizioni di salute critiche. La sua scelta è stata quella di rinunciare alle cure per poter passare più tempo possibile (e di qualità) con i suoi affetti: «Voglio solo poter dire addio con sorrisi e lacrime», aveva scritto sui suoi profili social ufficiali.

George Pérez è stato senza ombra di dubbio uno dei più grandi disegnatori del fumetto americano di tutti i tempi: famosa era la sua incredibile capacità di riempire le tavole con tantissimi personaggi, disegnati sempre in modo molto dettagliato e preciso. Proprio questa sua qualità lo aveva portato a essere uno dei beniamini dei lettori di tutto il mondo e lo aveva portato a disegnare alcune tra le più importanti pagine della storia dei comics. Indimenticabile il suo ciclo su New Teen Titans insieme allo sceneggiatore Marv Wolfman all’inizio degli anni 80, per DC Comics. Sempre per la casa editrice di Superman e Batman, nel 1985 Pérez ha disegnato una delle più grandi storie supereroistiche di tutti i tempi, quel Crisi sulle Terre Infinite che ha radicalmente cambiato il mondo dei comics e se oggi parliamo di Multiverso è anche grazie a quell’opera, che rimane una pietra miliare nella storia del fumetto supereroistico.

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Pérez però non è stato solo un grande disegnatore, ma anche un ottimo sceneggiatore: nelle vesti di autore unico si è occupato del grande rilancio di Wonder Woman post Crisis, puntando con decisione sugli aspetti mitologici che il personaggio porta con sé, esaltandoli al massimo. La versione moderna di Wonder Woman deve tantissimo a George Pérez.

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Ma come abbiamo detto in apertura, nella vita di questo straordinario autore non c’è stata solo la DC: anche in Marvel ha firmato pagine incredibili (e irripetibili), iniziando nel 1974 con una breve storia di Deathlock (su Astonishing Tales 25) e proseguendo l’anno successivo con gli Avengers, su testi di Steve Englehart. Gli eroi più potenti della Terra erano nel suo destino, visto che negli anni 90 ha illustrato un memorabile ciclo di storie scritte da Kurt Busiek nell’ambito del progetto “Il Ritorno degli Eroi”, che vedeva proprio gli Avengers tornare in grande stile nel Marvel Universe dopo 12 mesi passati in una dimensione parallela.

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Arriviamo ai primi anni del nuovo Millennio e succede un vero e proprio evento a fumetti: Marvel e DC si accordano per realizzare il crossover più atteso dai lettori di tutto il mondo, JLA/Avengers. Gli eroi più rappresentative dei due editori più importanti erano pronti a incontrarsi (e soprattutto scontrarsi) sulle pagine di una miniserie co-prodotta dalle due major. Parliamo di pagine contenenti un numero incredibile di personaggi e scegliere George Pérez come disegnatore di questo progetto unico fu una scelta naturale e scontata: solo lui avrebbe potuto sostenere un lavoro del genere, consegnando alla storia tavole epiche, che ancora oggi sono poplarissime tra i fan.

Pensate che per disegnare la doppia copertina del terzo numero di JLA/Avengers, si procurò un’infiammazione al tendine della mano a causa dei 208 PERSONAGGI che riuscì a inserire in quella che potremmo definire come una “splash cover”.

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George Pérez è stato un autore incredibile e nonostante sapessimo tutti che non gli sarebbe rimasto molto tempo, la notizia della sua dipartita ci ha profondamente toccato.

La redazione di MegaNerd si alza in piedi e rivolge un rispettoso saluto a uno dei più grandi fumettisti di tutti i tempi.

Grazie di tutto, George.

 


Mr. Kent

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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