Joe Kelly «Voglio lanciare Spider-Man verso le cose più folli e grandi possibili»

Durante il San Diego Comic-Con di Malaga, abbiamo avuto ai nostri microfoni il grandissimo Joe Kelly, con cui abbiamo parlato del suo ultimo, importantissimo incarico: rilanciare Amazing Spider-Man

Doc. G
copertina intervista joe kelly

Il San Diego Comic-Con di Malaga è stata un concentrato internazionale di talenti del mondo dei Comics. I moltissimi autori ospiti, sono stati sommersi dall’affetto di migliaia di fan e sottoposti a firmacopie dai ritmi serrati e code di lettori infinite. Quindi avere la possibilità di intervistare il nuovo scrittore di Amazing Spider-Man, Joe Kelly, è stata quasi una Mission Impossible portata a termine.

E questo lo si deve all’enorme disponibilità dell’autore che nonostante la stanchezza, il caos, i panel, le sessioni di firmacopie si è ritagliato una mezz’ora di tempo per parlare con noi di quella che è la sua idea di Spider-Man e gli elementi che ritiene imprescindibili per far sì che un’avventura di Spider-Man, sia un’ottima avventura di Spider-Man.

L’entusiasmo di Joe nel dare voce al suo personaggio preferito è emerso chiaramente dalle sue parole, nonostante la lunga esperienza già maturata nel settore. Un’emozione amplificata dalla responsabilità che lo attende: guidare Amazing Spider-Man fino allo storico traguardo del numero 1000, che sarà proprio lui a scrivere.

Joe ha detto di avere molte ‘folli’ idee per Spidey e in questa sua grande avventura è affiancato da due star del fumetto come Pepe Larraz e John Romita Jr., team artistico che ogni autore sogna, e che lui intende valorizzare al massimo.

Insomma il nuovo ciclo di Amazing, si prospetta scintillante e pirotecnico per il Tessiragnatele!

Ma ora lasciamo spazio alle parole dell’autore; signore e signori, su MegaNerd lo scrittore di Amazing Spider-Man, Joe Kelly!


Cover di Pepe Larraz di Amazing Spider-Man# 1 scritto da Joe Kelly
Cover di Pepe Larraz di Amazing Spider-Man# 1 scritto da Joe Kelly

Joe Kelly: il significato di scrivere Amazing Spider-Man

Ciao Joe e grazie mille per la tua disponibilità. Averti su MegaNerd è davvero un piacere.

Joe Kelly: Grazie a voi. È un piacere per me, grazie per l’invito.

Sei qua al San Diego Comic-Con di Malaga per parlare del tuo ultimo lavoro: Amazing Spider-Man. Nella tua carriera hai scritto molte testate importanti (ricordiamo Action Comics, JLA, Deadpool tra gli altri), ma anche un veterano come te… sente un po’ di pressione nello scrivere le avventure del personaggio più importante della Marvel?

Joe Kelly: Assolutamente. [risata, n.d.r.] Spider-Man è il mio personaggio preferito, lo è sempre stato fin da quando ero bambino. Anche se questa è la seconda volta che ho l’opportunità di scriverlo, e in passato avevo realizzato anche alcune storie brevi, è sempre qualcosa di incredibilmente speciale. Sento molta pressione perché adesso dipende tutto da me; non posso contare su altri sceneggiatori. Certo, ho collaboratori incredibili come Nick Lowe [vicepresidente di Content, Digital Publishing ed editor esecutivo di Marvel Comics, n.d.r.], i redattori e ovviamente i disegnatori, ma sì, è tanta responsabilità. E con la serie che esce due volte al mese, sono davvero tante le storie da raccontare.

Spider-Man Comic Grim Hunt Kraven Saga 2010 Joe Kelly Michael Lark Marvel | eBay

Hai detto che questa è la tua seconda volta su Amazing Spider-Man. La prima fu durante il periodo di Brand New Day. Rispetto ad allora, il tuo approccio al personaggio è cambiato o è rimasto simile?

Joe Kelly: No, il mio approccio è sicuramente diverso. All’epoca, Brand New Day era ancora una novità; aveva circa un anno quando sono arrivato io, ed era un periodo molto cupo. Raccontavamo storie più oscure, come Grim Hunt.

I miei sentimenti per Peter e Spider-Man non sono cambiati, ma il tono sì. Nel mio primo ciclo la commedia e il divertimento erano molto importanti. Volevo sempre che fosse emozionante, che è tutto quello che ti aspetti da Spider-Man. Ma penso che stavamo cercando di fare storie più oscure e mature.

Non so perché, non ricordo quale fosse la ragione, ma quando penso a quello che abbiamo fatto, erano tutte storie radicate in un modo diverso.

