È morta Brigitte Bardot, una delle figure più emblematiche del cinema del XX secolo e una voce indimenticabile per la difesa dei diritti degli animali.
Brigitte Bardot è diventata celebre a livello internazionale con il film E Dio… creò la donna (Et Dieu… créa la femme) del 1956, diretto da Roger Vadim, suo primo marito. Il ruolo di Juliette ebbe un impatto enorme: consacrò Bardot come sex symbol mondiale, simbolo di emancipazione femminile e ribellione contro i codici cinematografici tradizionali dell’epoca.
La sua immagine ruppe con l’eleganza costruita delle dive hollywoodiane, imponendo un’idea di sensualità spontanea, libera e istintiva. Dalla moda — con il celebre scollo “alla Bardot” — alla fotografia, fino alla cultura pop, il suo volto e il suo corpo divennero simboli di un nuovo femminile, capace di affermare desiderio e indipendenza senza mediazioni.
Brigitte Bardot – Una carriera che ha cambiato il cinema
Negli anni successivi, Brigitte Bardot lavorò con alcuni dei registi più importanti del cinema europeo e recitò in pellicole iconiche come La verità (La Vérité), Il disprezzo (Le Mépris) di Jean-Luc Godard, e Viva Maria!. Accanto a questi titoli, la filmografia di Brigitte Bardot si arricchì di numerose opere che contribuirono a consolidarne il mito internazionale. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta interpretò film come La parigina (Une Parisienne), Vita privata (Vie privée) di Louis Malle — pellicola dal forte carattere autobiografico che rifletteva il peso della celebrità — e Manina, la ragazza senza veli, uno dei primi lavori che ne avevano anticipato l’immagine di donna libera e anticonformista.
Negli anni della piena maturità artistica, Bardot alternò cinema d’autore e produzioni di grande successo popolare, partecipando a titoli come Boulevard du Rhum, Don Giovanni e L’orso e la bambola (L’ours et la poupée), fino ad arrivare agli ultimi film dei primi anni Settanta. Nel 1973, all’apice della notorietà ma ormai distante dall’industria cinematografica, annunciò il ritiro definitivo dalle scene, lasciando una filmografia relativamente contenuta ma capace di segnare in modo profondo il cinema europeo e l’immaginario collettivo del Novecento.
Dopo la sua carriera cinematografica, Brigitte Bardot non scomparve dall’occhio pubblico, ma si reinventò come attivista per la protezione degli animali. Nel 1986 fondò la Fondation Brigitte Bardot, organizzazione dedicata alla protezione e al benessere degli animali a livello internazionale. Sostenitrice di cause spesso controverse, Bardot mobilitò risorse, raccolse fondi e contribuì alla creazione di rifugi e programmi per la salvaguardia della fauna.
Brigitte Bardot lascia un’eredità artistica e culturale di enorme portata. È stata una donna che ha rotto gli schemi, imponendosi in un’industria dominata da regole rigide e spesso conservatrici. La sua immagine è entrata nell’immaginario collettivo non solo del cinema, ma anche della moda, della musica e della cultura popolare in generale.
Adieu, Mademoiselle Bardot, et merci.
fonte: theguardian

