My Hero Academia – Anche tu puoi diventare un eroe

Un'era è finita, My Hero Academia si è concluso e dobbiamo salutare gli eroi che ci hanno fatto sognare per tanti anni. Noi di MegaNerd abbiamo deciso di farlo con uno speciale che ripercorre le storie più belle di quest'opera. Occhio agli spoiler, se non avete ancora concluso la visione!

Powerchan
speciale mha

My Hero Academia si è concluso e, personalmente, trovo difficile trovare le parole per dirvi cosa ha significato questa opera per me e per molti altri. Tante volte ci siamo sentiti dire che gli anime sono roba per bambini, come se questo poi fosse un vero insulto, o che “tanto è finzione, cosa ti emozioni a fare?”, ma noi non gli abbiamo dato ascolto.
E per fortuna, mi viene da dire.

La storia di Midoriya Izuku e di tutti coloro che gli sono stati accanto, come alleati e come nemici, non è un semplice racconto sugli eroi e di come essi siano perfetti. Questa è la storia di alcuni esseri umani che hanno avuto il coraggio di lottare per il prossimo, anche per coloro che ormai si trovavano al di là di ogni salvezza.

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My Hero Academia –  Anche tu saresti potuto diventare un villain

Per quanto tutta la serie verta sullo scontro tra i villain e gli eroi, una cosa è cominciata a diventare chiara come il sole nelle ultime stagioni, arrivando a illuminare le coscienze di tutti noi. Diverse sono state le storie che ci hanno fatto riflettere, ma è su tre di esse che voglio soffermarmi: quella di Toga Himiko, Shimura Tenko e All for One.

Cosa accomuna tutti loro?
La mancanza di amore, o l’incapacità di saperlo accettare, e l’essere finiti nelle mani sbagliate.

Pensate essere nati con una unicità che vi rende irresistibile il sangue, vi fa desiderare ardentemente prenderlo dalle persone che vi piacciono, per quali provate qualcosa. Immaginate avere dei genitori che vi trovano disgustosi, che non si domandano come aiutarvi ma solo come farvi diventare normali, in un mondo poi che di normale non ha più niente.

Pensate di veder scoppiare all’improvviso dentro di voi un potere che vi permette di distruggere tutto ciò che toccate, che si manifesta nel momento in cui state così male da non riuscire neanche a tenervi insieme. Immaginate un padre che riversa su di voi un odio che non ha niente a che fare con ciò che siete, ma solo con ciò che gli ricordate.

Pensate di essere nati in un luogo freddo e buio, dove nessuno vi ha insegnato cosa significa l’amore, e scambiate esso con il possesso. Immaginate di avere un fratello, debole, che non riuscite ad abbandonare, al quale vi sentite al contempo vicini a lontani anni luce.

Ora, in tutte queste situazioni, se arrivasse qualcuno a tendervi la mano, la prendereste?
Certamente.
Ma se fosse un villain a farlo, voi cosa diventereste?

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Toga Himiko – La ragazza con il sorriso più bello al mondo

La piccola Himiko è una bambina diversa da tutti gli altri, in grado di spaventare e disgustare persino chi l’ha desiderata e amata fino al giorno prima. Come tutti i piccini, inizia a manifestare ben presto la sua unicità, ma essa ha a che fare con il sangue. Himiko ne è affascinata, desidera berlo, soprattutto dalle persone per le quali prova qualcosa. Essendo così piccola, come ogni bambino, inizia a sperimentare, senza che nessuno le provi a spiegare come poter rendere utile e speciale il proprio quirk.

Ripudiata dalla famiglia, che la ritiene un mostro, Himiko si avvicina all’Unione dei Villain, capitanata da Shigaraki Tomura. Lì, in mezzo ad altri emarginati, sente di aver finalmente trovato un posto nel mondo. Con loro può dare sfogo agli usi della suo unicità, che ben presto si rivela essere davvero straordinaria.

Quando la ragazza succhia il sangue di una persona che adora, riesce a trasformarsi in essa e, continuando a combattere, riuscirà persino ad affinare le proprie abilità arrivando a utilizzarne il quirk.
Ora, pensate all’utilità di questa unicità se Himiko fosse approdata in una scuola per eroi.
Come Monoma della classe B, può imitare il potere di un’altra persona. Pensate farle usare il sangue di Twice per sdoppiarsi tantissime volte sul luogo di un disastro, permettendo di salvare tantissime persone. Immaginate, come poi accade in una delle scene più toccanti di tutta la serie, se potesse usarlo per indossare i panni di qualcuno per avere lo stesso gruppo sanguigno e salvarne la vita.

