Il box office internazionale sta vivendo un duello tutto da seguire: “Superman” e “F1” si contendono il traguardo dei 600 milioni di dollari di incassi globali. Due blockbuster diversissimi per stile, genere e pubblico di riferimento, ma accomunati da un risultato che fino a poche settimane fa sembrava tutt’altro che scontato.
Un Superman da record (anche se non storico)
Dopo sei settimane in sala, il nuovo “Superman” firmato da James Gunn ha raggiunto quota 595 milioni di dollari in tutto il mondo, di cui ben 340 milioni provenienti dal Nord America. Numeri che confermano come l’Uomo d’Acciaio sia tornato a essere una vera calamita per il pubblico statunitense, sebbene il film non riuscirà a superare i 670 milioni incassati nel 2013 da “Man of Steel” (ma c’è da dire che era un altro mondo, in cui non esistevano le piattaforme streaming, dettaglio non da poco).
Nel weekend appena trascorso, il film ha aggiunto 3,1 milioni dal mercato estero e 8,4 milioni complessivi. Una crescita più lenta rispetto alle prime settimane, ma comunque significativa per un titolo che molti davano per rischioso. Il successo rappresenta una boccata d’ossigeno per i neonati DC Studios, che hanno dovuto raccogliere la non facile eredità di una passata gestione a dir poco confusionaria. Bisogna anche sottolineare che dal 15 agosto il film è anche acquistabile in digitale, quindi il fatto che continui a macinare incassi anche nei cinema è davvero un ottimo risultato.
Il futuro del DC Universe cinematografico sembra davvero roseo: nel 2026 arriveranno nei cinema “Supergirl” e “Clayface”, mentre lo stesso Gunn ha annunciato una nuova avventura legata alla Super-Family, anche se resta da capire quanto sarà collegata al film con David Corenswet oggi in sala.
F1: la sorpresa che corre veloce
Se Superman ha conquistato gli Stati Uniti, è “F1” a dominare i mercati internazionali. Dopo otto settimane, il film diretto da Joseph Kosinski con protagonista Brad Pitt ha raggiunto 590 milioni di dollari nel mondo, di cui ben 407 milioni provenienti dall’estero. Nel weekend ha incassato 9,3 milioni internazionali e 12 milioni globali, confermando la sua tenuta sorprendente.
La pellicola era considerata un azzardo: con un budget produttivo da oltre 250 milioni di dollari, Apple puntava a un blockbuster originale e non a un sequel o a un adattamento da fumetto. Una mossa rischiosa per uno studio emergente, che non aveva ancora portato a casa un vero successo commerciale. E invece, “F1” è diventato il maggior incasso della carriera di Brad Pitt, superando persino i 540 milioni di “World War Z” (2013).
Weapons, Nobody 2 e gli altri titoli da tenere d’occhio
Oltre al duello tra Superman e F1, il box office internazionale sta regalando altre sorprese. L’horror vietato ai minori “Weapons” (qui potete leggere la nostra recensione) ha già raggiunto 148,8 milioni di dollari globali in soli dieci giorni. Con un budget di appena 38 milioni, il film si conferma un successo clamoroso, contribuendo a una stagione d’oro per Warner Bros., che negli ultimi mesi ha inanellato una serie di hit da Minecraft Movie a Final Destination Bloodlines.
Partenza più soft, invece, per “Nobody 2”, sequel dell’action con Bob Odenkirk. Il film ha debuttato con 14,1 milioni di dollari a livello globale, di cui 9,2 milioni dagli Stati Uniti e 4,9 milioni da 47 mercati internazionali. Con un budget di soli 25 milioni, tuttavia, non dovrebbe avere difficoltà a raggiungere la redditività.
Chi vincerà la corsa ai 600 milioni?
A questo punto la domanda è inevitabile: chi arriverà per primo a tagliare il traguardo dei 600 milioni di dollari? Superman ha il vantaggio del mercato domestico e un ritmo costante, ma F1 continua a correre forte all’estero. Qualunque sia il risultato finale, la sfida tra questi due titoli rappresenta un segnale positivo per Hollywood: il pubblico, quando la proposta è forte, risponde ancora con entusiasmo, sia per i cinecomics sia per i blockbuster originali.
Il 2025 si conferma così un anno di rinascita per il cinema blockbuster, tra ritorni attesi e nuove scommesse vinte. E la corsa, di certo, non è ancora finita.