Con il nuovo Superman di James Gunn finalmente disponibile in streaming e nei formati home video, i fan stanno esplorando ogni scena, ogni easter egg e ogni dettaglio del film. Tra i momenti più discussi c’è senza dubbio una svolta decisiva nella storia delle origini di Superman, una scelta creativa che ha fatto storcere il naso a molti appassionati… e che il regista non solo non intende correggere, ma difende con forza.
Secondo Gunn, quella svolta “controversa” non è un capriccio narrativo fine a se stesso, ma una modifica ponderata e significativa all’interno di Superman. La scena in questione si concentra sulla rivelazione del messaggio completo di Jor-El (interpretato da Bradley Cooper) e Lara, reso pubblico dal villain Lex Luthor. In esso si scopre che i genitori di Clark Kent non lo avevano mandato sulla Terra solo per salvarlo, ma avevano anche in mente un progetto molto più inquietante: instillare in lui un destino di dominio sulla Terra.
Questa versione ribalta l’idea classica del salvataggio altruistico e cristallino: il viaggio di Kal-El non è solo un atto di amore, ma anche parte di un piano più grande — e moralmente discutibile — della società kryptoniana. Gunn ha ammesso che si tratta probabilmente “la cosa più controversa” che ha fatto con l’origine di Superman, ma è anche una scelta coerente con l’intenzione di portare qualcosa di nuovo nel mito, senza tradire l’essenza del personaggio.

Superman resta Superman… davvero
Una delle preoccupazioni principali dei fan era che questa riscrittura potesse trasformare Superman in un personaggio diverso da quello che milioni di persone conoscono e amano. Gunn, però, ha chiarito subito il suo punto di vista: “Sono un grande fan di Superman. Non voglio cambiare le cose importanti e integrali che definiscono Superman: la sua bontà, il fatto che non uccide, che è innamorato di Lois Lane, perfino quel ricciolo di capelli in fronte… tutte queste cose devono rimanere”.
La domanda, secondo il regista, non era se cambiare, ma come farlo in modo da aggiungere qualcosa di interessante al mito — qualcosa che non stravolgesse il cuore del personaggio, ma lo rendesse ancora più profondo e umano. E qui entra in gioco proprio la questione delle origini.

Una crisi d’identità per Clark Kent
In Superman, la rivelazione del vero contenuto del messaggio di Jor-El provoca nel protagonista una sorta di crisi personale. Fino a quel momento, Clark ha sempre pensato che il suo destino fosse dettato da un disegno superiore: sono qui perché mia madre e mio padre vogliono che io sia un eroe. Ma quando scopre che la motivazione originaria includeva anche un intento di dominio, tutto cambia.
In quel momento, Clark è costretto a guardarsi dentro e chiedersi: Sto facendo ciò che faccio perché mi è stato imposto, o perché è davvero chi voglio essere? Gunn spiega che questa crisi diventa una parte fondamentale della sua evoluzione: Superman non è eroico perché gli è stato detto di esserlo… ma perché sceglie di esserlo davvero, in modo autonomo.

Non tornerà indietro: la scelta è definitiva
Una delle parti più interessanti dell’intervista di Gunn riguarda proprio il futuro di questo elemento narrativo. Il regista ha chiarito che questa svolta non sarà cancellata o “retconnata” in futuro: non ci saranno spiegazioni alternative che ridurranno l’effetto della scena o che presenteranno il messaggio come falso o manipolato. Per Gunn, si tratta di un fatto concreto nella vita di Superman, parte della sua esperienza e della sua crescita.
Questo significa che questa interpretazione dell’origine kryptoniana avrà probabilmente un impatto anche sulle storie future del nuovo DC Universe (DCU). Potrebbe influenzare approfondimenti su personaggi come General Zod o altri elementi legati a Krypton e alla sua cultura.
Equilibrio tra mito classico e novità
Ciò che emerge dalla difesa di Gunn è un’idea chiara: egli non vuole riscrivere la storia di Superman a caso, ma trovare un equilibrio tra rispetto per il materiale originale e idee nuove che parlano al pubblico contemporaneo. L’obiettivo non è sopprimere ciò che ha reso Superman un’icona universale, ma amplificarne l’umanità e far sì che il personaggio resti rilevante anche alle nuove generazioni.
Questa filosofia si riflette anche nelle scelte visive e narrative del film, che non si limitano a ripetere le formule viste in passato, ma cercano di restituire un Superman più complesso, che lotta con i dubbi interiori tanto quanto affronta i suoi nemici.
Reazioni contrastanti tra i fan
Non sorprende che questa reinterpretazione abbia diviso il pubblico. Mentre alcuni spettatori apprezzano la profondità aggiunta al personaggio e l’approccio umano alla sua evoluzione, altri trovano la scelta troppo audace o distante dalle origini classiche del mito. È una reazione che spesso accompagna i grandi cambiamenti nei racconti iconici, soprattutto quando si tratta di eroi così radicati nella cultura pop.
Tuttavia, il fatto che Gunn abbia deciso di mantenere questa scelta — e di difenderla apertamente — suggerisce che il nuovo Superman non è solo un reboot commerciale, ma un tentativo di espandere la narrativa del personaggio in modi nuovi e significativi.

Un Superman che sceglie di essere eroe
In definitiva, la svolta nelle origini di Superman non è un elemento casuale, ma una chiave per comprendere meglio chi è davvero Clark Kent. Non un angelo mandato da una civiltà perfetta, ma qualcuno che sceglie la propria strada, spesso contro gli stessi piani stabiliti per lui. È una lettura che aggiunge complessità al personaggio — senza togliergli nulla di ciò che lo ha reso un simbolo di speranza da generazioni.
Che siate d’accordo o meno con questa reinterpretazione, una cosa è chiara: Superman di James Gunn non ha paura di spingere il personaggio oltre i confini tradizionali… e lo fa mantenendo intatta la sua essenza più profonda.
Fonte: Comicbook.com

