Dracula: L’amore perduto – La celebrazione dell’amore oltre la morte

A meno di un anno dal "Nosferatu" di Robert Eggers, arriva "Dracula – L’amore perduto", nuova rilettura di una delle più grandi icone della narrativa gotica. Luc Besson firma una versione profondamente personale del mito del vampiro, trasformandolo in una profonda storia romantica, dove la sete di sangue lascia spazio al desiderio di ritrovare, oltre la morte, l'amore perduto. Noi lo abbiamo visto in anteprima e queste sono le nostre impressioni rigorosamente no spoiler.

Mr. Rabbit
copertina recensione dracula

Dracula, ancora tu ? Non dovevamo vederci più ?

Negli ultimi anni il cinema horror sta vivendo una vera e propria età dell’oro. Sempre più registi stanno portando sullo schermo storie originali e audaci, capaci di conquistare tanto la critica quanto il pubblico. Alcune di queste opere hanno persino raggiunto traguardi fino a poco tempo fa impensabili, ottenendo prestigiosi riconoscimenti internazionali: basti pensare a “The Substance di Coralie Fargeat, premiato con il Golden Globe e l’Oscar, o a “Titane di Julia Ducournau, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes: entrambe queste pellicole utilizzano il body horror per raccontare delle storie di critica al culto dell’immagine e del controllo sul corpo, nonché di rivendicazione di una propria identità.

La riscoperta dei classici dell’horror gotico

dracula

Allo stesso tempo stiamo assistendo a una vera e propria riscoperta dei grandi classici dell’horror gotico. È ormai imminente l’uscita su Netflix del “Frankenstein” di Guillermo del Toro, e non è passato nemmeno un anno dalla nuova rivisitazione di “Nosferatu firmata da Robert Eggers. In quell’occasione, noi di MegaNerd.it abbiamo dedicato una serie di approfondimenti alla storia di questo personaggio leggendario, diretta (e non autorizzata) emanazione del “Dracula di Bram Stoker“, uno dei capisaldi della narrativa gotica.
Così, quando è arrivato l’annuncio dell’ennesima rivisitazione del vampiro più celebre di sempre operata dal regista francesce Luc Besson, le domande sono affiorate spontanee, come lumache dopo la pioggia: «Ancora? Ne sentiamo davvero il bisogno?» 

Abbiamo deciso di girare questa domanda a Lamberto Bava, un maestro dell’horror che di certo ha molto da dire sul genere. Ai nostri microfoni, il regista ha sottolineato come, a suo avviso, il continuo ritorno ai grandi classici riveli una certa carenza di idee da parte degli autori contemporanei. Noi, però, preferiamo pensare che le opere immortali continuino a parlarci proprio perché fonte inesauribile di nuovi significati pronti a emergere tra le pieghe ingiallite dal tempo delle loro pagine.

Quindi, animati da una sentimento di scetticismo latente ma con tanta speranza nel cuore, siamo entrati nella sala per assistere a questo “Dracula – L’amore perduto” di Luc Besson. E possiamo anticiparvelo: sì, ne sentivamo davvero il bisogno, soprattutto quando si tratta di un film audace, provocatorio e capace di prendere le distanze dal materiale originale senza tradirne l’essenza più profonda.

Una vita eterna senza amore

Transilvania, XV secolo. Il principe Vladimir (Caleb Landry Jones) è un valoroso guerriero e un innamorato appassionato della sua amata Elisabeta (Zoë Bleu). Ma il destino, come spesso accade, decide di metterci lo zampino: Elisabeta muore tragicamente, e Vladimir, accecato dal dolore, commette un atto di grave blasfemia rinnegando Dio. Il Creatore, tutt’altro che misericordioso, lo punisce con la peggiore delle condanne: un’eternità senza amore. Così il principe, trasformato in vampiro, è condannato a vagare nei secoli, spinto dall’ossessione di ritrovare la donna perduta. Solo il pentimento potrà concedergli l’eterno e meritato riposo.

Nel corso dei secoli, Vlad assume nuove identità e si serve di sottili stratagemmi per sedurre e ammaliare le sue vittime, nella speranza di riconoscere in una di esse la reincarnazione della sua Elisabeta. Tutto cambia quando Jonathan Harker (Ewens Abid), un giovane avvocato inviato in Transilvania dal clero per occuparsi di un’abbazia, entra in scena innescando una catena di eventi che condurranno il vampiro a confrontarsi con il suo destino e, forse, a ricongiungersi con l’amore perduto.

La celebrazione dell’amore oltre la morte

Come suggerisce il titolo, “Dracula – L’amore perduto è fondamentalmente una storia d’amore. In questo senso, potrebbe ricordare il “Dracula di Bram Stoker” diretto da Francis Ford Coppola, dove la componente romantica assume un ruolo centrale. Tuttavia, l’opera di Luc Besson se ne discosta nettamente: abbandona l’ambientazione cupa e opprimente della Transilvania e della Germania, tradendo la dimensione gotica del romanzo originale. Gran parte del film si svolge infatti nella Parigi di fine XIX secolo, nel periodo della Belle Époque, in cui, dopo secoli di rigido moralismo, la società parigina sperimentava -tra salotti bohémien, feste audaci, amori scandalosi e un approccio privo di freni inibitori alla sessualità – una libertà senza precedenti nei costumi e nel pensiero.

