Alessio Zonno presenta Skull-Crusher!, la serie fusion del dopo-apocalisse

Edizioni BD continua ad arricchire la propria offerta con serie nuove, fresche, che mescolano stili e generi. Dopo Nights, arriva Skull-Crusher!, creatura di Josie Campbell (testi), Alessio Zonno (disegni) e Angel de Santiago (colori) che reinventa gli scenari post-apocalittici. Ecco a voi l’intervista ad Alessio Zonno durante il Comicon Napoli 2025!

speciale skull crusher

Skull-Crusher! ha bellissimi colori, una storia divertente e accattivante, una miriade di riferimenti pop e perfino delle carte da gioco dedicate. Arriva subito, senza bisogno di spiegare o dire troppo, presentandosi quasi da sé: merito del lavoro degli autori, Josie Campbell e Alessio Zonno (supportati da Angel de Santiago ai colori), che riescono a prendere elementi visti e noti e a rimescolarli in qualcosa di nuovo e fresco.

L’ho letto per voi, e spero di potervene parlare presto; nell’attesa ve lo facciamo raccontare dallo stesso Alessio Zonno, che abbiamo incontrato al Comicon Napoli 2025.


Skull-Crusher! Vol. 1 - Edizioni BD - Italiano

Ciao Alessio, grazie di essere con noi. Qui al Comicon presenti per Edizioni BD il primo volume di Skull-Crusher!, una nuova, coloratissima serie che hai co-creato insieme a Josie Campbell. L’avete ambientata in un mondo post-apocalittico, in cui l’acqua è l’unica moneta di scambio: una tematica che non è solo tipica di altri lavori di questo genere, bensì un problema reale, come ci indicano molti studi. In futuro, controllare l’acqua potrebbe voler dire controllare tutto…

Sì, ci sono altissime probabilità che chi avrà il potere sull’acqua comanderà di fatto il mondo. Sicuramente, per raccontarlo, siamo partiti da delle basi classiche: Mad Max, tra le altre, ma non solo. Del resto, quello è uno scenario che conosciamo da sempre – il primo film [del franchise, del 1979, ndr] è più vecchio di me – quasi c’è sempre stato; ormai sta diventando un grande classico. E chiaramente anche il discorso dell’acqua ne fa parte.

All’inizio raccontiamo tanto lo scenario: paesaggi desertici, l’acqua come moneta di scambio, Trini [la protagonista, ndr] che cerca di accumularla e viene fregata, e così via; poi lo diamo quasi per scontato, così come tante altre dinamiche all’interno della serie che sono classiche, quasi cliché.

Quello che abbiamo fatto è stato partire da questo immaginario e non raccontarlo spezzettandolo, perché altrimenti sarebbe stato un po’ ripetitivo, ma metterlo come setting per la nostra storia. Poi abbiamo rivestito di altro questa base, aggiungendo tutta una serie di elementi, come lo sport e via dicendo.

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I HEART SKULL-CRUSHER! is ™ & © 2025, Josephine Campbell and Alessio Zonno. All rights reserved.

Questa è una delle cose che si percepiscono – e apprezzano – maggiormente: a differenza di altri autori, non avete fatto spiegoni, ma semplicemente dato degli indizi intorno al quale il lettore potesse costruire da solo.

Assolutamente. Basta trattare i lettori come fossero stupidi: abbiamo un background di fumetto di anni, non è un medium appena nato. Diamo loro fiducia, anche perché da lettori noi per primi – sia io che Josie – abbiamo sempre criticato gli spiegoni, proprio perché il fumetto deve scorrere.

Amiamo lo storytelling che funziona, che possa intrattenere; i muri di parole a volte ci stanno bene, ma non sempre. Quindi abbiamo cercato di raccontare quello che è successo prima della storia tramite il modo in cui sono visti di personaggi, il modo in cui è costruito l’ambiente, alcune scene da cui il lettore capisce quello che è successo, ma si diverte lo stesso.

