Il nuovissimo Universo Absolute della DC sembra davvero aver conquistato tutti: i dati di vendita finora sono stati esaltanti sia negli States che in Italia, nuovi e vecchi lettori hanno apprezzato la linea editoriale curata da Scott Snyder. Analizziamo i contorni di questo successo
Maggio ha segnato l’arrivo in Italia dei primi numeri della nuova linea Absolute di DC Comics, un fenomeno che negli Stati Uniti ormai già da un anno sta riscuotendo un successo travolgente. Successo che non riguarda solo Absolute Batman, la serie dedicata a uno dei personaggi fumettistici più venduti di sempre, ma che colpisce in egual forza anche le testate di Absolute Superman, Absolute Wonder Woman e di tutti gli altri eroi Absolute che piano piano stanno sbarcando nelle fumetterie nostrane.
A confermare l’eccezionalità del fenomeno bastano i numeri: la nuova edizione dell’Uomo Pipistrello, pubblicata nell’ottobre 2024, ha toccato quota 400 mila copie vendute, diventando l’albo più venduto dell’anno. E secondo Scott Snyder — sceneggiatore di Absolute Batman e curatore dell’intero progetto — anche Absolute Superman e Absolute Wonder Woman hanno registrato numeri da capogiro con i loro debutti, raggiungendo rispettivamente le 180 mila e le 150 mila copie. Eclatanti anche i dati delle serie ancora inedite: Absolute Flash e Absolute Martian Manhunter hanno eguagliato questi risultati grazie ai soli preordini, contribuendo a far superare alla linea Absolute la soglia dei 2,5 milioni di copie vendute complessive.
Anche la critica ha accolto con entusiasmo la linea Absolute, con risultati finora più che positivi, infatti tutte le serie hanno ottenuto recensioni favorevoli, attestandosi almeno sulla sufficienza e spesso ben oltre. Per Polygon, per esempio, Absolute Wonder Woman e Absolute Superman si stanno addirittura avviando per diventare tra i più «grandi fumetti di tutti i tempi». Affermazione che trova conferma anche nelle recenti nomination agli Eisner Awards — uno dei premi più prestigiosi del fumetto americano — dove Absolute Batman e Absolute Wonder Woman sono state nominate come migliori nuove serie, mentre Kelly Thompson e Nick Dragotta hanno ricevuto le candidature rispettivamente come miglior sceneggiatrice e miglior disegnatore.
Un successo a tutto tondo che non si limita quindi solo al fattore Novità e alla cultura dell’hype che tanto dilaga negli ultimi anni, ma che sembrerebbe avere motivi più profondi che adesso cercheremo di esaminare con voi.
Un nuovo Inizio
Uno dei primi punti forti che salta subito all’occhio del nuovo Universo Absolute è indubbiamente il fatto che tutto viene riportato alle origini, un nuovo inizio in cui le icone DC ci vengono raccontate dal loro punto zero per poi piano piano svilupparsi davanti ai nostri occhi, permettendo così a tutti dal lettore più navigato ed esperto sulla continuity originale, al neofita che finalmente ha modo di poter apprezzare dal principio l’eroe che da sempre lo affascina, ma sul quale ha sempre avuto timore di avventurarsi a causa dell’infinità di saghe da dover recuperare, al fine di comprendere uno dei multiversi più complessi mai creati in ambito fumettistico.
Concetto che lo stesso Snyder ha tenuto a sottolineare dicendo:
«Si può iniziare a leggere un gruppo di serie a fumetti tutte dotate dello stesso spirito, anche se sono molto diverse fra loro. Si può entrare nel vivo di qualcosa che si può davvero capire e leggere fino in fondo. Si ha la sensazione di entrare in qualcosa che sta iniziando».
Un altro ruolo fondamentale nel successo di questa operazione editoriale lo giocano senz’altro anche gli autori coinvolti.
Infatti oltre a Scott Snyder, troviamo altri sceneggiatori di spicco come Jason Aaron (vincitore dell’Eisner Award nel 2007 e nel 2016), Kelly Thompson ( nel 2018 il suo Hawkeye è stato candidato all’Eisner), Al Ewing e Jeff Lemire, nonché talenti emergenti come Deniz Camp (The Ultimate), i quali non solo hanno avuto modo non solo di vedere le loro idee prendere forma grazie a disegnatori del calibro di Nick Dragotta, Rafa Sandoval e Javier Rodríguez, ma anche grazie al fatto che godevano di una quasi totale libertà creativa, dovuta al fatto che per la prima volta non vi erano vincoli dettati dalla presenza di anni di sviluppo avvenuti in una continuity ormai “blindata” ai cambiamenti.
