Lucca Comics & Games 2025 – Bilquis Evely e Matheus Lopes raccontano arte, fumetto e libertà creativa

Durante l'ultima edizione di Lucca Comics & Games grazie a Bao Publishing abbiamo avuto l'opportunità di partecipare a una round table con Bilquis Evely e Matheus Lopes, rispettivamente disegnatrice e colorista di Supergirl: La Donna del Domani e di Helen di Wyndhorn, entrambi scritti da Tom King. Ecco cosa ci hanno raccontato

Mr. Kent

Lucca Comics & Games 2025 si conferma ancora una volta come uno degli eventi cardine del panorama fumettistico internazionale, capace di attrarre non solo il grande pubblico ma anche alcuni dei nomi più influenti dell’industria globale. Tra gli appuntamenti più interessanti dell’edizione di quest’anno spicca l’incontro con Bilquis Evely e Matheus Lopes, ospiti di una round table organizzata da Bao Publishing, che ha permesso di approfondire il loro percorso artistico, il metodo di lavoro condiviso e il significato di creare fumetti oggi, tra grandi franchise e opere originali.

Bilquis Evely arriva a Lucca forte di un riconoscimento importantissimo: il Premio Eisner 2025 come miglior disegnatrice per la miniserie Helen di Wyndhorn, realizzata insieme a Tom King e pubblicata in Italia proprio da Bao. Un premio che certifica definitivamente il suo status di autrice centrale nel fumetto contemporaneo, capace di muoversi con naturalezza tra supereroi DC (Supergirl: La Donna del Domani è probabilmente una delle storie più belle e intense mai dedicate a Kara Zor-El) e narrazione fantasy d’autore.

I colori di Matheus Lopes si sposano in modo grandioso sia al disegno che al tono delle storie di cui abbiamo parlato durante questa tavola rotonda, a cui abbiamo partecipato davvero con grande piacere. Vi raccontiamo com’è andata, tra risate, fumetto e libertà creativa.

Noi abbiamo avuto il piacere di partecipare a questo piacevole incontro e vi raccontiamo com’è andata, tra risate, fumetto, ragazze kryptoniane, terrestri e libertà creativa.


Da Supergirl a Helen di Wyndhorn: due approcci, un’unica visione

Nel corso dell’incontro, Evely ha ripercorso le tappe che l’hanno portata a lavorare prima su Supergirl: la donna del domani e poi su Helen di Wyndhorn, due opere molto diverse per contesto e obiettivi, ma unite da una forte coerenza stilistica e narrativa.

Parlando di Supergirl, Evely ha raccontato come alcune sfide apparentemente “tecniche” — come il disegno degli animali — non siano mai state un problema reale. I cavalli, ad esempio, non le hanno creato particolari difficoltà, mentre maggiore attenzione è stata dedicata alla resa dei cani, e in particolare di Krypto, personaggio amatissimo dai fan. Il timore principale era quello di non riuscire a trasmettere al meglio il suo carattere e il suo ruolo emotivo nella storia.

Supergirl-Woman-of-Tomorrow_DLX_INT_V5_138 bilquis evely

Nonostante il forte legame tra la serie e il nuovo adattamento cinematografico dei DC Studios, Evely e Lopes hanno confermato di non aver ancora visto materiale del film. Questo, però, non ha scalfito il loro ottimismo: entrambi si sono detti fiduciosi sul risultato finale e curiosi di scoprire come il loro lavoro verrà reinterpretato sul grande schermo.

La nascita di Helen di Wyndhorn e il desiderio di un’opera personale

Se Supergirl rappresenta il lavoro all’interno di un grande universo narrativo condiviso, Helen di Wyndhorn nasce invece da un’esigenza profondamente personale. Evely ha spiegato che l’idea del progetto prende forma proprio al termine della sua esperienza con DC, quando Tom King le propone una nuova collaborazione. Questa volta, però, la disegnatrice sente il bisogno di allontanarsi dai supereroi per esplorare un mondo fantasy originale.

L’ambientazione di Helen di Wyndhorn affonda le sue radici in un’estetica ispirata agli anni ’30, frutto di una lunga ricerca visiva condotta da Evely stessa. Abiti, architetture e atmosfere sono stati selezionati e condivisi con King, che ha accolto pienamente la sua visione, trasformandola in una sceneggiatura coerente e sorprendentemente rapida nella stesura.

Helen di Wyndhorn

Un elemento centrale del progetto è stato il tempo. A differenza dei ritmi serrati imposti dalle grandi case editrici, Helen di Wyndhorn è stata realizzata nell’arco di circa tre anni, senza scadenze rigide. Questa libertà ha permesso a Evely e Lopes di lavorare con maggiore cura su ogni dettaglio, dalla composizione delle tavole alla colorazione, raggiungendo un livello qualitativo che difficilmente sarebbe stato possibile in un contesto più vincolato.

Il rapporto con Tom King: fiducia e autonomia creativa

Uno dei temi più interessanti emersi durante l’incontro riguarda il rapporto professionale tra Bilquis Evely e Tom King. L’autrice ha sottolineato come, al di là delle differenze tra un’opera DC e una originale, il metodo di lavoro con King rimanga sostanzialmente invariato.