Un po’ come la scena in cui cantano l’inno nazionale: leggiamo effettivamente nel testo dell’inno che c’è stato un grosso evento nel passato – la settimana dove tutto è successo – ma non è uno spiegone; è una canzone, messa dopo un giro pagina che ti fa in qualche modo ridere.

È la cosa che abbiamo sempre cercato di fare: non concentrarci sul raccontare per l’ennesima volta un mondo post-apocalittico, ma farlo emergere piano piano tramite gli eventi che capitano ai personaggi, le loro emozioni, i loro i drammi. Anche perché hanno tutti dei drammi alle spalle, dei traumi legati più o meno a questo mondo.

Il punto è capire che hanno tutti drammi diversi: Trini, ad esempio, è orfana e lo vediamo in un modo molto simpatico, con una scena tragicomica.

Sai che ho dovuto riguardarla quella vignetta? Non ero sicura di aver visto davvero ciò che avevo visto…

Sì, ti aspetti che escano i genitori, prima o poi… e invece…

Anche gli altri personaggi hanno traumi con cui possiamo empatizzare, perché sono problemi che fanno parte del percorso umano, della vita umana; in questo caso però sono legati a quello che è successo prima. I problemi magari sono più vivi, più esasperati, in questo scenario, ma sono gli stessi che vive chiunque altro.

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I HEART SKULL-CRUSHER! is ™ & © 2025, Josephine Campbell and Alessio Zonno. All rights reserved.

 

Negli ultimi anni, si è assistito a una polarizzazione su molti prodotti – non solo il fumetto, ma anche le serie TV: o è drammatico o è comedy. Voi, invece, siete tra quegli autori che scelgono di riprodurre qualcosa di più simile alla vita, quel tragicomico di cui parlavi. Inoltre, Josie ha dichiarato che in Skull-Crusher! ci sono “personaggi queer, influenze anime, azione, commedia, cuori spezzati, ossa rotte, scontri mortali post-apocalittici”; e ancora, rapporti di potere e tanta cultura pop. Ecco, ti chiedo: come avete fatto ad amalgamare tutto questo?

A me viene spontaneo e mi diverte tantissimo questo punto: la possibilità di cambiare andando per contrasti. Dentro in effetti c’è tantissima roba, anche perché io e Josie abbiamo due background diversi; ma abbiamo in comune il pop, il manga, gli anime, e quello è stato il terreno su cui abbiamo lavorato.

La costruzione, per esempio, è all’americana, in panel, ma con dentro qualunque cosa. Ho amato creare questo contrasto proprio perché non volevo una polarizzazione; anche perché credo che la vignetta comica esploda tanto di più quanto quella precedente è stata drammatica.

La serie l’abbiamo voluta da subito così, non ci siamo voluti dare dei paletti – chiaramente trovando un equilibrio, ma l’equilibrio della serie per me è proprio in quel disequilibrio.

Sicuramente il mercato giapponese e gli Shōnen mi hanno dato tanti esempi, dato che si prestano molto a quest’alternanza; sopra poi ci ho messo del mio, con le influenze europee e francesi che ho. Josie invece ha lavorato tanto nell’animazione e nel cinema; quindi, ci siamo davvero divertiti a metterci un po’ di tutto.

Mentre ci lavoravi, lo immaginavi già come un girato?

La cosa bella è che ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda fin dall’inizio, sincronizzati. È raro ed è fantastico quando succede. Lei scrive delle sceneggiature molto libere, dal punto di vista delle inquadrature, e quando le ho rimandato il primo layout abbiamo capito che lo immaginavamo davvero nello stesso modo.

L’altra cosa figa è che sin dall’inizio abbiamo collaborato rimandandoci il materiale avanti e indietro, aggiungendo via via degli elementi. A turno mettevamo un pezzo di Lego, e questa cosa mi ha dato modo di sentirmi “genitore” alla pari di Josie.

La differenza tra il lavorare su personaggi già esistenti e su quelli creati da zero è proprio questa, la libertà di creare senza dover tener conto di tutto il background che quel personaggio porta con sé. Sei tu che stai creando le tue regole del gioco, e su questo tipo di prodotto secondo me è fondamentale creare un team tra sceneggiatore, disegnatore e colorista. Io posso solo ringraziare il caso di esserci trovati, pur essendo di due generazioni e Paesi diversi.

