Durante le festività natalizie Zack Snyder ha sorpreso i fan con un regalo dal forte valore simbolico: due fotografie di Henry Cavill mentre indossa il costume originale di Superman appartenuto a Christopher Reeve. Non si tratta di semplici scatti celebrativi, ma delle immagini che il regista mostrò ai dirigenti della Warner Bros. quando stava cercando di convincerli a scegliere Cavill come nuovo volto di Clark Kent per il suo nascente DC Extended Universe, inaugurato nel 2013 con Man of Steel.

Secondo Snyder, quelle immagini furono decisive. Davanti a quel provino visivo, il consenso fu immediato: Henry Cavill era Superman. Fu da quel momento che prese forma il percorso che avrebbe portato l’attore a incarnare l’Uomo d’Acciaio sul grande schermo.

Henry Cavill e l’era Snyder: tre film e un’identità precisa
Henry Cavill ha interpretato Superman in tre film centrali dell’Universo DC firmato da Snyder: Man of Steel, Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Una versione del personaggio più cupa, tormentata e distante dall’immaginario classico, che ha diviso pubblico e critica ma ha lasciato un segno profondo nell’immaginario contemporaneo.
Dopo Justice League, però, il futuro del personaggio è entrato in una fase di totale incertezza. Per cinque anni il Superman di Cavill è rimasto sospeso, senza conferme ufficiali né smentite definitive.
Il ritorno in Black Adam e le speranze dei fan
La svolta è arrivata nel 2022, quando Cavill è tornato a sorpresa nella scena post-credit di Black Adam. Il cameo ha immediatamente riacceso l’entusiasmo dei fan e ha alimentato le voci su un possibile film solista dedicato a Superman, con lo studio impegnato a valutare nuove proposte narrative.
La scena lasciava inoltre intendere un possibile scontro tra il Superman di Cavill e il Black Adam interpretato da Dwayne Johnson, aprendo a sviluppi che sembravano finalmente concreti. In quel periodo, Cavill aveva annunciato pubblicamente il suo ritorno, ringraziando i fan per il supporto e parlando di un futuro promettente per il personaggio.
Pochi giorni dopo, durante una registrazione dal vivo del podcast Happy Sad Confused a New York, l’attore aveva descritto il nuovo corso di Superman come più luminoso e positivo, esprimendo grande entusiasmo per le storie che avrebbe voluto raccontare.

Il reboot e la fine del Superman di Cavill
Quell’entusiasmo, però, è durato pochissimo. A distanza di appena un giorno dall’annuncio, è arrivata la notizia che James Gunn e Peter Safran avevano assunto la guida dei DC Studios, avviando un reboot completo dell’Universo DC. Una scelta che ha di fatto chiuso l’era Snyder e, con essa, il percorso di Henry Cavill come Superman.
Gunn ha spiegato in seguito come la situazione sia stata particolarmente delicata: il piano di rilanciare Superman era già stato deciso quando il ritorno di Cavill è stato reso pubblico, creando una sovrapposizione inevitabile e penalizzante per l’attore. Per questo motivo, Gunn e Safran hanno scelto di incontrare Cavill di persona e spiegargli la nuova direzione dello studio, ricevendo da lui una reazione composta e rispettosa come abbiamo già affrontato in questo articolo.
Da Snyder a Gunn: continuità e passaggi di testimone
Nonostante il cambio di rotta, i rapporti tra Zack Snyder e James Gunn sono rimasti distesi. Gunn ha confermato di essere rimasto in contatto con il regista e di aver persino chiesto il suo parere su alcuni aspetti del nuovo Superman, incluso il design del costume.
Tra i temi affrontati, anche la storica questione dei “calzoncini rossi”: un elemento iconico del personaggio che Snyder aveva più volte provato a integrare senza mai trovare una soluzione convincente, pur riconoscendone il valore nostalgico.
Il nuovo Universo DC ha già preso forma con Superman, interpretato da David Corenswet, e continuerà nei prossimi anni con Supergirl e con il sequel Man of Tomorrow. Un nuovo inizio che segna definitivamente la chiusura del capitolo legato a Henry Cavill, ma che conferma quanto la sua interpretazione resti centrale nel dibattito e nella memoria dei fan.

