Uno schiavo non possiede nulla. Uno schiavo non conta nulla. Clandestino su una nave in cerca di libertà, Julian viaggia in compagnia di cento prigionieri. Quando il vascello raggiunge un tratto di mare considerato maledetto, si scatena un inferno che cambierà la sua vita per sempre.
Così Planet Manga ci presente Centuria, il dark fantasy di Tohru Kuramori che sta spopolando in Giappone. Il primo volume si presenta, sin dalla copertina, come un qualcosa di tragico ed è effettivamente la sofferenza a far da padrona in questa storia. Il dolore viene declinato in cento modi diversi, proprio come gli schiavi che fanno brevemente la comparsa in quest’opera, e catturano il lettore in una morsa che lo tiene stretto fino alla fine.
La prima forma di sofferenza che ci viene presentata è quella dei prigionieri, trascinati su un vascello senza aver avuto diritto di replica e aver perduto gli affetti più cari. Mira, una donna incinta dallo sguardo dolce, viene da subito messa al centro delle attenzioni dei suoi compagni di sventura che, nonostante non abbiano potere, cercano di proteggerla dalla fatica. E poi, tutto cambia quando sbuca Julian, un ragazzino che le ricorda il figlio che è morto per permettere a lei e alla piccola vita che le cresce dentro di vivere.
Mira decide di dividere con lui il suo pasto, perché non c’è cibo in più da dargli e l’alternativa data dall’equipaggio è solamente la morte. E tutti gli altri si stringono nuovamente a lei e, di conseguenza, al piccolo clandestino.

Julian, che non ha conosciuto mai l’amore, neanche quello della propria madre che lo ha venduto come schiavo per pochi spiccioli, le chiede perché sono tutti così buoni e si aiutano l’un l’altro senza volere nulla in cambio. La risposta, semplice e dolce, lo spiazza: “Serve a non perdere la dignità e l’orgoglio di essere umani”. Quei due termini, per Julian, non significano nulla. Non ha mai provato gioia nell’essere chi è, non ha mai avuto qualcuno da amare e non ha mai ricevuto affetto, non ha mai desiderato così tanto aiutare qualcuno come gli sta accadendo ora con Mira.
Vederla cantare per il suo piccolo ancora nel suo grembo risveglia in lui qualcosa di dolce e primordiale, e lo stesso accade alla donna che gli offre una vita insieme quando saranno approdati e si saranno riscattati dalla schiavitù. In lui Mira vede il figlio perduto, e in lei Julian trova la madre che non ha avuto. Ma il mare, come la vita, sa essere crudele e strappa loro il futuro.
Un’entità che prende e che dona
Arrivati in un lembo di mare famoso per essere la tana di mostri marini, la nave viene effettivamente attaccata da un’entità delle fattezze di una piovra che ha un qualcosa di lontanamente umano. Il tutto nel momento più tragico della traversata: l’equipaggio ha deciso di uccidere tutti i prigionieri per ricevere un indennizzo che sarebbe stato di gran lunga più lauto rispetto al portarli tutti sani e salvi e venderli singolarmente.

Il mostro arriva troppo tardi, però, e gli unici ancora in vita sono Julian e Mira, protetti dal resto dei compagni. Il tempo si ferma e l’entità afferma di essere stata evocata dal sacrificio di molteplici vite gettate nel mare. Una volta evocata, la terribile creatura esige un altro sacrificio: il vero amore.
Gli unici a provare qualcosa di così vero sono i due superstiti tra gli schiavi e Julian capisce di doversi fare avanti: Mira deve far nascere quella vita per la quale tanti hanno lottato. La donna, però, non vuole perdere un altro figlio e decide di tirare fuori da sé quella che si rivela una bimba con un’arma a portata di mano e offrirsi al mostro. In cambio, il ragazzo ottiene la forza dei cento schiavi, le loro abilità e le loro vite…
Un viaggio chiamato vita
Da qui inizia per Julian e la piccola Diana un viaggio che sarà lungo tutta la loro vita, un’esistenza che il ragazzo vuole rendere piena e felice per entrambi che sono nati nel dolore. Per lui non c’è modo di tornare indietro, ma per lei può creare una strada sicura, costruita con tutto ciò che non ha mai avuto. Ma ben presto capisce che questo legame può diventare facilmente una catena e farà di tutto per renderlo, invece, qualcosa di soffice in cui avvolgersi quando fuori infuria la tempesta.

L’incredibile esordio di Tohru Kuramori
Di manga, libri e storie Tohru Kuramori sembra averne mangiati a colazione, pranzo e cena per tutta la sua vita se questo è il suo esordio. E possiamo sicuramente riconoscere qualcosa nel suo tratto se ci facciamo caso, anche se sicuramente i richiami stilistici sono molteplici. L’artista, infatti, è stato un assistente di Tatsuki Fujimoto, il mangaka che ha dato vita a Chainsaw Man e Look Back, ma da aprile 2024 ha iniziato la pubblicazione della sua prima opera: Centuria.
Approdato su Shonen Jump+ di Shueisha, il manga ha ottenuto anche la nomination ai Next Manga Awards 2024 nella categoria per il miglior manga web, ottenendo il settimo posto su 69 concorrenti. Ma non è tutto qui. Come vi avevamo accennato, Centuria sembra essere un grande successo e a dimostrarlo sono i numeri: il sesto capitolo ha accumulato oltre 255.000 visite su Manga Plus (l’app ufficiale di Shueisha per leggere i manga online), superando persino DanDaDan e Sakamoto Days!

Insomma, un’opera sicuramente da tenere d’occhio, sia per il tratto interessante che a me personalmente ricorda un po’ quello di The Bugle Call, un altro fantasy che vi consiglio assolutamente, sia per una storia che sembra aver preso appena il decollo. Quella di Julian potrebbe diventare un’epopea dark in grado di tenerci incollati alle pagine a lungo e, perché no, presto anche a uno schermo.


