Dopo il successo di Superman diretto da James Gunn, il DC Universe si prepara ad accogliere un nuovo e sorprendente progetto: una serie televisiva mockumentary intitolata DC Crime, dedicata a Jimmy Olsen e ambientata tra la redazione del Daily Planet e le strade di Metropolis.
A firmarla saranno Dan Perrault e Tony Yacenda, gli autori dell’acclamata serie Netflix American Vandal, che hanno trasformato la parodia dei true crime in un cult moderno grazie al loro stile ironico e intelligente.
La coppia non solo scriverà la serie, ma ne sarà anche showrunner e produttrice esecutiva, portando nel mondo DC quel mix di umorismo, realismo e satira che ha reso le loro opere uniche.

Jimmy Olsen al centro della scena
Il protagonista di DC Crime sarà Skyler Gisondo, già interprete di Jimmy Olsen nel film Superman di James Gunn. La sua performance ironica e spontanea è stata tra le più apprezzate della pellicola, tanto da convincere DC Studios a costruire un intero show attorno al suo personaggio.
La serie seguirà Jimmy e gli altri reporter del Daily Planet – ma senza Lois Lane e Clark Kent – mentre indagano su crimini legati a supervillain del DC Universe, spesso finendo in situazioni assurde, pericolose e al limite del credibile.
Il tutto verrà raccontato nello stile dei moderni true crime documentari, con interviste, confessionali e riprese “amatoriali” che renderanno il mondo di Metropolis più realistico e ironico che mai.
Un mockumentary nel mondo dei supereroi
La scelta del formato mockumentary rappresenta una vera novità per il DC Universe. DC Crime si presenterà come un finto documentario d’inchiesta, in cui i giornalisti del Daily Planet analizzano i crimini dei supervillain come se fossero casi di cronaca nera.
Ogni episodio affronterà una nuova indagine, con testimonianze, prove raccolte e interviste esclusive che mescoleranno la tensione dei veri crime con la comicità surreale tipica di Perrault e Yacenda.
In un contesto dominato da superuomini e battaglie epiche, DC Crime offrirà una prospettiva completamente diversa: quella dei comuni reporter che cercano di dare un senso all’assurdità quotidiana di vivere in un mondo pieno di eroi e mostri.

Gorilla Grodd: il villain protagonista della stagione
Tra i casi affrontati nella prima stagione ci sarà un nome ben noto ai fan dei fumetti: Gorilla Grodd, il gorilla dotato di intelligenza sovrumana e poteri telepatici che regna su Gorilla City, una città segreta nascosta nel cuore dell’Africa.
Creato nel 1959 da John Broome e Carmine Infantino, Grodd è uno dei nemici storici di The Flash, ma in DC Crime sarà il soggetto di un’inchiesta condotta da Jimmy Olsen e dai suoi colleghi, che cercheranno di capire come un primate sia diventato un genio criminale e quale sia il suo piano contro il mondo degli umani.
Un’idea bizzarra, ma perfettamente coerente con il tono del progetto: un incrocio tra il giornalismo investigativo e la commedia surreale, dove i reporter si muovono tra verità paradossali e villain più grandi della vita stessa.

James Gunn e Peter Safran a capo del progetto
A garantire la coerenza con il nuovo DC Universe ci saranno, come sempre, James Gunn e Peter Safran, i co-presidenti di DC Studios. Entrambi ricopriranno il ruolo di produttori esecutivi, supervisionando la serie e assicurando che si inserisca perfettamente nella nuova continuità inaugurata con Superman: Legacy.
Galen Vaisman seguirà invece lo sviluppo per conto di DC, a conferma che si tratta di un tassello ufficiale del piano a lungo termine di Gunn per l’universo cinematografico e televisivo DC.
Con DC Crime, Gunn dimostra ancora una volta la volontà di espandere il franchise anche su generi più leggeri e sperimentali, alternando grandi epopee cinematografiche a serie più intime, creative e autoironiche.
Gli autori perfetti per un’idea così folle
Il coinvolgimento di Perrault e Yacenda è probabilmente la scelta più azzeccata possibile per un progetto del genere.
Il duo ha ottenuto fama mondiale con American Vandal, parodia dei true crime che si chiedeva chi avesse disegnato simboli osceni nel parcheggio di una scuola — una premessa ridicola che, grazie alla loro scrittura, diventava un’indagine sorprendentemente profonda e irresistibilmente divertente.
La serie ha vinto un Peabody Award ed è stata nominata agli Emmy, lodata per la capacità di fondere comicità e realismo documentaristico.
In seguito, Perrault e Yacenda hanno continuato a esplorare la formula mockumentary con Players, una satira del mondo degli eSports trasmessa su Paramount+.
Perrault ha anche scritto Strays, la commedia R-rated con cani parlanti prodotta da Universal, mentre Yacenda ha diretto episodi della serie Chad Powers con Glenn Powell.
Tutto lascia pensare che DC Crime sarà una commedia brillante, sofisticata e dissacrante, capace di trasformare il giornalismo supereroico in un irresistibile show investigativo.
Una nuova direzione per il DC Universe
Con DC Crime, DC Studios dimostra di voler abbracciare una pluralità di toni e linguaggi: non più solo cinecomic epici e pieni d’azione, ma anche produzioni che giocano con i generi, sperimentano con la forma e raccontano il mondo dei supereroi con ironia e leggerezza.
Questo mockumentary su Jimmy Olsen rappresenta una scommessa coraggiosa e innovativa, che potrebbe ridefinire l’approccio del pubblico alle storie DC.
Invece di concentrarsi sui superuomini, la serie esplorerà la quotidianità degli esseri umani che li osservano, li studiano e cercano di comprenderli – anche quando i loro poteri sfidano ogni logica.
Con il suo tono pungente, il formato da finto documentario e un cast guidato da Skyler Gisondo, DC Crime promette di essere una delle serie più originali e sorprendenti del nuovo DC Universe.
Sotto la supervisione di James Gunn e con la scrittura acuta di Dan Perrault e Tony Yacenda, lo show unirà il fascino dei true crime alla follia del mondo supereroico, regalando al pubblico un Daily Planet mai visto prima: investigativo, assurdo e irresistibilmente divertente.
Metropolis, questa volta, non sarà salvata da Superman… ma raccontata da chi cerca la verità dietro ogni super-crimine.
Fonte: The Hollywood Reporter