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I HEART SKULL-CRUSHER! is ™ & © 2025, Josephine Campbell and Alessio Zonno. All rights reserved.

 

Il risultato è davvero fresco e dinamico: in una delle primissime pagine di Skull-Crusher! ci sono delle linee d’azione che mi hanno ricordato molto il manga, abbinate però a tanto altro che attinge dall’Europa, dagli Stati Uniti, dal cinema, da altri media.

Sì, non ci siamo voluti mettere paletti, anche perché non sarebbe stato divertente per noi, a livello creativo. A me, per esempio, piace molto lavorare di ritmi, e “rubare” un po’ da tutti i mercati, da tutte le tecniche, in base alla narrazione.

Sono cresciuto a pane e manga, quindi chiaramente sarebbe fighissimo per me creare un manga; ma, paradossalmente, significherebbe avere più paletti di un prodotto fusion come questo, in cui hai totale libertà. Le pagine, per esempio, sono più grandi e colorate, con più panel, dinamiche diverse; sono tanti meccanismi che mi hanno fatto dire “Ok, diamo il via libera a qualsiasi tipo di idea”. E allora lì dentro ci abbiamo ci abbiamo messo un po’ tutto.

Prima, per esempio, hai fatto riferimento alla pagina in cui appare Trini con i genitori: ecco, lì per dire, ho tenuto in mente un concetto più europeo e cinematografico, per poi arrivare a lei che esce fuori dalla vignetta un po’ come una pin-up, con uno stile chiaramente più americano.

Nelle scene di azione, più dinamiche, esce invece quella mia parte più Dragon Ball, sono più incentrato sulle emozioni e la fatica che sente il personaggio, che magari sulla tecnica.

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I HEART SKULL-CRUSHER! is ™ & © 2025, Josephine Campbell and Alessio Zonno. All rights reserved.

 

Per quanto riguarda i colori, c’è stato un ottimo lavoro del colorista, Angel de Santiago, il cui nome figura infatti proprio accanto al tuo e a quello di Josie. Come gestite l’abbinamento disegno/colore?

Con Angel ci stiamo trovando alla grande, ha dato veramente una spinta fondamentale per la serie. Lavora tanto con dei colori flat che però riescono comunque a dare a dare vita alle pagine.

All’inizio, insieme a Josie gli abbiamo dato un’idea del mood, ma le regole valgono per tutti, quindi abbiamo voluto dare libertà anche a lui per quanto riguarda la costruzione e la creazione dello scenario.

Della colorazione delle copertine, invece, mi occupo io, così come degli studi iniziali, perché quella è la fase di creazione del personaggio; quando poi si passa alle pagine interne, Angel dà la propria visione. In genere, gli consegno delle pagine in bianco e nero o, come sto facendo ultimamente, con tanti grigi e tante luci per dare il mood. Però poi chiaramente con i suoi colori super saturi, a volte fluo, a volte tenui e pastello, riesce a seguire quest’altalena di momenti che caratterizza la serie.

Torniamo un attimo al tuo passato: hai lavorato molto sul fumetto franco-belga; in genere, soprattutto in Francia, il fumetto è tenuto molto più in conto che in Italia, e riconosciuto a tutti gli effetti come medium. Stai notando dei cambiamenti in questa direzione, nel nostro Paese?

In realtà, il panorama italiano lo sto scoprendo adesso proprio con Skull-Crusher!; avendo iniziato da subito a lavorare nel mercato francese, ho una distorsione da quel punto di vista: sicuramente mi hanno sempre trattato bene e mi sono trovato bene a lavorarci.

Adesso sta accadendo lo stesso con il mercato americano, sebbene ci siano dinamiche completamente diverse.

Del mercato italiano ho troppa poca esperienza dal punto di vista interno, lo inizio a conoscere ora che Skull-Crusher! è arrivato finalmente in Italia. Tra le altre cose, lo stavo aspettando proprio per avere un riscontro tattile e anche banalmente farlo leggere ai miei parenti, che non leggono l’inglese.

