Da Las Vegas ai nostri telefoni: l’evoluzione del tavolo verde fino ad oggi
Durante tutta la storia dell’uomo, si è sempre manifestata una qualche forma di gioco d’azzardo. Non c’è popolo né cultura che non conosca il tavolo verde, anche solo vietandolo. Questa costante che ci ha accompagnati nei secoli è profondamente cambiata nel tempo. Ad essere stravolti sono non solo il modo in cui giochiamo ma anche i motivi per cui lo facciamo, e la percezione nei confronti delle case da gioco reali e virtuali è cambiata.
Quello che andremo a scoprire nel nostro articolo è in che modo siamo passati a rendere siti come hitnspin un punto di riferimento del nostro svago e – al tempo stesso – un’attività in cui investiamo denaro e interesse. Cercare di capire il funzionamento dei giochi, studiare le strategie più efficaci e imparare una gestione razionale del budget sono tutte attività quasi sconosciute fino a qualche decennio fa.
La cultura del gioco: gli esordi difficili
Le prime tracce di gioco e scommesse risalgono agli Antichi Romani, quando i soldati si divertivano con forme primitive di roulette utilizzando gli scudi da combattimento, mentre gran parte del popolo scommetteva sulle corse degli animali. Solo però nel XVI secolo troviamo le prime forme ufficiali di attività, ovvero le case da gioco. Un’altra attività che iniziò poco dopo a diffondersi in modalità più organizzata furono le corse dei cavalli.
Le prime case da gioco non vennero accolte con molto entusiasmo. Al contrario, furono viste come luoghi di perdizione soprattutto dalla componente religiosa, che all’epoca aveva un forte potere di persuasione. Nonostante la disapprovazione a livello sociale, le sale da gioco erano luoghi che costituivano punti di riferimento per la società dell’epoca, sia dal punto di vista dello svago ma anche della tassazione.
Basti pensare che le prime forme di prelievo fiscale sul gioco risalgono addirittura al quarto secolo avanti Cristo!
Il punto di svolta fu il XX secolo, un’epoca in cui il gioco d’azzardo divenne sempre più popolare e aumentarono i casinò e le sale da giochi. In precedenza, il tavolo verde era rimasto uno svago appannaggio essenzialmente dei ricchi e degli aristocratici, mentre per il popolo era un divertimento saltuario e di poco conto.
Proprio la sua diffusione portò paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito a regolamentare le attività ludiche che comportavano scommesse in denaro.
In America il periodo del proibizionismo rese difficile per i giocatori accedere liberamente al tavolo. Durante la grande depressione però, proprio i casinò vennero visti come un canale di ingrossamento per le casse dello Stato. La prima conseguenza di questa inversione ha un nome specifico: Las Vegas, che ad oggi rimane la Mecca degli appassionati e non solo.
Negli anni sessanta, anche il Regno Unito iniziò una regolamentazione più permissiva e allo stesso tempo di tutela per le attività di gambling, iniziando dalle corse dei cavalli e dei levrieri fino ad abbracciare i giochi da casinò classici. Una tradizione che è rimasta viva tuttora e che ha reso il Regno Unito uno dei punti di riferimento di gambling e betting.
La svolta del virtuale
Scorrendo velocemente lungo la barra del tempo, arriviamo agli anni ‘90 che hanno rappresentato un punto di svolta epocale per il settore dei casinò e dei bookmaker.
Nella metà degli anni ‘90 arriva infatti il primo casinò online, creato da MicroGaming una delle società che tutt’oggi rappresenta un pilastro del settore. I primi siti dedicati al gioco vennero considerati un fenomeno per pochi appassionati di tecnologie e computer, e gli inizi passarono quasi sotto silenzio.
Man mano che l’utilizzo del computer e soprattutto di Internet iniziarono a diffondersi, nel giro di pochissimo tempo la popolarità dei casinò online esplose. A breve giro vengono lanciati nuovi siti, che iniziano a ottenere un seguito sempre maggiore soprattutto dagli appassionati di gioco, che non avevano mai avuto modo di dedicarsi al tavolo verde.
Fu subito evidente infatti quali erano i vantaggi della modalità virtuale: la comodità di giocare dal proprio PC senza dover muovere un passo per raggiungere il casinò o la sala giochi più vicini, con un risparmio netto in termini non solo di tempo ma anche di spese.
Successivamente furono la varietà dei giochi e la possibilità di attivare promozioni a marcare la differenza rispetto alle case da gioco terrestri. Se in media un sito di gambling ospita 5.000 slot, anche il casinò più grande al mondo difficilmente può arrivare a superare le 2-300 unità.
I bonus sono un’altra attrattiva che solo i siti possono permettersi di offrire, dato che i costi risparmiati sul mantenimento di una struttura fisica possono essere destinati ad attività di marketing.
La modalità on the go
L’ultimo step è quello dei casinò mobile, che hanno seguito passo passo l’evoluzione dei nostri telefoni. Con uno smartphone di qualunque livello e una connessione Internet, anche Wi Fi, possiamo giocare alle slot o partecipare a una partita a carte o alla roulette. E se vogliamo, i casinò live offrono tutto questo in modalità reale.
Che dire del consenso sociale? Secondo le più recenti statistiche, oltre il 70% degli Stati Uniti, una delle nazioni che più aveva condannato il gioco d’azzardo, reputa il tavolo verde come un’attività assolutamente accettabile e non contraria a nessun divieto di tipo morale. Un cambiamento nell’opinione pubblica che forse avevamo già dato per scontato.