Durante l’ARF! 1.1 è andato in scena uno dei talk più affascinanti dell’intera edizione, con protagonisti Tony Sandoval e Thierry Martin, autori capaci di incantare il pubblico raccontando come nasce la loro arte
Ombre e silenzi utilizzati per ammaliare i lettori. Non tutti posseggono queste doti che contraddistinguono solitamente i grandi artisti, quali Tony Sandoval e Thierry Martin, ospiti dell’ARF! 1.1 che si sono raccontati in un incontro moderato da Giuseppe Lamola durante la seconda giornata del Festival del Fumetto, diventato ormai appuntamento fisso per tutti gli appassionati della nona arte, andato in scena tra il 23 e il 25 maggio scorso a Roma.
Nel talk dal titolo Creature d’ombra e silenzio i due autori hanno svelato alcuni dei segreti di come nasce la loro arte.
ARF! 1.1. – Thierry Martin: dall’animazione al fumetto all’ ‘Ultimo respiro ‘
Nato artisticamente come animatore, il francese Thierry Martin da qualche anno si è dato anche al fumetto e Ultimo respiro è la sua ultima fatica che ha una genesi curiosa in quanto nasce sui social e si tratta di un’opera western completamente muta.
Come mai la scelta di fare un fumetto senza dialoghi? Il primo motivo banalmente riguarda il fatto che Ultimo Respiro è stato pubblicato su Instagram e Martin non sapeva a che pubblico sarebbe arrivato. Immaginando dei lettori non solo francesi, semplicemente l’autore non avrebbe saputo come tradurre un dialogo se l’avesse inserito all’interno delle vignette.
Andando, però, più in profondità Martin ha optato per una scelta stilistica profonda di esercitare la narrazione senza la parola, perché secondo lui il fumetto deve essere un mezzo completo, dove le parole ci possono essere ma come accompagnamento alle immagini. Da una tavola si deve capire già cosa accade.
Il lavoro che ha fatto nell’animazione gli ha dato una mano con il fumetto per capire l’immediatezza della narrazione, soprattutto visiva. In particolare lavorando sull’animazione per i più piccoli si è trovato a dover rendere chiaro a un bambino, tutto in pochissimi secondi.
Davanti agli spettatori dell’ARF!, Martin ha ricordato come e quando è nata la sua affezione per il fumetto; da piccolo spesso sfogliava i fumetti senza leggerli, ma capendoli lo stesso e lì ha cominciato a comprendere la potenza di un mezzo come il fumetto.
Quindi gli è venuto in mente di farne uno completamente muto realizzato tavola per tavola senza sapere dove sarebbe finita la storia.
Inizialmente Ultimo Respiro non è stata proposta a un editore perché immaginava che gli avrebbero dato del matto e internet ha ritenuto essere il posto giusto per questo progetto.
In realtà poi le cose sono andate molto bene e ha trovato una pubblicazione ufficiale. In Italia Ultimo Respiro è pubblicato da Renoir Comics.
Ultimo Respiro è un fumetto affascinante che mescola le esperienze di animatore e di fumettista dell’autore. Lo stesso Martin nell’introduzione scrive “buona lettura ma anche buona visione”
C’è questo gioco che ha voluto fare con questo commento introduttivo perché il libro è concepito in orizzontale che lo avvicina di più allo storyboard.
Aveva fatto anche dei test per capire come sarebbe stato impaginato in verticale, come un normale comic book, ma in questo senso si perdeva un po’.
La sua scelta, però, è dipesa molto dal suo passato da storyboard artist che è un lavoro diverso rispetto quello che fa un fumettista. Ha imparato l’importanza di quello che c’è nell’immagine e la sua completezza, e quello che c’è fuori dall’inquadratura e dall’immagine. E tutto questo lavoro, che molti i fumettisti mettono quando pensano alle tavole, lui afferma che spesso non venga notato se ci sono le parole perchè il lettore si concentra su quello. Legge, guarda veloce le tavole e gira la pagina.
Mentre per dare forza e maggiore rilevanza alla singola immagine, lui ha cercato di porre all’attenzione del lettore su quello che non è inquadrato nella vignetta, accompagnandolo verso un”osservazione più completa.
ARF! 1.1 – Tony Sandoval: l’artista fantasy che ha a cuore l’adolescenza e i cambiamenti
Tony Sandoval, invece, è un autore messicano, tra i più importanti fumettisti del catalogo Tunué che sta portando in Italia tutte le sue graphic novel ( Il cadavere e il sofà, Nocturno, Doomboy (Prix “Coup de Coeur” al Festival International de laBande Dessinée d’Angoulême), Oltre il muro, Echi invisibili, Mille tempeste, Watersnakes, Appuntamento a Phoenix e Futura Nostalgia.)
Protagonista sempre all’ARF anche con la mostra intitolata CREATURE D’OMBRA E TEMPESTA, Sandoval è un artista visionario dalla produzione artistica caratterizzata da una tecnica incredibile che va dagli “acquerelli onirici di Watersnakes, alle chine intense di Doomboy e Mille Tempeste, passando per le mine di piombo de La città dei dragoni.” come ricorda l’articolo dedicato alla mostra sul sito dell’ARF!
Tra i temi più cari all’autore e che spesso tornano nelle sue opere, ci sono il dramma e il sogno attraverso gli occhi e le esperienze di personaggi che vivono la complicata fase dell’adolescenza.