Questa volta, invece, voglio sempre lanciare Spider-Man verso le cose più folli e grandi possibili, ma il cuore della narrazione è la speranza, la bontà intrinseca di Peter e il modo in cui affronta gli errori.

L’intera mitologia di Spider-Man si fonda su un errore enorme [ovviamente non aver fermato il ladro che poi ha ucciso lo zio Ben… ricordate?? n.d.r.]. Ma voglio mostrare che tutti possiamo perdere cose, fallire, e avere comunque la possibilità di rialzarci e fare meglio. Sto costruendo molti dei miei piani attorno a questo tema.

Sai, in un certo senso può sembrare ugualmente cupo, ma penso sia particolarmente rilevante oggi, in un mondo in cui le persone devono trovare la propria forza e opporsi a tempi difficili.

A First Look Inside Amazing Spider-Man #1 by Joe Kelly & Pepe Larraz

In Italia la serie ha appena debuttato [su Amazing Spider-Man #874 dell’11/09/25, n.d.r.], ma già dai primi numeri emerge la sensazione che tu stia cercando di riportare al centro quell’essenza di Spider-Man che ha reso il personaggio un’icona, bilanciando atmosfere e figure classiche con elementi del tutto nuovi. È corretta questa impressione?

Joe Kelly: Sì, assolutamente. Ogni volta che arrivo su una serie non mi sento a mio agio ad ignorare ciò che è stato fatto prima. Non mi sembra mai giusto. Cerco di prendere gli elementi più in linea con quello che voglio fare e poi, gradualmente, vado verso la mia direzione.

Con Spider-Man mi sono mosso velocemente, riportandolo al Daily Bugle, introducendo nuovi personaggi, ma anche mantenendo alcuni elementi dello status quo lasciato da Zeb Wells: Shay, Randy e la cerchia di comprimari. E poi il fatto che non abbia un lavoro stabile, ad esempio.

Mi piace iniziare con un’impostazione classica. In questo primo arco narrativo volevo davvero bilanciare umorismo ed emozione. Inoltre ci saranno flashback sull’infanzia di Peter. Di solito pensiamo che tutto inizi con Zio Ben, ma c’è stato un lungo periodo prima di allora.

E non abbiamo mai davvero visto i primi anni o lui alle medie. Aveva perso i genitori, era un orfano, e sono rimasto molto colpito, leggendo i primi numeri di Amazing Spider-Man da quanto Peter fosse arrabbiato. È sempre arrabbiato. E mi sono chiesto da dove venisse quella rabbia.

Così ho iniziato a pensare a come a volte i bambini che temono di perdere la famiglia esprimano quella paura sotto forma di rabbia. Questo è diventato un modo per me di esplorare la psicologia di Peter e differenziare la mia gestione da quella di altri autori.

amazing spider-man kelly

I villain della nuova run: Hobgoblin ed Hellgate

In pochi numeri hai già fatto vedere che i villain sono una componente fondamentale del tuo ciclo di Spider-Man, ma.. da Hobgoblin ci aspettiamo che possa dare molto fastidio a Spidey. Cosa ti affascina di questo villain da metterlo tra i principali nemici dei primi numeri?

Joe Kelly: Di solito, quando comincio a scrivere una serie, cerco di non buttarmi subito sui ‘grandi classici’. Ho già visto tantissime storie con Doctor Octopus, ad esempio, e preferisco tenere certi personaggi da parte e, come il buon vino, lasciarli respirare, così quando tornano l’impatto è più forte.

E se pensi a Doc Ock, ad esempio, quello che Dan [Slott n.d.r.] ha fatto con Superior Spider-Man è una storia difficile da superare.

Hobgoblin, invece, appariva nei fumetti proprio quando ero adolescente. Non è così classico come i villain più vecchi, e questo lo colloca in una zona interessante. In più mi diverto molto a scrivere Roderick Kingsley; è completamente diverso da Norman Osborn. Abbiamo voluto differenziare Hobgoblin dal Green Goblin: Kingsley è sfrontato, arrogante, pieno di sé, non cupo e furioso come Norman.

Spider-Man vs. Hobgoblin

Quindi, in un certo senso, è persino più sadico di Norman Osborn?

Joe Kelly: Sì, sì. In molti modi è peggio, perché non è pazzo. È un uomo semplicemente egoista e malvagio, mentre Norman era pazzo.

E, dato che ho ereditato parte dello status quo, non potevo dire: “Oh, Norman è cattivo”. Non volevo sin da subito riportare Norman a essere il cattivo. In questo momento i suoi peccati sono stati cancellati [è accaduto nella run di Nick Spencer su Amazing Spider-Man, n.d.r.], in un certo senso ‘magicamente’, e ha una seconda possibilità. Esplorare questo in parallelo con Kingsley aveva molto senso.

