I Fantastici 4: Gli Inizi – Regista e cast svelano alcuni dettagli interessanti sullo sviluppo del film

Durante un'intervista al magazine "Variety", il regista Matt Shakman e il cast hanno confidato le loro emozioni nel girare "I Fantastici Quattro: Gli Inizi", rivelando anche qualche dettaglio interessante sul processo creativo che ha portato allo sviluppo del film. Scopriamoli insieme

Mr. Rabbit
Fantastici 4

I Fantastici Quattro: Gli Inizi” è finalmente approdato sul grande schermo, disponibile nelle sale a partire da mercoledì 23 luglio.
L’attesissimo film diretto da Matt Shakman segna il debutto ufficiale della Prima Famiglia di Marvel Comics all’interno del Marvel Cinematic Universe, arrivando al cinema in un momento di poche certezze per Marvel Studios. Dopo oltre un decennio di supremazia al botteghino, il Marvel Cinematic Universe e tutto il  genere supereroistico stanno faticando per mantenersi ai livelli raggiunti solo tre anni fa.

I tre precedenti tentativi di portare la Prima Famiglia Marvel sul grande schermo – a metà degli anni Duemila e di nuovo nel 2015, quando alcuni personaggi Marvel facevano parte di 20th Century Fox prima che la Disney acquisisse lo Studio nel 2019 –  non sono stati esattamente dei blockbuster di successo (se ci concedete l’eufemismo). Quei film, però, non portavano sulle spalle la responsabilità di rilanciare il Marvel Cinematic Universe e settare l’ingresso nell’immediato futuro costiuito da “Avengers: Doomsday” e “Avengers: Secret Wars“, rispettavivamente in uscita a Dicembre 2026 e Dicembre 2027.ù

Gli eroi imperfetti di Stan Lee e Jack Kirby

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Sembra un scherzo del destino, ma anche la controparte a fumetti dei Fantastici Quattro nacque sotto una luce di grande precarietà. Negli anni 60 Marvel faticava a pubblicare collane di successo, mentre la sua rivale, la DC Comics, spopolava con il suo gruppo di supereroi. L’innovazione rivoluzionaria di Stan Lee e Jack Kirby fu quella di creare personaggi imperfetti con problemi quotidiani con i quali qualsiasi lettore era in grado di immedesimarsi. Personaggi che, per puro caso, avevano dei superpoteri.

Dopo il debutto dei Fantastici Quattro, i supereroi Marvel diventarono un fenomeno: Hulk, Spider-Man, Iron Man, gli X-Men e Black Panther (quest’ultimo presentato per la prima volta proprio sulle pagine de “I Fantastici Quattro”) seguirono a ruota, spingendo la Marvel verso la gloria.

Un cast stellare per un rilancio importante

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Kevin Fiege e soci hanno puntato tutte le loro fiches sulla trentasettesima pellicola targata Marvel Studios, ingaggiando un cast stellare nella speranza di realizzare quel rilancio tanto auspicato: Pedro Pascal nei panni di Reed Richards (l’uomo in grado di espandere il suo corpo come un elastico), Vanessa Kirby nella parte di Susan Storm (la donna in grado di rendersi invisibile), Ebon Moss-Bachrach che interpreta Ben Grimm (la Cosa, un essere tanto possente quanto mostruoso) e Joseph Quinn nelle infuocate vesti di Johnny Storm (la Torcia Umana, un uomo in grado di prendere fuoco e di volare).

Se il film ha soddisfatto le aspettative altissime di Marvel Studios e del pubblico, potete scoprirlo nella nostra recensione no-spoiler.

Da un grande rilancio derivano grandi responsabilità

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A trascinare il peso di questa responsabilità è il regista Matt Shakman, regista e attore americano di cinquanta anni che già in passato si è distinto per aver diretto personaggi Marvel: è accaduto nel 2021 dove è si è seduto dietro la macchina da presa nell’ottima serie tv “Wandavision” (vi consigliamo di recuperarla su Disney+).