Libertà creativa che a detta di molti dovrebbe diventare pian piano il nuovo modello da seguire da parte dei due colossi del Comics Supereroistico come sottolineato anche da David Harth di ComicBook:
«Se Marvel e DC vogliono replicare questo tipo di successo su tutta la linea, devono permettere agli autori di avere tale libertà su tutta la linea. Se gli autori sono entusiasti, anche i lettori lo saranno. Se Marvel e DC vogliono replicare questo tipo di successo su tutta la linea, devono lasciare che gli autori si sbizzarriscano. Devono dimenticarsi le “regole” – soprattutto la Marvel, il cui staff editoriale sembra odiare tutto ciò che allontana le serie al di là di ciò che ha letto crescendo. Questa è la vera lezione dell’universo Absolute, e non è così difficile da replicare come sembra».
Dal mito alla realtà
Una delle caratteristiche più affascinanti della linea Absolute è la scelta di ambientare le storie in un mondo molto simile al nostro, quello reale, quello che – per citare Stan Lee – vediamo affacciandoci alla finestra. Questo perché i tempi sono cambiati, ma i supereroi per certi versi no ( ovviamente sia Marvel che DC) in quanto sembrano ancora vivere in degli universi chiusi, scollegati dalla realtà che ci circonda.
I protagonisti dell’universo Absolute, invece, sono tutt’altro che “DEI” del proprio mondo: non l’hanno creato e non ne controllano le regole, sono piuttosto degli outsider, spesso benvoluti dalla gente comune ma temuti o osteggiati dai governi e dai poteri forti che operano dietro le quinte. Il loro obiettivo non è semplicemente combattere un villain e farlo finire in prigione, perché in questo mondo ( come in molti aspetti del nostro ) sono proprio i corrotti e i criminali a gestire l’intero sistema.
Absolute offre così una versione iper-realistica della nostra società, creando un mondo dominato da oligarchie, dove le democrazie spesso esistono solo di facciata e dove il cittadino comune si sente sempre più impotente di fronte a meccanismi che non può controllare, rendendo così necessaria la nascita non di sempici eroi ma di veri e propri Ribelli in grado di sovvertire l’ordine costituito, al fine di riuscire a cambiare davvero la situazione.
Nuove Origini
In questo nuovo scenario trovano spazio personaggi più giovani, dal profilo rinnovato e con origini completamente rivisitate, i quali portano con sé un’energia fresca e un’aura di imprevedibilità rara da vedere nei fumetti mainstream degli ultimi anni. Come ha osservato Oliver Sava su A.V. Club, «A differenza del rilancio di The New 52, i titoli Absolute non interrompono alcuna serie in corso e si concentrano solo su un numero ristretto di personaggi chiave».
Un punto sottolineato anche da Harth su ComicBook, che cita Absolute Batman di Scott Snyder come esempio emblematico: «Absolute Batman non riparte da zero con il mito dell’Uomo Pipistrello, come era accaduto con All-Star Batman & Robin o Batman: Terra Uno. Lo riscrive completamente».
Il vero punto di forza di questo approccio è quindi la possibilità di raccontare storie veramente nuove, a differenza dell’universo DC Terra 0, dove personaggi e idee vengono spesso riciclati fino allo sfinimento.
Attenzione però novità non significa stravolgere l’essenza dei personaggi più emblematici, in quanto parliamoci chiaro Batman e Superman restano sempre dei baluardi della giustizia, di cui uno nato dal trauma della perdita e l’altro nato come figlio di Krypton, a cambiare è solo il mondo che li circonda e il rapporto con i personaggi con i quali si interfacciano, rendendo le loro interazioni totalmente inedite per noi lettori.
Tuttavia se le icone più blasonate restano per certi verse le stesse, destini totalmente inediti spettano a quei personaggi considerati minori come nel caso Absolute Martian Manhunter di Deniz Camp e Javier Rodríguez, dove i due giovani artisti hanno avuto totale libertà creativa permettendo così loro di dare vita alla rivoluzione più significativa di questo nuovo universo ( quanto forse la più sottovalutata) dove verrà esplorata molto di più la parte Marziana del protagonista in un modo decisamente rivoluzionario quanto psichedelico.
Absolute quindi si prospetta un vero e proprio viaggio nell’ignoto per tutti noi lettori, viaggio reso possibile da un retaggio di oltre 100 anni di storie dove la DC ha saputo districarsi (con i suoi alti e bassi) nella creazione di un multi verso ricco ed estremamente ben studiato e ramificato, dove i personaggi hanno potuto evolversi e maturare, portandoci così a questa nuova ed importante evoluzione. Dove ad essere felici non sono solo le tasche della DC ma anche i lettori, che finalmente possono vedere le loro icone in una veste totalmente nuova, dando vita anche a nuovi fan e ad una nuova rivoluzione degli spillati che potrebbe riportare ad una nuova epoca d’oro della nona arte.