In base ai dati raccolti dall’Associazione Italiana Editori, che ha presentato i risultati della propria ricerca al recente Salone del Libro di Torino, nel 2025 si registra un calo delle vendite, il quale ha colpito anche il settore fumettistico.
Dati non certo incoraggianti quelli che pervengono dall’analisi condotta dall’Associazione Italiana Editori sulla registrazione delle vendite nel primo quadrimestre 2025. Durante un panel avvenuto durante il recente Salone del Libro di Torino l’Associazione ha fatto il punto su quello che è lo stato di salute dell’editoria italiana, comprendendo nel discorso anche il settore fumettistico, il quale, come ben noto, ha assunto ormai tutti i connotati di una importante fetta del mercato.
Purtroppo quanto rilevato dall’AIE non può far certo sorridere: cala infatti del 3,6% l’editoria italiana di vario genere – romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione – rispetto allo stesso periodo del 2024, registrando 431,3 milioni di euro di vendite a valore per una minor spesa degli italiani di 15,9 milioni di euro. Il calo a copie è stato del 3,2%: quasi un milione di copie di libri acquistati in meno (975mila) su 29,2 milioni di copie complessive.
Andando a fare un focus sul settore fumettistico va segnalato che l’AIE specifica un calo sul lato delle vendite di manga, che perde, rispetto al passato, un ammontare pari al 5,8 %. Per fortuna, e in controtendenza, le vendite di fumetti per bambini e ragazzi sono cresciute del 14,5%.
Sembra dunque inesorabile la discesa, almeno dal punto di vista commerciale, delle opere a fumetti provenienti dal Sol Levante, sebbene il dato debba essere preso con delle dovute considerazioni. Chi scrive non si ritiene di certo un’analista ma risulta chiaro che questo calo sconta anche il boom avvenuto durante il periodo della pandemia e di una normale e fisiologica riduzione di vendite rispetto a quel dato contesto storico.
Certo è che, come rileva l’AIE, la situazione non è comunque delle più rosee a livello generale: la flessione riguarda tutti i canali, ma cresce la quota delle librerie. Nei primi quattro mesi del 2025 segnano infatti una flessione degli acquisti tutti i canali di vendita. La grande distribuzione perde il 6,6% delle vendite a valore, gli store online il 5,2%, le librerie di catena e indipendenti il 2,1%. Ma all’interno di questo ultimo gruppo, le librerie indipendenti perdono 322mila copie comprate, il 7,5%.
Per effetto dei diversi andamenti, la quota delle librerie fisiche cresce ancora e raggiunge il 55,6%, l’online si riduce al 40% e la grande distribuzione si attesta a un residuale 4,5%.
In occasione del panel c’è stata anche una breve riflessione sul tema da parte dell’AIE stessa: rimanete con noi per scoprirla insieme.
L’editoria italiana segna importanti riduzioni nelle vendite, manga compresi
Secondo quanto sostenuto dal presidente dell’Associazione Italiana Editori Innocenzo Cipolletta:
“Il mercato sconta il venir meno delle misure di sostegno, in particolare il calo degli acquisti con le Carte per i neo-diciottenni e quelli delle biblioteche, ma al netto di questo tiene in un contesto caratterizzato da tendenze di lungo periodo . Il calo demografico, l’impatto delle nuove tecnologie sui modi e i tempi della lettura, modalità di studio differenti che nelle università tendono a marginalizzare l’approfondimento sui libri sono fenomeni che dispiegano i loro effetti a largo raggio sull’industria editoriale e che hanno riflessi sulla vita culturale del Paese. È necessaria una riflessione e azioni collettive, degli attori pubblici e privati assieme, che rimettano il libro al centro”.
Di certo dalle deduzioni del presidente è facilmente intuibile che sta prendendo sempre più piede l’editoria digitale rispetto a quella classica. Di servizi online a tema ve ne sono bizzeffe: saranno i prossimi mesi a stabilire se effettivamente sia un fuoco di paglia o se ormai il pubblico ha deciso di svoltare nettamente in questa direzione.
Fonte: Associazione Italiana Editori