Durante un’intervista al magazine “Variety” – una delle tante interviste alle quali il regista e il cast si sono concessi durante la fase di promozione del film – Shakman non ha nascosto la sua emozione. Proprio a lui è toccato l’onore di dirigere una pellicola così importante per Marvel Studios. Lui, che da bambino in California dove è cresciuto, indossava solo abiti da supereroe. Il piccolo Matt, ogni giorno, si travestiva da icone dei fumetti come Batman e Capitan America, con costumi che spesso aiutava a creare lui stesso, con la ferma convinzione che gli abiti lo trasformassero nell’eroe che stava emulando.

«Era così assurdo che la mia maestra d’asilo dovette chiamare i miei genitori e dire: ‘Sarebbe fantastico se Matt venisse vestito da Matt’. Ricordo che i miei genitori si erano arrangiati per creare un completo civile con gli abiti usati del fratello maggiore, ma ero così devoto all’immagine da supereroe che indossavo un costume da bagno come biancheria intima per poter andare a scuola di nascosto come Aquaman»

Un budget imponente

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“I Fantastici Quattro: Gli Inizi” ha beneficiato di un budget di circa 200 milioni di dollari, rappresentando la pellicola a più alto budget della carriera diretta da Matt Shakman. Grande emozione e grande responsabilità per il regista americano che è subentrato a Jon Watts dopo che quest’ultimo ha abbandonato il progetto. Shakman è consapevole dell’impegno che ha affrontato e sa perfettamente come inquadrare una storia molto personale in un  contesto così fantastico :

«C’è stata molta pressione nel voler fare la cosa giusta per onorare questi iconici personaggi, nel voler fare la cosa giusta per Jack Kirby e Stan Lee, nel voler fare la cosa giusta per tutti i grandi artisti fumettisti che hanno contribuito allo sviluppo di questo progetto negli ultimi 60 anni e oltre. Allo stesso tempo le pressioni che ne derivano non sono un peso per me.

La sfida più grande per me è stata realizzare un film che sia personale pur in un contesto straordinario come quello dei supereroi. La sfida è approfondire cosa significhi essere una famiglia, creare una storia incentrata su Reed, Sue e sul crescere un figlio insieme. Reed e Sue sono scienziati ed esploratori, ma prima di tutto sono genitori. E sono supereroi solo quando devono esserlo. Ho affronto questa storia come padre e come marito. È questo che la rende così speciale per me.» 

L’ingaggio di Ebon Moss-Bachrach e Joseph Quill

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A prendere la parola ci pensa Ebon Moss-Bachrach, l’attore americano che dopo il successo in “The Bear” (anche questa serie tv la potete recuperare su Disney+) ha accettato di interpretare il delicato ruolo di Ben Grimm.

«La prima volta che ho parlato con Matt è stato su Zoom nel 2023. Ho avuto da subito un’ottima connessione e poi me ne sono dimenticato del tutto. Poi, qualche mese dopo, stavo camminando lungo la Fifth Avenue, e ho ricevuto una chiamata dai miei agenti. Sono rimasto sinceramente piuttosto sorpreso.»

Esperienza simile l’ha vissuta Joseph Quinn, l’infuocata e impulsiva Torcia Umana:

«Con Matt abbiamo parlato del personaggio, delle sue idee per l’estetica del film e dei temi della famiglia e del sacrificio. A seguito di quel colloquio non abbiamo sentito nulla – dico ‘non ho sentito nulla’, come se avessi delle aspettative. E poi ho ricevuto una chiamata sconcertante dai miei agenti che mi dicevano che Matt voleva che lo facessi io.»

Un rapporto di lunga data tra Matt Shakman e Pedro Pascal

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Vanessa Kirby e Pedro Pascal incontrarono Shakman e i dirigenti della Marvel diverse volte prima che il casting fosse finalizzato, ma nessuno degli attori fece nemmeno un provino insieme, prima che Shakman li ingaggiasse per interpretare la coppia più famose di Marvel Comics. Nello specifico Pedro Pascal si è soffermato sul suo rapporto con il regista statunitense:

«Avevamo lo stesso talent manager all’inizio della nostra carriera. Siamo quasi diventati coinquilini. Matt è sempre stato un animale da teatro e mi includeva in diverse attività che organizzava nella comunità teatrale di Los Angeles. Riunirsi per I Fantastici Quattro sembrava assolutamente un destino segnato dalle stelle.»