Devo chiedertelo: quali sono i tuoi piani per Norman Osborn? Hai in mente di riportare l’originale Goblin o di lasciarlo com’è adesso?

Joe Kelly: [risata n.d.r.] Ho sicuramente dei piani per Norman. È un personaggio affascinante, soprattutto oggi. Parliamo di qualcuno che è, quantomeno, un multimilionario, forse persino un miliardario… non credo lo sia, ma resta comunque un uomo molto ricco. E il punto è che, anche se i suoi peccati sono stati cancellati magicamente e il Goblin è stato separato da lui, questo non significa che non resti una persona egocentrica.

Norman è impulsivo, facile all’ira, pieno di problemi. Quindi è interessante raccontare il viaggio di qualcuno che ha avuto una seconda possibilità. La domanda è: “Adesso che ha una seconda occasione, saprà sfruttarla?” Ed è proprio su questo che voglio lavorare ancora per un po’.

Ho sicuramente dei piani per Norman Osborn: se questi porteranno o meno al ritorno del Goblin, non lo so. Vedremo.

The Green Goblin Wants Spider-Man to Carry His Legacy

Ma parliamo ora di un altro nemico, un nuovo e originale villain: Hellgate. Il personaggio è apparso per la prima volta in una breve storia disegnata da John Romita Jr. su Amazing Spider-Man #1, e ha l’aspetto di un antico guerriero romano o greco. A cosa ti sei ispirato per la creazione di questo personaggio?

Joe Kelly: Hellgate è nato per essere un personaggio misterioso. Sai, io leggo moltissimi manga, in particolare shonen. Li adoro e ne leggo veramente tanti.

Quali titoli, ad esempio? Ora lo vogliamo sapere!

Joe Kelly: Un po’ tutti i più importanti del momento come Kagurabachi, Sakamoto Days. Sono in pari con One Piece. E poi mi capita di seguire serie più particolari, come Akane Banashi, che parla di poesia e che, quindi, è completamente diversa dal genere shonen.

Quello che mi affascina di quel mondo è la chiarezza narrativa, il melodramma, tutti quegli elementi tipici. E così, per Hellgate, quando ne parlavo all’inizio con Nick [Lowe n.d.r.] e con la Marvel, l’idea era di creare un personaggio che arrivasse con una sua agenda, quasi come un tornado che travolge tutto.

Penso che lo vedrete già in questo primo arco narrativo, soprattutto quando torniamo indietro con un flashback su Peter. Lui ha una paura molto radicata della perdita, quindi cosa succede quando appare qualcosa che ti minaccia di farti perdere tutto? È molto interessante.

Gran parte del lavoro emotivo di questo primo arco serve proprio a preparare il terreno. E Hellgate arriva come la resa dei conti. È un personaggio che per me ha molto fascino e credo che i lettori italiani, se non sanno già cosa succede nei fumetti americani, rimarranno piuttosto sorpresi.

L’arrivo del misterioso Hellgate su Amazing Spider-Man #1

Spider-Man si sdoppia!

In realtà la prossima domanda è un piccolo spoiler per i lettori italiani: da questo mese [a settembre, sul n. 11 della testata n.d.r.] negli Stati Uniti, Amazing Spider-Man presenterà DUE Spider-Man in azione. Uno protagonista di avventure urbane e l’altro cosmiche, con un nuovo costume. Qual è il motivo di questa scelta narrativa?

Joe Kelly: È nato da più fattori. Prima di tutto, il fumetto esce due volte al mese, quindi di solito un arco viene seguito da un artista e il successivo da un altro. Ci siamo chiesti: e se invece riuscissimo ad alternarli, così da avere ogni due settimane un nuovo capitolo? E se lo facessimo, perché non sviluppare due trame parallele?

Era anche una questione di sperimentazione con la forma narrativa. Ogni albo ha sempre 20 pagine, ma siccome escono ogni due settimane, io lo percepisco come se fossero capitoli da 40 pagine. Alla fine di un anno mi ritrovo ad aver scritto 24 numeri, ma non mi sembra di aver raccontato due anni di storie. È una percezione strana, legata più alla mia psicologia che alla realtà [risata n.d.r.], ma ci è sembrata un’occasione interessante.

Poi avevo un’idea per Hellgate e per il modo in cui avrebbe potuto agire. Volevamo esplorare la paura di Peter di perdere le persone a lui care. E cosa succede quando improvvisamente viene catapultato nello spazio e si ritrova davvero a perdere tutto? Quella prospettiva mi interessava molto.

