L’universo Absolute, nato ufficialmente un anno fa dopo il DC All In Special, si è imposto fin da subito come uno dei progetti più audaci e sperimentali della casa editrice. L’obiettivo era chiaro: creare una linea capace di riscrivere da zero i miti DC, senza i vincoli della continuity tradizionale. Un’intenzione fortemente voluta da Scott Snyder, uno degli architetti dell’iniziativa e autore profondamente legato al personaggio di Batman. Quello che pochi avrebbero immaginato, però, è fino a che punto Snyder si sarebbe spinto nel ridefinire il mondo del Cavaliere Oscuro.
Un Batman pensato per una nuova generazione
Snyder lo ha spiegato apertamente durante il Napoli Comicon, ai microfoni di Panini Comics: «I miei figli sono delusi dai miliardari. Ho voluto creare un Batman che sapesse parlare a una nuova generazione di lettori». Una dichiarazione che sintetizza perfettamente la filosofia alla base di Absolute Batman.
In questa nuova incarnazione, Bruce Wayne non è più l’erede di una delle famiglie più ricche di Gotham, ma un uomo proveniente dai bassifondi, in lotta contro le ingiustizie perpetrate dall’élite economica della città. Anche i personaggi storici vengono stravolti: Alfred Pennyworth diventa un agente dei servizi segreti britannici e la morte di Thomas e Martha Wayne avviene in circostanze completamente diverse rispetto al canone classico. Il risultato è un universo riconoscibile, ma radicalmente riletto.

Prima dell’uscita, Absolute Batman aveva fatto discutere soprattutto per l’aspetto fisico del protagonista. Il disegnatore Nick Dragotta ha infatti caratterizzato Batman con una muscolatura esasperata, quasi sovrumana. Una scelta stilistica che aveva diviso i lettori, ma che è stata rapidamente rivalutata una volta pubblicato il primo numero.
Il responso critico è stato immediato e travolgente, culminando in una nomination agli Eisner Award. Ancora più impressionante il successo commerciale: DC Comics ha recentemente annunciato la decima ristampa del primo albo, un risultato che ha finito per oscurare non solo gli altri titoli della linea Absolute, ma anche molte delle testate dell’etichetta Ultimate della concorrente Marvel Comics.

L’attesa per i villain e la svolta sul Joker
Consolidato il successo della serie, l’attenzione dei fan si è naturalmente spostata su un punto cruciale: come sarebbero stati reinventati i villain storici di Batman. Già l’ultima vignetta del primo numero lasciava intuire uno stravolgimento senza precedenti, soprattutto per la nemesi per eccellenza dell’Uomo Pipistrello.
In Absolute Batman, il Joker non è un folle anarchico emerso dal caos, ma un miliardario spietato: Joseph “Jack” Grimm IV, erede di una potente dinastia dell’intrattenimento che, nell’ombra, ha finanziato guerre e distruzione. Un Joker che sorride solo quando riesce a provocare caos, incarnando il lato più oscuro del potere economico.
Il conflitto tra Batman e Joker assume così una dimensione completamente nuova. Non si tratta solo di uno scontro ideologico o psicologico, ma di una vera e propria guerra sociale. Joker rappresenta l’aristocrazia corrotta di Gotham, mentre Batman diventa il simbolo della ribellione degli ultimi, dei poveri e degli esclusi. Una contrapposizione che ribalta il canone tradizionale e rende il confronto ancora più attuale.

Il numero 15 e la deriva horror del personaggio
Nel numero 15 della serie, uscito questa settimana, Scott Snyder spinge il concetto ancora oltre. Viene rivelato che Joseph “Jack” Grimm IV possiede numerose isole private, trasformate in veri e propri terreni di caccia. Qui il Joker dà la caccia alle sue vittime assumendo le sembianze di una creatura mostruosa, un ibrido disturbante che richiama Venom e Pennywise.
La reinterpretazione attinge anche alle versioni più estreme del personaggio, come quella vista nei videogiochi di Arkham Asylum, ma con un’impronta decisamente più horror. Il Joker di Absolute vive una doppia esistenza: da un lato l’immagine elegante e patinata offerta ai media di Gotham, dall’altro la sua vera natura, quella di un mostro privo di qualsiasi forma di pietà.
Una rilettura destinata a far discutere
Questa nuova incarnazione del Joker è destinata a dividere i lettori, ma è impossibile negarne il fascino e l’originalità. Absolute Batman dimostra ancora una volta come, nonostante oltre ottant’anni di storia editoriale, i personaggi DC siano capaci di reinventarsi profondamente quando affidati a visioni creative forti.
Scott Snyder e Nick Dragotta firmano così una delle reinterpretazioni più radicali e inquietanti degli ultimi anni, confermando l’universo Absolute come una delle frontiere più stimolanti del fumetto contemporaneo.

