Il mondo dello sport e dello spettacolo dice addio a una delle sue icone più riconoscibili: Hulk Hogan è morto all’età di 71 anni. La notizia è stata diffusa da TMZ, che ha anche riportato come la causa del decesso sia stato un arresto cardiaco. Il tragico evento è avvenuto oggi, giovedì mattina, nella sua abitazione in Florida, dove i soccorritori hanno tentato invano di rianimarlo. L’11 agosto avrebbe compiuto 72 anni.
Solo poche settimane fa, la moglie Sky Daily aveva smentito con decisione alcune voci che parlavano di un peggioramento delle sue condizioni di salute. In quell’occasione aveva rassicurato i fan, spiegando che il cuore dell’ex lottatore era “forte” e che stava semplicemente recuperando da un intervento al collo, subìto nel mese di maggio. La notizia della sua scomparsa ha dunque colto tutti di sorpresa, lasciando un grande vuoto nel mondo dello sport e dell’intrattenimento.
Il padre del wrestling moderno
Hulk Hogan non è stato solo un campione sul ring, ma una vera e propria rivoluzione vivente. Prima del suo arrivo, il wrestling era uno spettacolo di nicchia, seguito da un pubblico limitato. Con Hogan, il wrestling si è trasformato in un fenomeno di massa, un vero sport d’intrattenimento capace di coinvolgere le famiglie, appassionare i bambini e intrattenere genitori e nonni.
La sua presenza scenica era magnetica, grazie anche a una teatralità coinvolgente e a un carisma fuori dal comune. I suoi iconici baffi biondi, la fascia rossa sulla fronte e la celebre entrata sul ring hanno contribuito a renderlo una figura indelebile nella memoria collettiva degli anni ’80 e ’90. Non a caso, nel 2005 è stato introdotto nella WWE Hall of Fame, un riconoscimento riservato ai più grandi di sempre.
Celebri sono stati i suoi epici incontri contro mostri sacri come André The Giant, The Undertaker e King Kong Bundy, avversari leggendari che hanno contribuito a costruire l’immaginario del wrestling professionistico. Il match contro André The Giant, in particolare, è entrato nella storia come uno degli eventi più iconici della WWE, capace di incollare milioni di spettatori agli schermi.
Una carriera tra ring, cinema e televisione
Hulk Hogan non si è limitato al mondo del wrestling: ha saputo reinventarsi anche come attore e personaggio televisivo. Indimenticabile il suo ruolo in Rocky III, dove interpretava Thunderlips, lottatore eccentrico che affronta Sylvester Stallone sul ring. Da lì in poi, ha preso parte a numerosi film d’azione e commedie per la famiglia, diventando un volto amatissimo anche sul grande schermo.
In tempi più recenti ha partecipato a reality show e programmi televisivi, mantenendo viva la sua popolarità anche al di fuori delle corde del ring. Con la sua stazza imponente, la voce profonda e il carisma inconfondibile, Hogan è diventato un’icona della cultura pop americana.
Un fisico leggendario, messo a dura prova
Nato l’11 agosto 1953 ad Augusta, in Georgia, Terry Gene Bollea – questo il suo vero nome – aveva alle spalle origini umili: la madre insegnava danza, il padre lavorava come capocantiere. Fin da giovane si era distinto per la sua corporatura eccezionale: negli anni d’oro della sua carriera, Hogan era alto circa due metri. Tuttavia, nel corso del tempo ha perso circa otto centimetri di altezza a causa dei numerosi interventi subiti alla schiena e alla colonna vertebrale. Anche dopo il ritiro dal ring, i forti dolori fisici lo hanno costretto a sottoporsi a operazioni correttive per cercare sollievo.
La sua forza e la sua resistenza sono sempre state oggetto di ammirazione, così come la sua determinazione a non arrendersi mai, neanche di fronte alle difficoltà fisiche.
Una figura sempre al centro dell’attenzione
Anche in tempi recenti, Hogan ha continuato a far parlare di sé. A novembre dell’anno scorso, le immagini del campione che si strappa la maglietta durante la Convention Nazionale Repubblicana – poco prima del discorso di Donald Trump – hanno fatto il giro del mondo. Una scena che ha riportato il pubblico indietro nel tempo, ai giorni in cui la sua entrata in scena era un evento attesissimo, sempre accompagnato da un boato del pubblico.
Hulk Hogan è stato molto più di un atleta. È stato un simbolo, un’icona, una figura che ha saputo incarnare l’energia e la spettacolarità di un’intera epoca. Con la sua scomparsa, si chiude un capitolo irripetibile della storia dello sport e dell’intrattenimento.
La morte di Hulk Hogan segna la fine di un’era. Con lui se ne va non solo uno dei più grandi lottatori di sempre, ma anche un protagonista assoluto della cultura pop americana. Lascia un’eredità fatta di passione, determinazione e spettacolo, che continuerà a vivere nella memoria di milioni di fan in tutto il mondo.