Non posso sbilanciarmi, proprio perché non ho ancora il polso della situazione; è ovvio che ci sono mercati più grandi, lo sappiamo tutti che nella top 3 ci sono i mercati americano, francese e giapponese. Ma mi auguro che, anche aprendo a nuovi modi di lavorare, creando prodotti molto più fusion, si possa dare un nuovo impulso a una realtà che sta invecchiando.

Sarebbe stupendo vedere una rinascita del nostro fumetto, anche perché è fantastico lavorare per l’estero e fa figo dirlo, ma vuoi mettere lavorare per il proprio Paese?

Prima di lasciarci, ti chiedo: se avessi la possibilità per un giorno di svegliarti nel corpo di un altr* autore/artista/disegnatore e disegnare come quella persona, chi sceglieresti?

Su questa domanda ci avviciniamo alle divinità: per il fumetto, devo andare in terra giapponese, e sono indeciso tra Urasawa e Ōtomo. Lascio in sospeso la decisione.

E poi per l’animazione c’è sempre Miyazaki. Mi basterebbe anche stare lì, in un angolino dello studio a guardare, non per forza è vivere un giorno nel suo corpo.

Di Urasawa ho seguito un sacco di documentari in giro e so che fa una marea di pagine al mese, quindi forse è una è una risposta a doppio taglio, non so se morirei al primo colpo, con tutte quelle pagine da fare. Entrare nel corpo di Miyazaki oggi… Be’, adesso sarebbe un po’ tardi. Quindi forse Ōtomo sarebbe la via di mezzo ideale.

Grazie ad Alessio e a Edizioni BD per la splendida opportunità, che ci ha aperto una finestra su un nuovo mondo. Ora aspettiamo curiosissimi il seguito di Skull-Crusher!


Skull-Crusher! – La nuova serie di Edizioni BD

Trini farebbe qualsiasi cosa per diventare una professionista del suo sport preferito, lo Screaming Pain Ball, e giocare al fianco della sua adorata eroina: la sola e vera GOAT, Skull-Crusher.

E quando Queen Mob, tirannica regina delle lande desolate, annuncia la creazione di un torneo aperto a tutti, Trini non ci pensa due volte a mettersi in viaggio attraverso gli ormai desertici Stati Uniti per trovare una manciata di improbabili compagni di squadra e vincere la letale competizione!

La determinazione (o meglio, la follia) non le manca, ma basterà? Con la speranza nel cuore e un punteruolo in pugno, Trini è pronta a inseguire il suo sogno… trascinandoci nella più pazza, esilarante e sanguinosa storia di riscatto di sempre!

Josie Campbell, scrittrice già affermata grazie ai suoi lavori nel mondo del fumetto e della televisione, si è detta entusiasta di aver dato vita a questa serie insieme al disegnatore Alessio Zonno e ha dichiarato:

«è tutto ciò che amo – personaggi queer, influenze anime, azione, commedia, cuori spezzati, ossa rotte, scontri mortali post-apocalittici – racchiuso in un unico splendido pacchetto. Questa è la storia che volevo raccontare da anni!»

Il volume va ad arricchire la selezione di titoli internazionali editi da Edizioni BD con la curatela di Simone Di Meo dopo The Cull di Kelly Thompson e Mattia De Iulis (nominato ai Premi Eisner 2024) e Nights di Wyatt Kennedy e Luigi Formisano.

Simone Di Meo firma anche una esclusiva copertina variant del primo volume della serie che uscirà in concomitanza con l’edizione regular e sarà disponibile esclusivamente su Amazon.

Fonte: Edizioni BD


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Claire Bender

Vive con un dodo immaginario e un Jack Russell reale, che di recente si è scoperto essere Sith. Grifondoro suo malgrado, non è mai guarita dagli anni '80. Accumula libri che non riesce a leggere, compra ancora i dvd e non guarda horror perché c'ha paura. MacGyver e Nonna Papera sono i suoi maestri di vita.

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