La sliding door di Lupin III
Nel cinema, come in ogni forma d’arte e, più in generale, nella vita, sono numerosi i momenti sliding doors: attimi in cui un evento minimo o una scelta solo in apparenza insignificante finisce per cambiare in modo decisivo il destino di una persona. La cultura pop, lo sport e l’intrattenimento abbondano di storie in cui un artista, un’opera o un progetto hanno imboccato direzioni completamente inattese a causa di un dettaglio fortuito o di una coincidenza capace di riscrivere il corso degli eventi.
Da oggi possiamo aggiungere la storia che avrebbe voluto la realizzazione dell’adattamento live action di “Lupin III” dello Studio Ghibli. Un film che, probabilmente, avrebbe segnato un epoca perché avrebbe avvicinato il grande pubblico del mondo occidentale all’arte del maestro Hayao Miyazaki e dell’animazione giapponese. Purtroppo il progetto non vide mai la luce.
Un progetto in fase di sviluppo nel 1997
Siamo nel 1997 e, in quell’anno, era già in fase di sviluppo un ambizioso progetto: portare “Lupin III“ sul grande schermo in una versione live action. Sul tavolo sedevano tre figure di primo piano. Lo sceneggiatore Peter Briggs, noto per aver firmato la sceneggiatura di “Hellboy“; il regista Tsui Hark, maestro del cinema di Hong Kong e nome che a quelle latitudini è un punto di riferimento sia per il grande schermo che per la televisione; il produttore Alex Kitman Ho, figura chiave del cinema di Hong Kong e collaboratore storico di Oliver Stone, con cui ha contribuito a realizzare capolavori come “Platoon” e “JFK – Un Caso ancora aperto” e “Nato il 4 Luglio“. Il progetto era veramente ambizioso tanto che per il ruolo del celebre ladro gentiluomo era stato scelto un big del cinema di Hollywood: Jim Carrey.
Jim Carrey nel ruolo del celebre ladro gentiluomo
L’idea di coinvolgere Jim Carrey non era affatto casuale. A fine anni ’90, l’attore si trovava all’apice della sua popolarità: appena due anni prima aveva interpretato l’Enigmista in “Batman Forever“ e recitato in “Ace Ventura – Missione Africa“. Nel 1998 sarebbe poi arrivato “The Truman Show“, il capolavoro di satira fantascientifica diretto da Peter Weir. Unire la comicità slapstick e la mimica “da cartone animato vivente” di Carrey a una serie iconica che in Oriente aveva conosciuto momenti di gloria anche grazie alla direzione artistica di Hayao Miyazaki, prometteva una miscela esplosiva, potenzialmente in grado di conquistare il pubblico mondiale. Le aspettative erano quelle di un adattamento destinato a lasciare il segno e a non essere mai dimenticato.
Peter Briggs ricorda il suo coinvolgimento in questo progetto definendo la sceneggiatura in questo modo:
«La più folle che abbia mai scritto. Un progetto che sarebbe stata una prima parte ideale per conquistare il pubblico americano, creando un culto attorno al personaggio ben prima della trasmissione di ‘Lupin III – Parte 2’ su Adult Swim nel 2003».
Una grande occasione mancata
Come spesso accade a tutte le cose belle che stanno per realizzarsi il destino ci mette il suo zampino. Il progetto rimase solo una meravigliosa idea: accadde infatti che il produttore Alex Ho perse i diritti dell’opera proprio quando il progetto stava per diventare realtà. Quindi non se ne fece più nulla.
La mancata produzione di un progetto simile oggi costituisce una vera e propria occasione mancata. Con un cast e un team creativo di quel livello si sarebbe potuto anticipare l’apertura al mercato occidentale molto prima che titoli come “Old Boy” dimostrassero la fattibilità sulla realizzazione di determinate trasposizioni cinematografiche.
Cosa ne pensate della mancata trasposizione live action di “Lupin III” ? Avreste visto bene il coinvolgimento di Jim Carrey nel ruolo di Lupin ? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate !
Fonte: Movieplayer.it