Dopo oltre 40 anni di storia nell’animazione giapponese, lo Studio Gainax non esiste più. Lo storico studio fondato nel 1984, celebre per aver portato in vita titoli che hanno segnato generazioni di fan come Neon Genesis Evangelion, Gurren Lagann, FLCL e altri classici, ha formalmente chiuso i battenti il 10 dicembre 2025 con la conclusione definitiva delle procedure di fallimento.
La notizia arriva da un annuncio pubblicato sul sito di Studio Khara, l’azienda fondata da Hideaki Anno, co-fondatore di Gainax e mente creativa dietro Evangelion. Nel comunicato, Anno conferma che la procedura legale di bancarotta iniziata oltre un anno fa si è conclusa e che l’azienda cesserà di esistere come entità giuridica. Dopo anni di difficoltà finanziarie, debiti crescenti e tentativi di ristrutturazione falliti, la dissoluzione è diventata inevitabile.

L’eredità lasciata da Studio Gainax
La parabola di Studio Gainax è stata una delle più affascinanti e tragiche della storia dell’animazione giapponese. Nato negli anni ’80 come un collettivo di giovani animatori appassionati, lo studio ha rapidamente guadagnato notorietà per il suo approccio creativo non convenzionale e la capacità di esplorare generi narrativi e stilistici con audacia e innovazione. Neon Genesis Evangelion, in particolare, ha ridefinito il medium negli anni ’90, intrecciando mecha, psicologia e filosofia in un modo fino ad allora inedito.
Tuttavia, a partire dai primi anni 2010, i segnali di crisi sono diventati sempre più evidenti. La gestione aziendale prese una piega problematica, con investimenti in progetti esterni allo studio come ristoranti, la creazione di una società di grafica digitale senza un chiaro piano di ritorno economico e l’erogazione di prestiti non garantiti ad alcuni dirigenti. Queste scelte poco oculate misero in difficoltà la struttura finanziaria, portando a un progressivo accumulo di debiti e a una perdita di credibilità nei confronti dei partner dell’industria.

La situazione precipitò nel 2019 con l’arresto del presidente allora in carica, Tomohiro Maki, per reati personali (leggi qui la notizia) che danneggiarono profondamente la reputazione dello studio e paralizzarono molte delle sue attività. Nonostante i tentativi di riorganizzazione e l’arrivo di nuove figure dirigenziali, Gainax non riuscì a risollevarsi, e nel maggio 2024 fu costretta a presentare ufficialmente istanza di fallimento presso il Tribunale Distrettuale di Tokyo.
Uno dei nodi più complessi durante il lungo processo di liquidazione è stato quello dei diritti sulle opere creative. Molti dei capolavori di Gainax, tra cui Evangelion, avevano già visto i diritti trasferiti in passato o erano in mano ad altri studi: Evangelion in particolare era già sotto controllo di Studio Khara, che gestiva la celebre serie Rebuild of Evangelion sin dal 2014. Questo ha reso meno traumatico il passaggio dei materiali, ma ha anche portato alla luce numerose controversie sui trasferimenti di proprietà intellettuale e sulle modalità con cui le opere erano state amministrate negli ultimi anni di attività del studio.

Le dichiarazioni di Hideaki Anno
Nel suo messaggio ufficiale, Hideaki Anno non ha nascosto la sua delusione per come si sono evoluti i rapporti con alcuni ex dirigenti di Gainax, con i quali un tempo aveva condiviso sogni, notti insonni e speranze creative. Anno ha parlato apertamente di scelte gestionali discutibili, trasferimenti impropri di materiali e situazioni in cui i creditori e collaboratori furono messi in secondo piano rispetto a dinamiche interne poco trasparenti. Nonostante ciò, ha espresso riconoscenza verso chi ha lavorato negli ultimi anni per cercare di gestire correttamente i processi di ristrutturazione e liquidazione, con particolare menzione a Yasuhiro Kamimura, ultimo rappresentante legale dello studio.
Con la dissoluzione ufficiale, Studio Gainax scompare non solo come marchio ma come presenza attiva nel mercato dell’animazione. Molti dei suoi ex collaboratori sono ormai parte di altre realtà creative: studi come Trigger, fondato da alcuni veterani di Gainax, e Khara stessa continuano a portare avanti parte del suo spirito innovativo. Questo significa che, sebbene l’entità legale sia definitivamente chiusa, l’eredità artistica dello studio sopravvive nelle opere e nei talenti che ha contribuito a formare.
Per i fan di tutto il mondo, la chiusura di Gainax rappresenta un momento di riflessione: un mix di nostalgia, rammarico e consapevolezza che persino i giganti creativi non sono immuni alle difficoltà economiche e alle complessità della gestione d’impresa. La storia di Gainax resta una delle più affascinanti dell’animazione moderna, e il suo impatto culturale continuerà a essere oggetto di studio e ammirazione negli anni a venire.

