La storica saga Kamen no Ninja Akakage, ideata da Mitsuteru Yokoyama e pubblicata tra il 1966 e il 1967 su Weekly Shōnen Sunday, si prepara a tornare con un adattamento live‑action. Per la regia è stato scelto nientemeno che Takashi Miike, uno dei nomi più eclettici, originali e prolifici del cinema giapponese contemporaneo.
La nuova serie, co‑prodotta da TV Asahi e Toei, ha in programma un debutto effettivo sul piccolo schermo il 26 ottobre 2025, come annunciato da fonti ufficiali. La produzione si avvale della sceneggiatura di Yūsuke Watanabe, già noto per lavori come Dragon Ball Z: Battle of Gods, i live action di Gantz e The Fable.
Kamen no Ninja Akakage – L’ombra rossa al servizio della giustizia
Ambientato in un Giappone feudale turbolento e oscuro, Kamen no Ninja Akakage racconta la storia di un ninja mascherato, Akakage, al servizio della giustizia e dell’imperatore. L’opera si colloca in un’epoca in cui il caos imperversa a causa di signori della guerra ambiziosi, sette occulte e poteri sovrannaturali che minacciano l’ordine e la pace. Akakage, il cui nome significa letteralmente “ombra rossa”, è un guerriero che unisce l’abilità letale del ninja tradizionale con una profonda rettitudine morale.
Mascherato e vestito con un mantello cremisi, affronta nemici dotati di capacità al di là del naturale, creature demoniache, ninja corrotti e stregoni al servizio del male. Al suo fianco ci sono Aokage, un giovane ninja impulsivo ma fedele, e Shirokage, un veterano dotato di grande saggezza e padronanza delle arti segrete, formando così un trio che agisce nell’ombra per proteggere la popolazione e contrastare le forze del male.
A differenza di molte opere ninja del periodo, che spesso si limitavano a rappresentazioni storiche o folkloristiche, Kamen no Ninja Akakage introduce un forte elemento fantastico: gli avversari di Akakage non sono solo umani, ma entità mutanti, illusionisti e creature gigantesche, inserendo nel racconto una dimensione soprannaturale che amplia lo spettro narrativo. È un’opera che mette al centro il conflitto tra luce e oscurità, tra lealtà e tradimento, tra dovere e vendetta, offrendo una lettura allegorica del potere e della corruzione.
La narrazione si sviluppa in forma episodica, con ogni missione di Akakage che svela nuove minacce, alleanze e retroscena, ma mantiene un arco narrativo più ampio legato alla difesa del legittimo sovrano e alla lotta contro una cospirazione che minaccia l’equilibrio del paese. Questa struttura permette all’opera di alternare momenti d’azione spettacolari a passaggi più riflessivi, in cui si esplorano il codice d’onore dei ninja, i legami tra maestro e allievo, e le tensioni interiori che attraversano i protagonisti.
Il ritorno di Kamen no Ninja Akakage non è il primo: nel corso dei decenni, la saga ha già conosciuto diverse incarnazioni, a partire dalla serie tokusatsu del 1967 – la prima a colori prodotta dalla Toei – passando per un anime negli anni Ottanta e un film live‑action intitolato Red Shadow: Akakage nel 2001. Questo nuovo progetto, tuttavia, appare il più ambizioso, unendo risorse televisive contemporanee e un’autorialità di spicco.
Takashi Miike – Il regista fuori dagli schemi
Takashi Miike, figura centrale del cinema giapponese contemporaneo, è noto per una filmografia vastissima e per una versatilità che lo ha portato a spaziare tra i generi più disparati. Con oltre cento titoli all’attivo, la sua carriera attraversa il chambara, l’horror, il thriller psicologico, l’action giovanile, e le trasposizioni di manga e videogiochi. Tra i suoi lavori più celebrati figura 13 Assassins, rivisitazione epica del genere jidai-geki, così come Crows Zero, un intenso ritratto del mondo scolastico violento ispirato al manga di Hiroshi Takahashi.
Non mancano incursioni più pop e visivamente eccentriche, come Yatterman e Ace Attorney, dove ha saputo conservare l’essenza delle opere originali rielaborandole attraverso un’estetica spinta e riconoscibile. A consacrarlo tra i registi più radicali della sua generazione è stato però Ichi the Killer, adattamento dell’omonimo manga di Hideo Yamamoto, diventato un cult internazionale per la sua violenza stilizzata e disturbante, capace di dividere critica e pubblico ma rimanere impresso nell’immaginario collettivo.
A questi si affiancano titoli come Lesson of the Evil, Terra Formars e JoJo’s Bizarre Adventure: Diamond Is Unbreakable, che confermano la sua capacità di muoversi senza soluzione di continuità tra cinema di genere e sperimentazione formale. Affidargli la regia di Kamen no Ninja Akakage significa dunque puntare su una visione forte, capace di fondere azione, identità visiva e profondità narrativa in un progetto che non vuole limitarsi a omaggiare il passato, ma reinventarlo.
fonte: animenewsnetwork