California Schemin’, il biopic musicale di James McAvoy

California Schemin’ segna il debutto alla regia di James McAvoy con un biopic musicale energico e sincero sul duo rap scozzese Silibil N’ Brains. Un film millennial tra identità, ambizione e industria discografica, presentato alla Festa del Cinema di Roma

Ludovica Terracciano
recensione california schemin

California Schemin’, il biopic musicale di James McAvoy sul duo rap scozzese Silibil N’ Brains, è stato proiettato alla 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma. Il celebre attore di Glasgow è, per la prima volta, sia dietro che davanti la macchina da presa, firmando il suo primo lungometraggio da regista. Il risultato è una pellicola ironica e sincera, ricca di musica e dal sapore millennials, che riflette sul ruolo dell’industria discografica di quegli anni e sulle difficoltà di restare se stessi in un mondo che sembra rigettarti.

Noi lo abbiamo visto in anteprima e ci ha colpito particolarmente. In questo articolo vi raccontiamo di più.

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California Schemin’: la storia di una delle bugie più vere (e bizzarre) dell’industria musicale

California Schemin’ è il primo film da regista di James McAvoy, che sognava di realizzarlo sin dall’età di 16 anni. Un esordio autentico e personale, intriso di cultura underground e ritmi rap e hip-hop. McAvoy porta sullo schermo una storia a cui è, da tempo, profondamente legato, condividendo con i protagonisti anche la stessa terra d’origine. Anche le influenze di Trainspotting — come ha raccontato il regista in conferenza stampa — si avvertono chiaramente nella fotografia e nelle scelte stilistiche. Scritto da Archie Thomson e Elaine Gracie, California Schemin’ è basato sul romanzo autobiografico di Brain – uno dei componenti reali del duo protagonista – intitolato Straight Outta Scotland.

Nel cast, oltre a James McAvoy che interpreta l’arrogante manager Anthony Reid della Neotone Records, ci sono anche Séamus McLean Ross nei panni di Gavin Bain, Samuel Bottomley come Billy Boyd, Lucy Halliday nel ruolo di Mary e Rebekah Murrell che interpreta Tessa.

Tratto da una storia vera, California Schemin’ racconta una delle bugie più bizzarre di sempre nell’industria musicale: quella di Gavin Bain and Billy Boyd, due ragazzi di Dundee, in Scozia, determinati a realizzare il sogno di diventare rapper e firmare un contratto con una grande etichetta discografica. Purtroppo, presto si scontrano con pregiudizi radicati, soprattutto legati alla loro provenienza. Il loro accento e la loro identità scozzese vengono mal visti dalle grandi produzioni londinesi, che li snobbano e li ridicolizzano.

Eppure, quando hai il cuore pulsante della giovinezza e la musica che scorre freneticamente nelle vene e nelle tempie, è quasi impossibile accettare porte chiuse. Da questa frustrazione nasce un’idea totalmente folle e geniale, spinta da un forte desiderio di rivalsa: fingersi americani. Mettendo da parte le fredde strade scozzesi i due incarnano il sogno americano, inventandosi un nuovo background sulla loro vita e imparando l’accento statunitense. Una bugia che, nonostante le reticenze iniziali, funziona. Billy e Gavin diventano in poco tempo Silibil N’ Brains, acquisendo la fama tanto agognata, contratti discografici e apparizioni in programmi tv come Mtv.

California Schemin’ è dunque anche una storia di amicizia, messa a dura prova dalla celebrità e dalle menzogne. Gavin e Billy infatti sono due ragazzi di Dundee con una vita semplice, che vorrebbero diventare famosi attraverso la loro musica. Ma quando il loro sogno sembra ormai realizzato, il successo inizia a mostrare il suo lato più oscuro e tenebroso. Il peso delle bugie e la pressione del successo infatti li rinchiude in una gabbia dorata completamente fuori dalla realtà, erodendo la loro amicizia e la percezione di sé. Ma le menzogne hanno le gambe corte e sarà solo questione di tempo prima che la verità salti a galla.

California Schemin': recensione del film di James McAvoy - Cinematographe.it

California Schemin’ diventa così non solo un film sulla musica e sulla fama, ma anche sulla fragilità dell’identità e sulla paura di non essere mai abbastanza. In un mondo spietato e pieno di pregiudizi, nonostante il sostegno di Tessa, l’unica, insieme a Mary, a credere fermamente nella giovane coppia, McAvoy sottolinea il lato tossico dello star system dei primi anni Duemila — snob, competitivo e pronto a spremere ogni talento fino all’esaurimento — e quanto sia facile perdersi in quella trappola brillantinata, dimenticando chi si è davvero.

Conclusioni

California Schemin’ si conferma un ottimo esordio, in cui James McAvoy dimostra uno sguardo lucido, ironico e pieno di empatia verso la realtà che racconta. È un biopic elettrizzante, vibrante di musica, ironia e nostalgia, che cattura le atmosfere dei primi anni 2000 e quella scintilla millennial verso la cultura pop dell’epoca. Un mondo in cui Mtv – di cui è stata da poco annunciata la chiusura – rappresentava il programma per eccellenza dei giovani, epicentro dei sogni degli spettatori e delle aspirazioni dei giovani artisti.

Un’epoca senza social media, dove si chiamava dalle cabine telefoniche le case discografiche per ottenere un colloquio, e in cui far conoscere la propria musica era molto meno immediato e veloce di ora.

Un mondo sicuramente diverso rispetto a quello di adesso. Con lo stesso McAvoy, che abbiamo incontrato e fermato alla Festa del Cinema di Roma, abbiamo parlato delle differenze nell’industria musicale tra prima e ora: “Non so se le nuove generazioni abbiano perso quella scintilla perché MTV non c’è più”- dice il regista –  ma le cose sono cambiate: probabilmente adesso hanno un’altra scintilla, qualcosa di nuovo che la generazione di MTV non aveva. Però allora c’era qualcosa di speciale, eravamo tutti un po’ più connessi. C’erano meno cose da fare, meno posti dove trovarle, quindi finivamo tutti per andare nello stesso posto — o forse per pensarla allo stesso modo — e così conoscevamo tutti le stesse cose.

Forse avevamo più senso di comunità. Ora invece ci sono tante piccole comunità diverse, e questo porta con sé anche più diversità, il che è positivo. Ma ci sono sia aspetti buoni che negativi nel modo in cui stanno le cose oggi. Quello che mi manca davvero è quel momento in cui tutti arrivavano a scuola, o al lavoro, e parlavamo della stessa cosa, di ciò che ci aveva uniti. Quella era una cosa speciale.”

In un mondo in cui è tutto immediato e ogni opportunità sembra data quasi per scontata, California Schemin’ restituisce ricordi e suggestioni millennial, riportando alla passione autentica dell’inseguire un sogno. Un film che emoziona anche attraverso il legame d’amicizia dei due protagonisti, e che sottolinea l’importanza di restare fedeli a sé stessi, anche quando il mondo sembra chiederti di essere qualcun altro.

California Schemin'

California Schemin'

Regia: James McAvoy
Anno: 2025
Paese: Regno Unito, Stati Uniti
Durata: 101 minuti
Cast:
Samuel Bottomley
Séamus McLean Ross
Voto:
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Mancina, testarda e fin troppo sognatrice. Mi tuffo in ogni storia che vedo come Alice nel Paese delle Meraviglie. Mi trovate seduta al Central Perk mentre bevo caffè e leggo Harry Potter.
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