Tra le opere più sorprendenti degli ultimi anni, Gachiakuta ha saputo unire due linguaggi visivi apparentemente distanti: il manga e la street art. In questa maniera l’opera ha dato vita a un universo crudo, poetico e visivamente esplosivo affrontando al contempo tematiche decisamente mature come il problema dei rifiuti, dell’abbandono e dell’importanza degli oggetti.
Durante il Lucca Comics & Games 2025, lo staff della manifestazione insieme all’editore Star Comics ha organizzato un Press Cafè dedicato al manga di Gachiakuta e ai suoi creatori, ospiti della manifestazione: Kei Urana, autrice e disegnatrice della serie, e Hideyhoshi Andou, graffitista e graphic artist del progetto.
- Gachiakuta e il suo protagonista Rudo, eroe imperfetto
- Urana e Andou: una collaborazione nata tra manga e graffiti
- Il valore degli oggetti e la poesia del ricordo
- Influenze e ispirazioni artistiche, ma anche consigli
- La simbologia della spazzatura e degli emarginati
- La domanda di MegaNerd
- Gachiakuta: il vero segreto sono gli autori
I due hanno risposto alle domande della stampa nell’incontro moderato da Cristian Posocco, responsabile della sezione manga di Star Comics, raccontando la genesi di questa collaborazione unica e parlando di eroi imperfetti, oggetti che custodiscono anime e della sottile linea che separa l’arte dai rifiuti.
Gachiakuta e il suo protagonista Rudo, eroe imperfetto

La prima riflessione di Kei Urana è stata dedicata al protagonista della serie, Rudo, giovane ribelle costretto a sopravvivere in un mondo che scarta tanto gli oggetti quanto le persone.
“Non è diverso dagli eroi del passato – spiega Urana – È un personaggio imperfetto, ma proprio per questo umano. Mostra la sua crescita attraverso le difficoltà e ciò che impara lungo il cammino.”
Rudo rappresenta l’evoluzione dell’eroe contemporaneo: non un simbolo di perfezione, ma di cambiamento, capace di trasformare rabbia e dolore in consapevolezza.
Urana e Andou: una collaborazione nata tra manga e graffiti

La fusione tra la delicatezza del tratto di Urana e la forza visiva dei graffiti di Andou è uno dei segreti del successo di Gachiakuta. Ecco cosa ha detto l’autrice:
“Veniamo da due mondi completamente diversi. Quando ho visto il lavoro di Andou, ho capito che il suo stile poteva dare nuova energia al manga. Ci sono voluti quasi dodici mesi di incontri e confronti, ma la collaborazione è nata in modo naturale.”
Il valore degli oggetti e la poesia del ricordo

Uno dei temi centrali di Gachiakuta è l’amore per gli oggetti. Urana spiega che da sempre attribuisce alle cose materiali un valore affettivo e quasi spirituale:
“Do molta importanza agli oggetti e a non buttarli via. Da ragazza un conoscente mi regalò un portachiavi, e l’ho sempre conservato con me. È diventato il simbolo di quel legame.”
Anche Andou ha condiviso questo sentimento: “Quando desidero qualcosa, mi ci affeziono. Diventa parte di me.”
Questo attaccamento agli oggetti è il cuore del manga, dove ogni personaggio è connesso al proprio “strumento”, che rappresenta tanto un potere quanto un frammento di identità.
L’idea di Gachiakuta è nata da un episodio apparentemente banale, ma molto significativo per la sensei.
“È vero, la storia mi è venuta in mente quando si è rotta una penna – ricorda Urana – Ero alle elementari e mi sono sentita triste per quell’oggetto. È stato in quel momento che ho pensato che gli oggetti potessero avere un’anima e meritassero rispetto.”
Inoltre l’amore per una gruccia regalatale dalla nonna che la Urana utilizzava per gioco quasi come un’arma, le ha fatto sorgere l’idea dei Jinki, oggetti da cui derivano i poteri dei personaggi. Da quel piccolo incidente è germogliato un mondo narrativo in cui i rifiuti raccontano le emozioni umane e la capacità di rinascere dal dolore.
Influenze e ispirazioni artistiche, ma anche consigli
Kei Urana ha citato tra le sue fonti d’ispirazione il Maestro Kubo, l’artista visivo taiwanese-americano James Jean, Shin Azumi, Kim Jung-gi, fumettista sud-coreano.
Andou, invece, ha menzionato Jordi Yurek, artista francese, anche se lo street artist ha confessato:
“Non ho mai riflettuto troppo sulle mie influenze. Credo che la mia ispirazione nasca da esperienze e sensazioni più che da nomi.”
Urana, ha offerto un consiglio semplice ma prezioso agli aspiranti artisti:
“Disegnate ciò che vi piace. Non preoccupatevi di piacere agli altri, ma trovate la vostra voce.”
La simbologia della spazzatura e degli emarginati
In Gachiakuta, i rifiuti non sono soltanto oggetti dimenticati, ma metafore viventi. Urana spiega:
“I rifiuti rappresentano gli emarginati, coloro che la società scarta. In Giappone esiste un profondo rispetto per le cose, e questo concetto mi ha ispirato a dare valore anche a ciò che viene abbandonato.”
La domanda di MegaNerd

La cosa che colpisce di Gachiakuta è la caratterizzazione dei personaggi e il fatto che ognuno ha dei poteri diversi che derivano da un oggetto specifico. La domanda per la maestra Urana è la seguente: nella creazione di un personaggio e dei suoi poteri, parte dalla realizzazione dello stesso e poi gli abbina un oggetto e i poteri, o viceversa, parte dall’oggetto e poi dà vita al personaggio?
“Entrambe le cose: a volte parto dal personaggio e scelgo l’oggetto dopo, altre volte è l’oggetto stesso a ispirarmi. Le due cose si fondono e si influenzano a vicenda.”
Il design dei personaggi è uno dei tratti distintivi dell’opera e, per gli autori, il punto di partenza è sempre la silhouette:
“Disegno pensando prima alla forma del personaggio. La silhouette mi dice tutto: la sua energia, il suo modo di muoversi, la sua personalità.”
Urana ha aggiunto che “lo stile di Andou assorbe e amplifica tutto ciò che disegno”, creando un mix di caos controllato e bellezza visiva che è diventato il marchio di fabbrica della serie.
Gachiakuta: il vero segreto sono gli autori
Dopo un’altra serie di domande, la sensei Urana e Andou si sono congedati dagli addetti stampa, lasciando nei partecipanti dell’incontro una sensazione chiara: se Gachiakuta è uno dei manga del momento, lo si deve allo stile, all’originalità e al carattere dei suoi autori.
Ringraziamo Star Comics e l’organizzazione di Lucca Comics & Games per averci permesso di assistere e partecipare a uno dei press café più attesi del Festival.