Il processo creativo del film

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Il processo creativo della pellicola ha richiesto tre settimane di prove prima delle riprese. L’obiettivo è stato quello di creare le giuste alchimie e rendere quattro attori di talento una famiglia credibile. Durante questa fase Shakman ha lavorato sulle scene con il cast principale e lo sceneggiatore Josh Friedman, definendo la natura delle relazioni tra i personaggi e cercando di capire come avrebbero funzionato all’interno dell’estetica spaziale retrofuturistica del film. Ha fatto decorare la sala prove come negli anni ’60 e ha fatto imparare al cast danze d’epoca, arredando gli ambienti con concept art e foto d’archivio dai lanci della NASA. È stato fatto tutto il possibile per immergere gli attori nelle atmosfere del film come conferma lo stesso Pedro Pascal:

«Abbiamo affrontato la storia drammaturgicamente, come si farebbe con un’opera teatrale, prima ancora di iniziare a lavorare. È stato Matt a creare le circostanze per stare insieme come cast e a elaborare un linguaggio che ci unisse come una famiglia.»

Una sceneggiatura nata con il contributo degli attori

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Durante lo sviluppo del film è stata data ampia libertà agli attori di fornire la loro interpretazione tanto da far pensare che, all’inizio delle riprese, la sceneggiatura non fosse completamente pronta. Marvel Studios ha supportato questi impulsi creativi e, a sua volta, ha accolto con favore la predisposizione degli interpreti a modificare energicamente un film durante tutto il processo di realizzazione. La confessione di Ebon Moss-Bachrach in tal senso non ammette interpretazioni:

«Non credo che la sceneggiatura fosse ancora pronta quando abbiamo iniziato, quindi stavamo in un certo senso lavorando al film. Abbiamo fatto molte ricerche in comune, parlando con astronauti e scienziati e guardando insieme molti filmati delle missioni Apollo.»

Anche Vanessa Kirby si è soffermata sul processo e le difficoltà che hanno portato allo sviluppo del suo personaggio (che ha grande impatto nell’economia generale della pellicola):

«Non mi era chiara la natura dei poteri di Sue, volevo capire scientificamente di cosa si trattasse. Matt mi ha mostrato un sacco di immagini sulla rifrazione della luce attraverso i prismi e su cosa succede quando si altera la luce delle molecole quando la si guarda. Mi è piaciuto tantissimo perché non sembrava finto. Ho avuto la sensazione di poterlo capire e quindi di poterlo interpretare meglio, perché non si finge che sia solo un potere magico.»

La dolorosa rinuncia a John Malkovich

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Ci sono stati anche momenti abbastanza complicati che hanno comportato scelte dolorose, come la rinuncia alle parti assegnate a John Malkovich. Shakman aveva scelto Malkovich per il ruolo del Fantasma Rosso, uno dei cattivi storici dei Fantastici Quattro. Il Fantasma Rosso doveva comparire in una sequenza all’inizio del film, ma l’attore è stato eliminato dalla versione finale.

«C’erano molte cose da bilanciare in questo film, e alcune dovevano essere eliminate. John è uno dei miei attori preferiti e una delle mie più grandi ispirazioni. È stato straziante non includerlo.»

La dedica di Matt Shakman

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Infine, Shakman si sofferma su come è riuscito a coniugare un difficile momento della sua vita privata e famigliare con l’impegno nella realizzazione di un film del genere. Il regista statunitense ha dapprima strappato un lungo sorriso, poi si è fatto subito serio:

«Abbiamo avuto pochissimo tempo libero, quindi il tempo con la mia famiglia è prezioso. Abbiamo avuto un anno incredibilmente difficile. Abbiamo perso tutto negli incendi. Eravamo nel bel mezzo del montaggio del film quando gli incendi boschivi nelle Pacific Palisades hanno distrutto la mia casa. Purtroppo è una storia molto comune quest’anno. Pochi mesi dopo, mia madre è morta; ‘I Fantastici Quattro: Primi Passi’ è dedicato a lei.»

Fonte: Variety

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Stanco dal 1973. Ma cos'è un Nerd se non un'infanzia perseverante? Amante dei supereroi sin dall'Editoriale Corno, accumula da anni comics in lingua originale e ne è lettore avido. Quando non gioca la Roma
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