Himiko, la ragazza alla quale avevano sempre detto di non sorridere perché spaventosa, si ritrova a farlo serena mentre dona il proprio sangue trasformato a Uraraka ormai in fin di vita. Le due, specchio l’una dell’altra, si ritrovano alla fine insieme come due amiche che hanno avuto troppo poco tempo da spendere insieme. Himiko se ne va come una grande eroina, dopo una vita di dolore e sì, anche di sbagli.

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Shimura Tenko – Un destino deciso dall’alto

Il piccolo Shimura Tenko vive con i genitori, i nonni, la sorellina e un adorabile cagnolino in una bellissima villetta. Sin dalla più tenera età ha manifestato un grande prurito al volto, cosa che non gli permetteva di sentirsi spesso a suo agio con gli altri bambini. La mamma gli è sempre accanto, pomata alla mano, vuole aiutarlo, mentre il padre sembra provare nei suoi confronti un odio insensato.

Un giorno, la sorellina trova una foto della nonna in abiti da eroe. Si tratta di Shimura Nana, una donna dal grande sorriso, che stringe forte a sé un bambino. La donna, per proteggere quella vita e quella di tante altre persone, si è sacrificata lottando contro All for One e non è mai riuscita a tornare dal suo piccolo. Questo, però, i due fratellini non possono saperlo, riescono solo a vedere un eroe scintillante che vogliono imitare, e si promettono di diventare come lei da grande. Tuttavia, la sera, il padre scopre che la foto è stata vista, e la sorellina di Tenko dà la colpa a lui, troppo impaurita dalla rabbia che sente montare dentro l’uomo.

Il bimbo, quindi, si prende tutte le conseguenze, e finisce in giardino a piangere stretto al suo cagnolino. Proprio quando il dolore arriva al suo culmine, qualcosa si risveglia in lui e al posto del cucciolo si ritrovata ricoperto da pezzi dell’animale, dal suo sangue e dalle sue budella. La sorella lo trova così e inizia a urlare, spaventata da Tenko, che a sua volta è terrorizzato da quello che gli sta accadendo. Questo è l’inizio della tragedia. Tenko, con il suo quirk Decadimento, distrugge ogni cosa.

Solo e disperato, inizia a vagare per la città, nessuno si avvicina a lui. Una donna lo nota, ma si dice che ci penserà un eroe a lui, la cosa è al di là della sua portata. Tenko viene trovato da All for One e tutti noi pensiamo questa sia una casualità, ma negli ultimi episodi ci viene rivelata la verità: il piccolo è stato scelto dal Re Demone come suo ricettacolo.

Dietro all’odio sempre più forte del padre per il piccolo c’è lui. Il suo quirk che è finito fuori controllo, glielo ha dato lui in vista di questo suo perverso progetto verso l’eternità. Tenko è stata una vittima dall’inizio alla fine, che si sarebbe potuto salvare se qualcuno lo avesse trovato prima.

Sì, ha ucciso molte persone, ma anche lui è morto innumerevoli volte. È morto quando il padre ha cominciato a trattarlo male. È morto quando ha ucciso inconsapevolmente il suo cucciolo. È morto quando la sorella è scappata da lui urlando. È morto quando ha reso cenere tutta la sua famiglia. È morto quando è finito sotto l’ala di All for One e gli ha permesso di farlo diventare il suo successore.

Ma una cosa non ha fatto: arrendersi. A suo modo ha realizzato il suo sogno di bambino: è diventato un eroe per tutti gli emarginati, li ha radunati, ha trovato un amico, è diventato un faro per loro. E, quando si ribella a All for One e si apre a Midoriya, lì il suo cuore ha ritrovato un po’ di pace. O, almeno, è quello che ci auguriamo.

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All for One – Le origini del male

Tutta questa storia, tutto questo dolore, ha delle radici: All for One. In questa stagione finale ci viene mostrato qualcosa in più di lui e, a un primo sguardo, viene da pensare che è semplicemente nato cattivo. E posso capire benissimo il perché. Zen Shigaraki nasce nel buio di un vicolo insieme al suo gemello Yoichi, visibilmente più piccolo di lui, da una madre che vive per strada bevendo senza controllo.

