Il nuovo Lex Luthor ha già conquistato il pubblico con il suo fascino gelido e la sua mente spietatamente lucida. A interpretarlo è Nicholas Hoult, che lo scorso 9 luglio ha debuttato sul grande schermo nel Superman di James Gunn, regalando una delle versioni più spietate e inquietanti mai viste sul grande schermo dell’eterno nemico dell’Uomo d’Acciaio.
E se la scelta di Hoult poteva sembrare azzardata per chi lo ricordava nei ruoli più ironici o sofisticati di The Favourite o The Menu, il risultato ha dissipato ogni dubbio: l’attore britannico è riuscito a dare nuova vita a Luthor, trasformandolo in un genio ossessivo e magnetico, capace di rubare la scena a ogni apparizione.
«Interpretare un cattivo è liberatorio», confessa con un sorriso durante un incontro che il magazine GQ ha organizzato via Zoom dal set del nuovo spot Jaeger-LeCoultre, maison di cui è ambasciatore globale. «Non c’è nulla che puoi fare di “sbagliato”. È affascinante entrare nella mente di qualcuno che vive secondo un’ideologia assoluta, con una logica tutta sua».
Lex Luthor: un villain elegante, con l’orologio giusto
Hoult non nasconde il piacere di costruire il suo Lex Luthor con la stessa cura con cui si prepara un personaggio shakespeariano. Ogni dettaglio conta, dall’atteggiamento fino al modo in cui indossa un orologio. «C’è una scena in cui Lex indossa un tuxedo e un Reverso Duoface in oro rosa con cinturino nero, diretto a un gala… prima di interrogare Superman», racconta divertito. «Quel momento dice tutto su di lui: è raffinato, controllato, ma pronto a tutto».
L’orologio, spiega, è diventato quasi un’estensione del personaggio: «Lex è l’uomo che pianifica ogni cosa. Niente in lui è lasciato al caso. Il Reverso, con il suo meccanismo che si ribalta, rappresenta perfettamente la sua doppia natura: il volto pubblico impeccabile e quello più oscuro che si nasconde dietro».
L’intelligenza come arma (e condanna)
Per Hoult, interpretare Lex Luthor significa esplorare una mente geniale ma tormentata, un uomo che crede davvero di essere nel giusto. «C’è un’ossessione dietro ogni sua scelta, ma anche una fragilità profonda», spiega. «Mi interessa trovare quella parte umana che si nasconde dietro la maschera del potere. Luthor è convinto di agire per il bene dell’umanità, ma la sua arroganza lo rende cieco».
L’attore ammette di essersi immerso in una lunga fase di ricerca per il ruolo, studiando sia i fumetti che le precedenti incarnazioni del personaggio. «Non volevo imitarne nessuna. L’idea era trovare la mia versione, quella che potesse esistere oggi, in un mondo dove il confine tra eroe e antagonista è sempre più sottile».
Con James Gunn, un Superman diverso
Hoult parla con entusiasmo anche del lavoro con James Gunn, regista e architetto del nuovo universo DC. «James è un visionario», dice con convinzione. «Ha una visione molto precisa del mondo di Superman, ma anche un’enorme curiosità per i suoi contrasti. Mi ha detto che il sequel sarà tanto un film su Superman quanto su Lex Luthor — e questo mi entusiasma. C’è ancora molto da scoprire su di lui».
Per ora, Hoult non ha potuto leggere la sceneggiatura del prossimo capitolo, ma promette che sarà sorprendente. «Ci saranno nuove dinamiche, nuovi conflitti, e credo che il pubblico vedrà lati di Lex che non si aspettava».
L’eleganza del male
Sul set come nella vita, Hoult conserva quell’equilibrio tra rigore e ironia che rende il suo Lex Luthor potenzialmente magnetico. «Mi diverte giocare con l’immagine del cattivo impeccabile. Lex è uno che domina la stanza senza alzare la voce. Non ha bisogno di urlare per essere temuto».
Forse è anche per questo che Jaeger-LeCoultre ha scelto lui come volto della nuova campagna dedicata ai “punti di svolta”. Con il suo stile sobrio ma deciso — e un Reverso al polso — Hoult incarna perfettamente la dualità del personaggio: un uomo di potere, elegante e spietato, ma ancora capace di un tocco di umanità.