Le sue sceneggiature lasciano ampio spazio all’interpretazione visiva, con indicazioni essenziali che consentono alla disegnatrice di esprimere pienamente il proprio stile. Tuttavia, nel caso di Supergirl, la struttura narrativa risultava inevitabilmente più dettagliata, probabilmente a causa delle regole e delle aspettative legate a un personaggio iconico come Kara Zor-El.

Questa differenza evidenzia il delicato equilibrio tra creatività individuale e rispetto di un universo narrativo consolidato, una dinamica che Evely sembra padroneggiare con grande consapevolezza.

Helen di Wyndhorn 1

Il rapporto tra Artista e Colorista

Spesso parliamo del rapporto molto stretto che spesso intercorre tra uno sceneggiatore e l’artista di un determinato fumetto. Però è altrettanto importante capire quanto dialogo c’è tra chi disegna e chi colora quei disegni, se hanno la stessa visione e che tipo di collaborazione c’è tra queste due figure. Lo abbiamo chiesto direttamente ai due ospiti di Bao Publishing e Matheus ha preso la parola rispondendo così:

«Abbiamo entrambi un metodo lavorativo molto preciso, che non è interdipendente dall’altro, anche se sono molti anni che lavoriamo insieme abbastanza continuativamente. Forse è importante per me spiegare la differenza tra lavorare con lei o con qualcun altro: la verità è che conoscendoci molto bene ci “indoviniamo” a vicenda. Per esempio è paradossale, ma ho parlato molto di più con Rafael Grampá (con il quale lavoro su Batman: Il Gargoyle di Gotham) che con Bilquis su Helen, proprio perché per me la questione non è “cosa ci diciamo”, ma quante… non abbiamo assolutamente bisogno di dirci per capire come fare il lavoro migliore possibile!»

Ispirazioni artistiche: dal fumetto classico ai videogiochi

Durante la conversazione, Evely e Lopes hanno anche condiviso le loro principali fonti di ispirazione. Per Evely, il primo grande riferimento è Alex Raymond, maestro del fumetto classico e creatore di Flash Gordon. A questo si aggiungono influenze fondamentali come Moebius, oltre agli illustratori dei romanzi fantasy che l’hanno accompagnata durante l’adolescenza, in particolare Le cronache di Narnia di C. S. Lewis.

Non manca l’influenza del mondo videoludico: il character design di titoli come The Legend of Zelda ha contribuito in modo significativo alla costruzione del suo immaginario visivo, dimostrando come linguaggi diversi possano dialogare efficacemente all’interno del fumetto.

moebius superman bilquis evely
Illustrazione di Superman di Jean Giraud in arte Moebius, tra le fonti d’ispirazione di Bilquis Evely

Matheus Lopes, invece, cita tra i suoi modelli il connazionale Rod Reis e il celebre colorista Dave Stewart, ma ammette di guardare sempre più spesso anche alla pittura classica, con artisti come Monet e Van Gogh come punti di riferimento per l’uso del colore e della luce.

Sul film di Supergirl in arrivo nel 2026

Impossibile non chiedere ai due artisti qualcosa sul prossimo film di Supergirl, che sarà tratto proprio dall’ormai cult Supergirl: La Donna del Domani, realizzato insieme a Tom King. In questo caso è stata Bilquis Evely a rispondere:

«È abbastanza incredibile, perché abbiamo realizzato Supergirl: La Donna del Domani solo un paio d’anni fa e ora sta già diventando un film! Già solo il frame temporale mi sembra qualcosa d’incredibile… Ho molta fiducia nel team creativo che ci sta lavorando e onestamente ho proprio una curiosità quasi infantile per sapere cosa ne faranno e per vedere cosa ne verrà fuori!»

Dopo l’Eisner: cosa riserva il futuro a Bilquis Evely?

Il Premio Eisner rappresenta un punto di svolta importante, ma Evely ha chiarito di non voler correre immediatamente verso nuovi progetti. Dopo l’intenso lavoro su Helen di Wyndhorn, l’autrice ha scelto di prendersi una pausa, riflettendo su quale direzione dare al proprio percorso artistico.

La sua preferenza sembra orientarsi verso storie originali, mondi personali e progetti che le permettano di mantenere un alto grado di autonomia creativa, lontano dalle pressioni tipiche delle grandi produzioni seriali.

Matheus Lopes Bilquis Evely

Un incontro che racconta il fumetto contemporaneo

L’appuntamento con Bilquis Evely e Matheus Lopes a Lucca Comics & Games 2025 si è rivelato molto più di un semplice incontro con la stampa: è stato un vero e proprio viaggio all’interno del processo creativo di due artisti che rappresentano due delle voci più interessanti del fumetto moderno.

Tra grandi franchise, opere d’autore e riconoscimenti internazionali, il loro racconto mette in luce un tema centrale: la necessità di preservare spazi di libertà creativa anche all’interno di un’industria sempre più strutturata. Un messaggio che risuona forte e chiaro, soprattutto in un contesto come quello di Lucca, dove il fumetto continua a essere celebrato come forma d’arte viva, in continua evoluzione.

Condividi l'articolo
Follow:
Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.
Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *