Il Festival di Angoulême 2026 non si farà, ora è ufficiale

L’edizione 2026 del Festival di Angoulême è stata ufficialmente annullata tra scandali interni, boicottaggi di autori, fondi sospesi e tensioni con le istituzioni. Ecco cosa è successo e cosa potrebbe accadere nel 2027.

Mr. Kent
Festival di Angoulême

Il Festival di Angoulême 2026 non si farà. La conferma è arrivata questa mattina direttamente da 9e Art+, la società che da anni organizza la manifestazione, tramite un comunicato firmato dai propri legali. Nella nota si legge che l’evento «non può materialmente svolgersi in condizioni adeguate», una presa d’atto che chiude settimane di incertezze, che vi avevamo raccontato nei giorni scorsi.

Finanziamenti sospesi e partner in fuga

Secondo quanto riportato dal quotidiano Charente Libre, 9e Art+ attribuisce la responsabilità della cancellazione ai principali finanziatori pubblici. Durante la conferenza stampa del 20 novembre, infatti, questi ultimi avevano annunciato la sospensione dei fondi necessari alla messa in piedi dell’edizione 2026. Una scelta che, stando alla società, avrebbe generato un effetto domino: nei giorni successivi, diversi espositori e partner commerciali avrebbero deciso di tirarsi indietro.

Questa versione, però, si scontra con ciò che già era emerso nelle settimane precedenti. Molti editori e autori avevano manifestato apertamente i propri dubbi sulla fattibilità della 53ª edizione del festival, prevista dal 29 gennaio al 1° febbraio 2026, anche prima dello stop dei finanziatori.

Una crisi profonda e lunga mesi

La situazione critica non nasce certo oggi. A gennaio, un’inchiesta del quotidiano L’Humanité aveva acceso i riflettori su vari problemi interni a 9e Art+, denunciando un clima lavorativo tossico, irregolarità gestionali e il licenziamento di una dipendente che aveva riferito di aver subito una violenza sessuale durante l’edizione 2024. Da quel momento, la fiducia nel gruppo organizzatore ha iniziato a sgretolarsi.

In primavera, oltre quattrocento fumettisti avevano annunciato il loro boicottaggio, mentre le istituzioni pubbliche che finanziano la manifestazione chiedevano un cambio netto nella governance. Anche venti vincitori del prestigioso Grand Prix avevano sottoscritto un appello che definiva Angoulême un «festival in pericolo di morte», invocando un cambiamento radicale.

Festival di Angoulême poster 2025
La locandina del Festival di Angoulême del 2025

Una scelta contestata che accende la miccia

La crisi è esplosa definitivamente l’8 novembre, quando l’associazione proprietaria del festival ha pubblicato l’esito del nuovo bando per la gestione della manifestazione: la direzione sarebbe rimasta a 9e Art+ fino al 2036. La decisione ha scatenato proteste durissime da parte di autori, editori e operatori del settore, dando il via a un boicottaggio sempre più esteso.

Pochi giorni dopo, il 27 novembre, la società ha inviato un’email agli editori per comunicare la sospensione a tempo indeterminato della produzione dell’edizione 2026. Pur non essendo ancora una cancellazione ufficiale, il messaggio lasciava chiaramente presagire l’esito a cui si è giunti oggi.

Procedimenti legali in corso

Nello stesso giorno della sospensione, ad Angoulême si è aperto anche il procedimento giudiziario relativo alla denuncia di presunta violenza sessuale presentata da Élise Bouché-Tran, ex dipendente licenziata dopo aver segnalato i fatti avvenuti durante l’edizione 2024. La donna, fino ad allora rimasta anonima, aveva deciso di rendere pubblica la propria identità pochi giorni prima. Parallelamente è in corso anche la causa davanti al tribunale del lavoro per il licenziamento.

poster Angouleme Takahashi
Locandina del Festival di Angoulême del 2020

Accuse incrociate e un futuro ancora incerto

Nel comunicato diffuso oggi, i legali di 9e Art+ parlano di «decisione unilaterale» da parte delle istituzioni pubbliche, accusandole di ingerenza nella gestione di un evento formalmente privato. Secondo la società, l’obiettivo sarebbe quello di estromettere l’organizzatore che guida il festival dal 2007.

Nel frattempo, istituzioni locali, regionali e statali stanno lavorando a un nuovo modello di governance per ripartire con l’edizione 2027. Ma il futuro è tutt’altro che chiaro: 9e Art+ sostiene di avere titolo giuridico anche per il festival del 2027 e chiede un passaggio di consegne concordato. Le istituzioni, invece, puntano a ridisegnare completamente la struttura organizzativa già dal prossimo anno.

Il risultato è un clima di grande incertezza per uno dei festival più importanti al mondo dedicati al fumetto, che ora si trova davanti alla sfida più complessa della sua storia recente.

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.
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