Goldrake, il ritorno su Rai2 è un successo

Il ritorno di Goldrake su Rai 2 conquista oltre 700.000 spettatori e il 4,6% di share. Un risultato significativo che conferma il potere della nostalgia e l’interesse per l’animazione giapponese sulla TV generalista

Mr. Kent
Goldrake Rai2

Il ritorno in televisione di Goldrake, lo storico robot giapponese creato da Go Nagai, è stato uno degli eventi più attesi della stagione televisiva autunnale. Dopo anni di assenza, Rai 2 ha deciso di riportare sul piccolo schermo uno dei simboli più amati della cultura pop giapponese, trasmettendo due episodi domenica 5 ottobre alle ore 19.00.

Secondo i dati Auditel, la risposta del pubblico è stata incoraggiante: numeri non da record, ma solidi e significativi, soprattutto se rapportati alla fascia oraria e alla tipologia di contenuto. Goldrake ha infatti dimostrato che anche un prodotto d’animazione vintage può ancora conquistare una fetta di pubblico rilevante, confermando il peso della nostalgia nel panorama televisivo contemporaneo.

I numeri del ritorno: un’analisi dettagliata degli ascolti

La serata di domenica 5 ottobre è stata un test importante per Rai 2. Subito dopo TG2 Dossier, che aveva totalizzato 189.000 spettatori con l’1,6% di share, l’emittente ha trasmesso i primi due episodi di Goldrake.

Il primo episodio ha registrato 583.000 spettatori, pari a un 4,2% di share, mentre il secondo è salito a 721.000 spettatori con un 4,6% di share. Si tratta di un incremento di quasi 140.000 spettatori tra il primo e il secondo episodio, segnale di un coinvolgimento crescente e di una buona tenuta del pubblico nel corso della messa in onda.

In una fascia oraria dominata da programmi consolidati come Paperissima Sprint su Canale 5 e L’Eredità su Rai 1, il risultato di Goldrake è più che rispettabile. Anzi, rappresenta un valore sopra la media per la rete, che in quella fascia raramente supera il 3,5% di share con contenuti d’intrattenimento non sportivi.

Posticipato il ritorno di Goldrake su Rai2 - Arriverà a ottobre

Un risultato tutt’altro che trascurabile

Definire i numeri di Goldrake “moderati” è corretto solo in senso relativo. Nel contesto competitivo del prime access domenicale, un prodotto d’animazione giapponese, privo di forte promozione e collocato in una fascia di passaggio tra notiziario e access prime time, riesce a superare il 4% di share: un segnale di successo di nicchia con potenziale di crescita.

Gli analisti dei dati Auditel concordano nel ritenere che il risultato evidenzi una risposta genuina e spontanea da parte del pubblico, trainata in gran parte dall’effetto nostalgia. L’audience si è concentrata su due fasce principali: adulti tra i 35 e i 55 anni, cioè coloro che avevano seguito Goldrake in gioventù, e un gruppo più ristretto di giovani appassionati di anime, attratti dalla curiosità di scoprire un classico.

Il confronto con altri programmi della stessa fascia

Per comprendere appieno il valore del dato, basta confrontarlo con altri titoli trasmessi in contemporanea. Nella stessa fascia, Rai 2 ha spesso registrato ascolti inferiori con prodotti più tradizionali.
Programmi di intrattenimento, talk o repliche di fiction raramente superano i 500.000 spettatori medi, mentre Goldrake ha raggiunto e superato le 700.000 unità nel suo secondo episodio.

Ciò suggerisce che la rete abbia individuato un pubblico alternativo e fidelizzato, disposto a seguire contenuti differenti dal mainstream, un segnale importante per chi in Rai si occupa di programmazione culturale e animazione.

Goldrake torna su Rai2

La forza del brand Goldrake e il peso della nostalgia

Dietro questi dati non c’è solo la curiosità per un cartone animato vintage, ma la potenza di un brand storico. Goldrake non è una semplice serie televisiva: è un fenomeno generazionale, che in Italia, alla fine degli anni ’70, contribuì a definire la percezione stessa degli anime giapponesi.