Sin da quando si trovava nel suo grembo, il futuro Re Demone ha succhiato da lei tutto il possibile, affamato di vita, lasciando suo fratello quasi a corto di ogni nutriente. Essendo il più forte, nato con un potere in grado di rubare, ma anche donare, i quirk agli altri, trovandosi in un mondo dove la violenza la fa da padrone, Zen inizia a distruggere chiunque lo ostacoli, seguendo l’esempio che quel piccolo mondo gli dà.

Il piccolo Yoichi non sembra avere alcun tipo di talento, cresce più lentamente, sviluppa un interesse solamente per dei fumetti che ha trovato. Non sa leggere, ma riesce a capire dalle immagini che si tratta delle avventure di un eroe contro un cattivo, che Zen saprà chiamarsi Re Demone. Mentre il più giovane viene colpito dalla luce emanata dal protagonista, il fratello maggiore si sente come il villain della storia e da lì inizia a farsi strada dentro di lui, ancora di più, il desiderio di diventare un simbolo.

Nel mondo della luce, anni dopo, quando Yoichi ormai non ci sarà più, dopo che sarà fuggito lontano dal fratello che gli ha imposto un quirk che prenderà il nome di One for All, un ragazzo senza unicità decide di diventare anche lui un baluardo per le persone, di diventare il simbolo della pace: All Might.

Zen, che nel frattempo ha preso il nome del suo stesso quirk che è complementare a quello di suo fratello, si scontra con tutti i possessori del One for All per potersi riprendere in qualche modo Yoichi, ma il potere passa di mano in mano fino ad arrivare ad All Might, che riesce a ferirlo gravemente e, infine, a Midoriya.

La storia di Zen Shigaraki si può riassumere in un’assurda partita ad acchiapparella con il fratello che gli si è ribellato, per riaverlo con sé. Perché quello che lui credeva possesso, gli si rivela alla fine della battaglia contro Bakugo essere amore. Un amore perverso, al quale si è mescolato odio, tristezza, rimpianto, invidia per colui che ha trovato la luce e per farlo lo ha abbandonato.

E allora? Anche lui avrebbe potuto avere una vita diversa? Yoichi avrebbe potuto fare qualcosa di più per lui una volta trovato aiuto? Zen Shigaraki poteva essere salvato?
Deku ci ha insegnato di sì, ed è per questo che è uno dei più grandi eroi.

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Midoriya Izuku – L’essenza dell’eroismo

Cosa significa essere un eroe? Salvare gli altri. E farlo con un sorriso, anche se pure noi abbiamo paura, aggiungerebbe All Might.
Significa battere i villain, assicurarli alla legge e ucciderli, se necessario.
Ma davvero significa questo?

Midoriya Izuku ha sempre avuto il sogno di diventare un eroe e, quando è venuto a sapere di non possedere alcun quirk, il mondo gli è crollato addosso, ma solo per poco. Nonostante questa brutta sorpresa, continua a pensare che il suo futuro sia all’accademia per eroi che ha dato i natali al suo idolo e, anche quando il suo amico di infanzia Bakugo, lo mette davanti alla propria inettitudine, non molla. E proprio quando questo ragazzino odioso finisce per essere attaccato da un villain, Midoriya è il primo a scattare in avanti per aiutarlo. Non All Might, lì presente, ma lui.

Perché mentre l’eroe pensava a sé stesso e alle proprie condizioni, Izuku non è riuscito a fare altro che notare gli occhi terrorizzati del suo compagno di scuola. Quegli stessi occhi che rivedrà molti anni dopo in Shimura Tenko, sepolto sotto gli strati d’odio della maschera di Shigaraki Tomura.

Tutti i possessori del One for All, con i quali il ragazzo riesce finalmente a entrare in contatto dopo molte difficoltà, gli spiegano che l’unica cosa da fare è uccidere il leader dell’Unione dei villain, ma lui non vuole. Izuku ha intravisto il dolore del suo nemico e non può ignorarlo.

Per lui, anche chi ha fatto del male, può aver bisogno di essere salvato. Il piccolo Tenko, del quale viene a sapere poi tutta la storia, è ancora dentro il mostro, e vuole che qualcuno gli tenda una mano. Nonostante la paura, per sé stesso e per il destino del mondo, il nostro eroe lo fa e insegna al mondo, che lo sta guardando incitandolo, che piccoli gesti come avvicinarsi a chi sembra smarrito possono fare la differenza.