In questo contesto, “Dracula – L’amore perduto si presenta come un film luminoso, vivace e a tratti sfrontato, una vera celebrazione della vita e dell’amore capace di trascendere la morte e le regole imposte dal perbenismo e dalla religione. La regia di Luc Besson riesce a trasmettere in modo vivido e tangibile la gioia di vivere, in netto contrasto con l’oscurità del destino del protagonista.

Il ritmo del film è sostenuto e, in alcuni momenti, Besson ricorre persino alla forma del musical per esaltare le conquiste amorose dell’eterno vampiro, il cui unico desiderio resta quello di ricongiungersi alla sua amata e porre fine alla propria esistenza. È proprio su questa contrapposizione che si regge l’intera pellicola: da un lato la vitalità di una società che si risveglia dal torpore del bigottismo; dall’altro un uomo maledetto intrappolato in un’esistenza condizionata da quel medesimo moralismo.

Luc Besson firma una storia che, nel mettere a nudo i dogmi e il bigottismo religioso, si fa fortemente provocatoria. I suoi personaggi riconoscono un solo credo, ossia quello dell’amore, forza assoluta e sovversiva capace di sfidare ogni divinità e ogni regola imposta. Agli occhi di Vladimir e Elisabeta non c’è distinzione tra Dio e il Demonio, essendo Dio stesso colui che condanna il povero Vlad. Non a caso, a un certo punto, uno di loro pronuncia una battuta che riassume perfettamente lo spirito che li muove: «Il mio unico credo è l’amore, e se a Dio non sta bene allora può anche andare all’inferno.»

Matilda De Angelis è la sorpresa, Caleb Jones è un Dracula elegante e tormentato

All’interno della rappresentazione caotica e sensuale della Belle Époque parigina, si inserisce con perfetta coerenza il personaggio di Maria, interpretata da Matilda De Angelis. Figura inedita, assente nella mitologia originale di Dracula, Maria è stata creata appositamente per dare corpo a questa particolare rilettura del mito. Per usare le parole della stessa De Angelis possiamo descrivere Maria come un personaggio « istintivo, arcaico, ruvido e non stereotipato, nel cui sguardo convive sensualità e inquietudine». A questa definizione possiamo aggiungere che Maria incarna la Caronte sensuale che traghetta le vittime di Dracula nel cono d’ombra della passione proibita.

La prova di Matilda De Angelis – magnetica, disturbante e travolgente — è una delle rivelazioni più belle di questo film.

La scelta di Caleb Landry Jones per il ruolo di Dracula tradisce, fin dalla sua fisicità e i lineamenti gentili che caratterizzano il volto dell’attore statunitense, il tono romantico della pellicola. Il suo Vlad è un individuo elegante, ma allo stesso tempo capace di mostrare le spigolosità dell’uomo tormentato. Non è sicuramente una versione di Dracula che rimarrà nella storia (nulla a che vedere, ad esempio, con la versione portata in scena da Gary Oldman), sebbene la sua interpretazione trasmette grande empatia.

Uno sguardo inedito sul mito del Vampiro

Dracula – L’amore perduto è una libera reinterpretazione del classico di Bram Stoker. Dimenticate le atmosfere oscure e gotiche dei suoi predecessori. Troverete un’atmosfera più luminosa, audace e provocatoria. Troverete personaggi nuovi, altri completamente reinventati e altri ancora – alcuni di quelli che sono figure chiave della mitologia del Vampiro –  completamente assenti. Troverete costruzioni sceniche e scelte narrative audaci, che non mancheranno di far storcere il naso ai puristi.

Se cercate un adattamento fedele al romanzo originale, questo film probabilmente vi deluderà. Ma se siete disposti ad accogliere uno sguardo inedito, passionale e sorprendete sul mito del vampiro più celebre di sempre, allora vi lascerà incantati proprio come è successo a noi.

“Dracula – L’amore perduto” è al cinema a partire dal 29 ottobre, distribuito da Lucky Red.

Dracula: L'Amore Perduto

Dracula: L'Amore Perduto

Titolo originale: Dracula: A Love Tale
Paese: Francia, Regno Unito
Anno: 2025
Durata: 129 minuti
Regia e sceneggiatura: Luc Besson
Casa di produzione: EuropaCorp, LBP Productions
Distribuzione italiana: Lucky Red
Interpreti e personaggi:
Caleb Landry Jones: Vladimir / Dracula
Christoph Waltz: prete
Zoë Bleu: Elisabetta / Mina
Matilda De Angelis: Maria de Montebello
Haymon Maria Buttinger: cardinale
Ewens Abid: Jonathan Harker
David Shields: Henry Spencer
Guillaume de Tonquédec: Dumont
Doppiatori italiani:
Simone D'Andrea: Vladimir / Dracula
Massimo De Ambrosis: prete
Martina Felli: Elisabetta / Mina
Valentina Favazza: Maria de Montebello
Davide Perino: Jonathan Harker
Alessandro Campaiola: Henry Spencer
Alessio Cigliano: Dumont
Voto:
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Stanco dal 1973. Ma cos'è un Nerd se non un'infanzia perseverante? Amante dei supereroi sin dall'Editoriale Corno, accumula da anni comics in lingua originale e ne è lettore avido. Quando non gioca la Roma
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