Quando escono al cinema delle pellicole anime che riassumono ciò che si è visto precedentemente e che anticipano l’inizio della nuova attesa stagione, il rischio che venga un puzzle fatto male è alto. Altissimo, oserei dire.
Con Jujutsu Kaisen si è fatta una scelta furba, quella di mostrare la maggior parte dei combattimenti con della musica in sottofondo che ti trascina in una atmosfera pazzesca. Ma questo basta per rendere memorabile l’ora e mezza che passiamo al cinema? Vi dico la mia.
Jujutsu Kaisen: Esecuzione – L’incidente di Shibuya
Sei una persona forte, quindi devi aiutare il prossimo.
Queste le parole rivolte dal nonno a Itadori prima di morire. Una frase che sembra quasi trasformarsi in una delle maledizioni che vengono combattute dal ragazzo e i suoi compagni. Il nostro protagonista le sente rimbombare forte nella testa, nel cuore, in ogni fibra del suo essere e, quando Sukuna riesce a prendere il controllo del suo corpo a causa dell’ingerimento di troppe dita sterminando gran parte degli esseri umani presenti il giorno di Halloween a Shibuya, queste parole diventano una vera e propria maledizione.
Itadori sente il peso delle vite che il suo corpo ha preso senza il suo consenso, vite che era venuto a salvare. Si dispera, piange, ma si rialza e combatte con rabbia contro Mahito, l’incarnazione di tutto il male chiamato “uomo”. Davanti ai suoi occhi vede spirare amici, compagni, tutori, fonti di ispirazioni, vede martoriate persone che lo hanno sempre protetto e gli hanno affidato il futuro.
E proprio quando la situazione diventa disperata, entra in scena chi ha tirato le fila di tutto: Suguru Geto che, dopo aver sigillato Satoru Gojo, rivela la sua vera identità e le sue intenzioni. Gojo, il suo amico di sempre, sente subito che qualcosa non va. Quello che ha davanti è al tempo stesso il suo compagno, il suo aspetto e la sua energia malefica è quella con la quale ha convissuto per anni quando avevano quel loro strano rapporto di odio e amore, ma non lo è.
La strana figura si mostra a lui, gli svela la verità, lasciandolo a cuocere a fuoco lento negli abissi della Soglia della Condanna Infernale, il sigillo nel quale è stato rinchiuso grazie al minuto di sbigottimento vissuto nel trovarsi davanti Geto.
Ha inizio il Culling Game, un massacro trasformato in gioco.

Tutto questo, come anticipato, ci viene mostrato in velocità, eccezione fatta per gli scontri finali che Mappa sa animare in modo eccelso. In sottofondo parte Specialz, targata King Gnu, l’opening che abbiamo ascoltato proprio per l’arco narrativo di Shibuya. La musica trascina, ci fa muovere sulla seduta del cinema, i combattimenti sembrano andare a ritmo. Ma è tutto estremamente confuso, bellissimo visivamente, ma confuso.
Perché questo film, a mio parere, non è per niente pensato per chi magari deve ancora vedere quella parte. È stato fatto espressamente per introdurre la terza attesa stagione. E non è un male, ben chiaro, ma forse tagliando qualcosa all’inizio si sarebbe potuta dare una resa migliore, adatta anche a chi non ha mai visto i fatti di Shibuya o magari non li ricorda perfettamente.

Jujutsu Kaisen: Esecuzione – Il Culling Game
Avendo letto il manga, questa nuova parte non è stata per niente tra le mie preferite, devo dirlo. Però c’è un gradito ritorno, quello di Yuta Okkotsu. Un personaggio che, con la sua storia raccontata in un singolo volume (Jujutsu Kaisen 0) e in un film, ha fatto emozionare milioni di persone in tutto il mondo. Qui lo vediamo gentile con il prossimo, ma anche spietato. La sua katana non perdona, così come la sua amata Rika, e non lascia scampo a Itadori, il suo bersaglio.
Una volta venuta a mancare la protezione di Gojo, la condanna del ragazzo è tornata effettiva e Okkutsu si è offerto per ucciderlo. Ma perché? Cosa si cela dietro questo?
Intanto, il Culling Game ha avuto inizio, maledizioni e stregoni iniziano a uccidersi a vicenda portando avanti la perversione di Geto. Tutti sono in pericolo, anche la sorella di Fushiguro che, se ricordiamo bene, è ricoverata dopo essere stata maledetta. Il ragazzo sa che si trova all’interno del perimetro del gioco e vuole fare di tutto per salvarla. Sa che per riuscirci avrà bisogno di trovare Itadori. Ma riuscirà a farlo prima di Okkutsu, lo stregone secondo solamente a Satoru Gojo?

Senza infamia e senza lode
Questa pellicola non è eccellente, ma è sicuramente ben fatta. Lo studio di animazione sforna capolavori su capolavori, niente è mai lasciato al caso. Impossibile staccare gli occhi dallo schermo, non emozionarsi davanti alla disperazione che esprimono i personaggi, le cui voci originali sono tra le più belle del panorama giapponese.
Kento Nanami (il mio personaggio preferito della serie) è doppiato dal meraviglioso Kenjiro Tsuda, la voce di Chisaki in My Hero Academia, Kishibe in Chainsaw Man, Nowak ne Il movimento della Terra (anime da non perdere), Joker in Fire Force, solo per citarne alcuni.
E poi Junya Enoki, l’interprete di Itadori, con una voce così vibrante e straziante nei momenti di disperazione in grado di spaccare il cuore in due.
Ma torniamo alla domanda iniziale: vale la pena andare al cinema per questa pellicola? Si tratta sicuramente di un film consigliato per i fan di quest’opera, come lo sono io, per coloro che non riescono ad aspettare la terza stagione, per chi vuole passare una bella serata al cinema. Ma cercate di avere ben presente la trama fino alla fine dell’incidente di Shibuya, altrimenti sarà difficile godersi anche il resto.