E infatti, se guardiamo proprio le ultime scene, dopo la battaglia c’è un bambino come Tenko che si ritrova in un clima d’odio, solo, costretto a scappare, con un potere che non sa spiegarsi. Come lui, vaga per le strade, sperando di essere notato nonostante l’aspetto respingente che incute paura. A prendere la sua mano è la stessa donna che non ha avuto il coraggio di farlo anni prima per quel piccolo che aveva appena distrutto la sua famiglia, e lì la sua storia cambia e si indirizza verso un futuro di luce che, se siete stati attenti, ve lo hanno mostrato nei corridoio nella U.A. quando Deku è ormai diventato un insegnante.

Un piccolo gesto, ha cambiato il mondo di un bambino e, forse, dell’umanità intera.

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La famiglia Todoroki – Un dolore che brucerà in eterno

All’interno di My Hero Academia sono tanti i destini che sono stati deviati dall’odio o, forse sarebbe meglio dire, dalla mancanza d’amore se non addirittura dalla noncuranza. La storia di Toya Todoroki, divenuto Dabi per tagliare ogni rapporto con suo padre e tutta la famiglia, è una delle più dolorose all’interno di quest’opera, perché la sua era una tragedia evitabile senza l’intervento di un eroe. Bastava solamente che qualcuno si accorgesse di lui, che suo padre lo guardasse negli occhi.

Nato da un padre eccezionale come Endevour, l’eroe secondo solamente ad All Might e per il quale sviluppa una vera ossessione, Toya inizia sin da subito a essere allenato da lui per sorpassare il simbolo della pace. Lui e tutti i suoi fratelli sono nati con questo unico scopo, dopo che Todoroki Enji ha sposato una donna con una unicità potente e complementare alla sua. Questo, chiamato all’epoca “matrimonio di quirk”, era una pratica identica a quelle che nel mondo precedente ai quirk veniva chiamata matrimonio di intersese.

Endevour, non riuscendo a superare All Might con le sue sole forze, ha trovato questa soluzione, di fatto distruggendo la vita della moglie e dei figli. A legarli a loro, infatti, sembra non esserci mai stato un sentimento d’affetto, ma solamente la sua ossessione sul divenire il numero uno.

Toya ha da subito mostrato delle fiamme molto forti, che sarebbero potute diventare anche più potenti di quelle del padre, che però ha ormai la sua attenzione rivolta altrove, al suo capolavoro: è nato da poco il suo ultimogenito Shoto, l’unico ad avere ereditato entrambi i poteri. Toya, così, inizia a sviluppare una gelosia che ben presto finisce fuori controllo e cerca di attaccare il fratellino. Dopo quell’episodio, Enji continua a dargli sempre meno retta e non va da lui quando gli dà appuntamento per mostrargli i suoi progressi. Mosso da sentimenti sempre più negativi, Toya perde completamente lucidità e le sue fiamme diventano incontrollabili, finendo per bruciare il suo stesso corpo. Inutile gridare aiuto, nessuno verrà da lui.

Toya si risveglierà anni dopo in un istituto, dove scopre di non avere più lo stesso aspetto e di non essere stato cercato dalla sua famiglia. Vede in tv Shoto fare bella mostra dei suoi poteri e il padre impegnato a fare l’eroe come se niente fosse successo. Questo risveglia in lui delle fiamme ancora più forti, maledette dall’odio. È quando passa da casa per osservare i suoi e trova un altarino in suo onore come se fosse deceduto che decide: Toya Todoroki è morto e, al suo posto, nasce Dabi il villain.

L’odio che prova cova per anni a fianco di altri, fino ad arrivare da Shigaraki. Lo affianca, ma non si sentirà mai parte della sua causa. Ciò che desiderava era solo un posto dove dare sfogo alle sue fiamme, trovare occasioni per incontrare i Todoroki in battaglia, fino ad arrivare a rivelare loro chi è e cosa gli hanno fatto. Perché Dabi lo sa, sa di chi è la colpa di ciò che è diventato e vuole urlarlo al mondo per far precipitare l’ormai diventato eroi numero uno nel baratro.

Quello che Toya non sa è che Endevour ha già iniziato un percorso di introspezione grazie a Shoto e che, quindi, la sua rivelazione gli fa solo male internamente, non lo colpisce a livello mediatico.