Il suo ritorno non rappresenta solo una riproposizione di un classico, ma anche una mossa strategica per testare la risposta del pubblico verso contenuti nostalgici. L’interesse registrato dagli ascolti conferma che i titoli storici, se ben riposizionati, possono ancora funzionare in televisione, anche nell’era dello streaming.

La curva Auditel mostra un dato interessante: tra le 19.00 e le 19.30, l’audience è cresciuta progressivamente, con un picco poco prima della chiusura del secondo episodio. Questo trend suggerisce che gli spettatori si sono fermati a guardare e non hanno cambiato canale, un indicatore di attenzione che spesso vale più del dato grezzo di share.

Rai 2 e la nuova strategia per l’animazione

La Rai sta attraversando una fase di rinnovamento nella gestione dei contenuti di animazione e cultura pop. Dopo il successo delle serate dedicate a Studio Ghibli, Evangelion e ai documentari su Go Nagai, la trasmissione di Goldrake rappresenta un passo ulteriore nella valorizzazione del patrimonio animato giapponese.

Questa operazione si inserisce in un disegno più ampio, volto a diversificare il pubblico e ad attirare non solo i giovani, ma anche quella fascia di adulti che guarda alla TV come a un luogo di memoria e riscoperta.

Rai 2, in particolare, ha scelto di investire su contenuti “alternativi” rispetto alle altre reti generaliste, offrendo una programmazione più dinamica e trasversale. E i risultati di Goldrake sembrano confermare che questa strada è percorribile.

Goldrake - arrivo su Rai2 a ottobre

Le reazioni del pubblico e dei social

Parallelamente ai dati Auditel, anche i social network hanno offerto un termometro immediato del successo del ritorno.
Su X (Twitter) e Facebook, l’hashtag #Goldrake è entrato tra i trend della serata, con centinaia di messaggi carichi di entusiasmo, nostalgia e sorpresa per la qualità dell’adattamento trasmesso da Rai 2.

Molti utenti hanno condiviso foto, ricordi e spezzoni d’epoca, trasformando la messa in onda in un evento collettivo, un po’ come accadeva un tempo con le prime visioni dei film d’animazione.
Questa partecipazione online rafforza l’idea che, anche con ascolti “moderati”, Goldrake abbia avuto un impatto culturale e affettivo superiore alla media.

Uno sguardo ai prossimi passi

Alla luce di questi risultati, non è escluso che Rai 2 possa valutare nuove programmazioni dedicate ad altri classici dell’animazione giapponese, o persino proseguire con ulteriori episodi di Goldrake nelle prossime settimane.
Il modello potrebbe rivelarsi vincente anche su RaiPlay, dove l’on demand consentirebbe di ampliare ulteriormente la platea, attirando quella fascia di spettatori che non segue più la TV lineare ma resta interessata ai grandi cult del passato.

Goldrake - La Rai annuncia il ritorno della serie storica

Il ritorno di un classico che ha ancora molto da dire

Il ritorno di Goldrake su Rai 2 non ha stravolto gli equilibri Auditel, ma ha dimostrato la vitalità di un pubblico affezionato e curioso, capace di sostenere un contenuto diverso dalle solite proposte serali.
Con una media superiore al 4% di share e oltre 700.000 spettatori nel secondo episodio, il robot di Go Nagai ha riaffermato il suo status di icona, non solo dell’animazione, ma della televisione italiana.

In un’epoca in cui la frammentazione dei contenuti rende difficile ottenere grandi numeri, un risultato come questo è un successo di qualità, più che di quantità. Goldrake non ha solo combattuto i mostri spaziali: ha dimostrato che anche la TV generalista può ancora emozionare, unendo passato e presente sotto lo stesso cielo stellato della nostalgia.

 

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.
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