Sandoval riconosce che il tema dell’adolescenza, in particolare del cambiamento sia fisico che (soprattutto) mentale, e la componente un po’ tragica di questa ‘trasformazione’ sta nel fatto che si tratta di un’età dove, a detta dell’autore, tutto è amplificato e si percepisce più forte e più pressante da affrontare.
Nei suoi fumetti fa notare questa contrapposizione tra personaggi molto giovani, che affrontano l’adolescenza, e altrettanti molto anziani, che rappresentano l’altra importante fase di cambiamento della vita dell’uomo: la vecchiaia.
L’adolescenza e il cambiamento che i suoi personaggi affrontano nella storie, sono raccontate analizzando il pensiero iniziale e finale dopo aver vissuto certi traumi che, per un ragazzo che sta vivendo un passaggio molto importante della sua vita fatto anche di oscurità, vengono vissuti in maniera molto piu’ forti a certe età.
Il fumettista messicano ha svelato come nei suoi racconti metta molto del vissuto suo, ma anche di quelle persone che gli stanno vicino. Una perdita di un’amico, come gli è capitato di vivere, è un’esperienza che provoca tristezza in età adulta, mentre in età adolescenziale provoca uno shock completo, a tal punto da cambiare una persona.
Ovviamente queste temi vengono amalgamati nelle sue trame al fantasy, il sovrannaturale, il sogno. Sandoval, da una parte, fa storie fantasy perché è quello che ama scrivere e disegnare. Inserire il fantastico e il magico nella quotidianità è proprio una cosa che gli viene naturale.
Dall’altra, inserire il fantastico, una battuta, giocare su alcune debolezze dei personaggi, è un qualcosa che usa per stemperare certi momenti. Il suo obiettivo non è punire il lettore ma intrattenerlo.
Si è parlato trasversalmente anche dell’opera più recente pubblicata da Tunué in Italia dell’artista, ovvero La città dei Dragoni in cui ha collaborato solo come disegnatore sui testi di Joann Sfar, concentrandosi soprattutto sulle preferenze di Sandoval nel lavoro se come autore completo o coadiuvato da altri autori.
L’autore ha definito stimolante e interessante lavorare con alcuni disegnatori, se è lui ha scrivere le storie perché danno un punto di vista artistico originale a livello di immagine che lui aveva concepito in maniera diversa.
Riguardo la collaborazione con la Sfar, in veste di artista de La Città dei Dragoni, è stato un po’ più complicato e ha dovuto entrare nel suo immaginario.
La differenza principale, per Sandoval, sta nel lavorare con qualcuno che si conosce già o con cui, invece non si è mai collaborato perchè serve tempo per connettersi e capire cosa vuole l’altro.
A sua detta, comunque, riesce a dare il meglio come autore completo dove riesce a immergersi nei suoi pensieri e immagini e a dedicarsi molto di più all’opera che sta realizzando.
Gli autori
Tony Sandoval, fumettista e illustratore messicano, vive e lavora attualmente a Parigi. Disegnatore autodidatta, ha trovato le sue prime ispirazioni in artisti come Mike Mignola, Dave McKean e Miguelanxo Prado.
Fondamentale nella sua formazione è stato anche il fascino delle atmosfere soprannaturali tipiche della letteratura latinoamericana, in particolare quelle evocate da Gabriel García Márquez.
Dal 2005, Sandoval ha pubblicato sia come autore completo che come sceneggiatore. I suoi lavori, spesso caratterizzati dall’uso del colore diretto, evocano un universo sospeso tra ombra e candore, dove sogno, malinconia e adolescenza si intrecciano in mondi fantastici. Fedele al suo stile, riesce a unire onirismo e realismo, raccontando storie di adolescenti tormentati tra lutto, rock’n’roll, sessualità deviata e cefalopodi mutanti.
Dopo aver collaborato con editori francesi come Paquet e Glénat, Sandoval ha iniziato a lavorare con le edizioni Daniel Maghen, uno dei più prestigiosi galleristi del fumetto, che da quasi vent’anni affianca alla sua attività espositiva anche quella editoriale.
È proprio con questa casa editrice che nasce Volage – Cronache dagli Inferi, realizzato con Stephen Desberg: un’opera ambiziosa che richiama le visioni di Hieronymus Bosch e l’Inferno di Dante.
Dal 2011, Tunué ha pubblicato tutti i suoi graphic novel, consolidando una collaborazione decisiva che ha portato in Italia titoli come Doomboy, Watersnakes, Volage – Cronache dagli Inferi, e più recentemente La città dei dragoni, opera scritta da Joann Sfar.
Laureato in arti grafiche alle Belle Arti di Perpignan e Nancy, Thierry Martin ha anche seguito una formazione in storyboard presso Gobelins a Parigi. Ha creato storyboard per la televisione e film d’animazione prima di disegnare un adattamento del Roman de Renart in tre volumi.
La sua raccolta di disegni in bianco e nero pubblicata nel 2019, Ultimo respiro, è originariamente un’improvvisazione silenziosa pubblicata quotidianamente su Instagram, che racconta una storia di vendetta nel mondo del western.
Nel 2021 disegna un album speciale di Topolino per la collana pubblicata da Glénat, su sceneggiatura di Jean-Luc Cornette. Lo stesso anno partecipa all’album collettivo e internazionale Batman: Il Mondo dove, con lo sceneggiatore Mathieu Gabella, fa agire il supereroe al Museo del Louvre.