Tutti iniziano a parlare di lui e dalla loro famiglia, ma non gli interessa, cerca solo di riconoscere gli occhi del suo bambino in mezzo a quella coltre di fiamme e odio. E decide che è arrivato il momento di abbracciarlo, scusarsi, anche se ormai è tardi, riconoscere il suo talento, ascoltarlo. E con lui Shoto, che riesce finalmente a fargli una domanda semplice ma tanto importante: qual è il tuo cibo preferito? E in quel quesito, con successiva risposta, che due fratelli si riconoscono e il ciclo d’odio ha fine.

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Bakugo Katsuki – L’eroe che non si ferma neanche davanti alla morte

Il personaggio di Bakugo è decisamente controverso, soprattutto nelle prime battute, nelle quali viene presentato come un bullo odioso che sa solo urlare contro gli altri (meglio se si tratta di Midoriya, al quale ha affibbiato il soprannome di Deku che significa “inutile”). Tuttavia, la sua crescita a livello personale è una delle più belle di questo universo meraviglioso.

Bakugo ha da sempre avuto molta fiducia nelle proprie capacità, grazie a quirk esplosivo divenuto decisamente potente con la crescita e, soprattutto, con la pratica. Trovarsi davanti Deku alla U.A. con una unicità incredibile della quale non aveva mai saputo nulla, nonostante ci avesse vissuto fianco a fianco da sempre, fa montare dentro di lui una grande rabbia. Ma sapete qual è l’origine di essa?
Non è ira fine a sé stessa, è l’essersi sentito tradito, misto ovviamente a un po’ di gelosia. Uno inutile come Izuku, che non si è mai opposto a lui, ha sempre avuto un quirk fantastico e lo ha tenuto nascosto per poi brillare davanti a tutti oscurandolo?

Bakugo, però, è anche un ragazzo intelligente e studia la situazione, fino a capire cosa è realmente accaduto. Ma la rivelazione di come Deku ha ottenuto il suo quirk lo fa sprofondare nella disperazione: è stato l’aver spinto All Might a salvarlo a far spegnere il lui le braci del One for All? Questa è la prima volta che lo vediamo disperato, che lo vediamo accettare il conforto di qualcuno (sempre in maniera brusca, si intende), che lo vediamo mostrarsi oltre la maschera del duro.

Da qui inizia il vero cambiamento di Kacchan, che accetta sempre di più come rivale Deku, e si impegna al massimo per diventare il più grande degli eroi. Ed è emblematico che sia lui a salvare All Might quando sta per essere ucciso da All for One: è un cerchio di riconoscenza e amore che si chiude, che gli permette di trovare pace.

Bakugo sfiora la morte, ma lo fa esplodendo in tutto il suo potere, come il più bello dei fuochi d’artificio. E, cosa più importante, lo fa sorridendo. Proprio come gli ha insegnato il suo idolo.

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La fine di un’era, l’inizio della pace

Hawks, divenuto un pezzo grosso nel mondo degli eroi, dice che sogna non un mondo in cui ci siano più eroi ma uno in cui gli eroi possano stare di più in vacanza. Un mondo di pace, che non necessità di un solo simbolo forte al quale aggrapparsi, ma di tante piccole luci che tengono al sicuro con il semplice fatto che esistono. Un mondo in cui le unicità vengono aiutate a svilupparsi anche nelle scuole, dove i genitori siano più presenti, nel quale non ci si volta se si vede un bambino solo e con gli occhi spenti.

Questo è il mondo che Midoriya Izuku e tutti gli eroi hanno costruito grazie alle grida di incoraggiamento di tutti coloro che li stavano guardando combattere, di quelli che hanno capito che i villain sono solo esseri umani che hanno avuto la sfortuna di non incontrare un po’ d’amore.

Un mondo che ci è stato lasciato e di cui ci dobbiamo prendere cura.

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My Hero Academia “More” – Oltre la fine

La storia dei nostri eroi, come ci aveva anticipato Midoriya nel finale, non si è affatto conclusa. Infatti, il 2 maggio verrà adattato in un episodio speciale il capitolo 431, che mostrerà un ulteriore salto temporale, fornendoci informazioni più dettagliate sulle vite dei vari personaggi, che abbiamo intravisto nei titoli di coda.

Quindi occhi aperti e puntati su Crunchyroll per tornare a trovare chi ci ha fatto sognare per così tanto tempo.
Sempre oltre il limite, PLUS ULTRA!

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Otaku orgogliosa da sempre, lettrice onnivora e divoratrice di anime. Incontrare Junji Ito e Inio Asano è il suo sogno. Spera un giorno di fare una JoJo pose con Araki sensei.
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