Così siamo finiti a proporre una linea cosmica e una terrestre. E per molto tempo il mistero è stato: chi è rimasto sulla Terra? I fan hanno fatto ipotesi molto convincenti su chi fosse lo Spider-Man più risoluto, quello più arrabbiato… finché Peter Parker incontra Spider-Man e si ritrovano a dirsi: “Tu non sei Peter Parker” e “Tu non sei Spider-Man”.

Quando arriviamo nello spazio, infatti, scopriamo che ce ne sono tre. È stato molto divertente da scrivere. E nessuno l’aveva indovinato. È stato un mistero riuscito. [risata n.d.r.]

Il mistero dei DUE Spidey comincia su Amazing Spider-Man #11

Le star di Amazing insieme a Kelly: Pepe Larraz e John Romita Jr.

Su Amazing sei affiancato da due vere e proprie superstar: Pepe Larraz e John Romita Jr. Il primo sta dimostrando di essere in forma straordinaria e il secondo è una garanzia. Com’è lavorare con due disegnatori di questo calibro? Perché la nostra impressione è che con loro tu ti stia divertendo parecchio…

Joe Kelly: Oh sì, assolutamente. Sono così fortunato ad avere questi ragazzi. Potrei praticamente scrivere l’elenco del telefono e sembrerebbe comunque grandioso. Sai, sono così talentuosi. Come dicevi, Johnny è una garanzia: non delude mai. Ognuno dei due porta qualcosa di diverso, ma entrambi sono incredibili.

È emozionante lavorare con una leggenda, giusto? Ed è anche una persona eccezionale, alla mano, gentile. È una leggenda vivente, una vera e propria icona dei fumetti.

La ‘leggenda’ John Romita Jr.

E poi c’è Pepe. Ti racconto un aneddoto: non conoscevo bene il suo lavoro, perché per un periodo non ho letto molti fumetti Marvel o americani in generale. L’ho incontrato dopo Lucca, quando ero a Madrid a promuovere Sergente Immortale con Ken Nomura. Ken e Pepe sono amici, e Pepe ha moderato un nostro panel.

Ken continuava a dirmi: “È un grande artista.” Io pensavo: “Ok, interessante.” E lui insisteva: “No, no, è davvero eccezionale.” Poi ho visto i suoi disegni… wow, davvero incredibili.

Quando è arrivata l’occasione di scrivere Spider-Man, non sapevo chi avrei avuto come disegnatore. A volte puoi scegliere, altre volte no. Nella mia testa pensavo: “Se fosse Pepe Larraz, sarebbe il massimo.” E poi Nick mi chiama e dice: “I tuoi artisti saranno Pepe e Romita Junior.” Non ci potevo credere. Era perfetto, come se mi avessero letto nella mente. Non avevo nemmeno dovuto chiedere.

Pepe è uno di quegli artisti che sembrano avere le stesse influenze che ho io. Non so se condividiamo tutti i riferimenti, ma sicuramente respiriamo le stesse atmosfere. È molto più preparato di me, ha studiato tantissimo. Ma quando scrivo una scena, lui la mette sulla pagina esattamente come l’avevo immaginata. Inquadrature, ritmo, tutto. È un dono incredibile.

E poi è straordinario nelle scene più intime, recitative. Sa fare commedia, sa fare dramma. Nel numero 4, quando i flashback emotivi raggiungono il culmine, il suo lavoro è fenomenale. Gli ho scritto una scena che era insieme un combattimento e un flashback, e pensavo: “Non so se sia possibile rappresentarla.” Ma lui ci è riuscito, e meglio di quanto potessi immaginare.

È davvero al massimo della sua forma. Un talento unico.

Sì, penso anch’io che Pepe sia oggi uno dei migliori artisti attualmente in forza alla Marvel

Joe Kelly: Senza dubbio. Assolutamente.

Pepe Larraz & Joe Kelly al SDCC Malaga durante il panel The Spider-Man Multiverse
Pepe Larraz & Joe Kelly al SDCC Malaga durante il panel The Spider-Man Multiverse

Spider-Man è un eroe che ha alcuni punti in comune con un altro personaggio Marvel che hai scritto per tanto tempo: Deadpool. Battute e sarcasmo sono anche il marchio di fabbrica di Spidey, anche se forse c’è meno follia nella sua comicità rispetto a quella di Wade Wilson. Nelle tue avventure di Amazing, quanto è importante la parte comica?

Joe Kelly: Penso che sia molto importante, ma chiaramente dipende della situazione. Sento che la versione di Peter che ho in mente, quando si sente più sicuro, tira fuori l’umorismo. Anche quando diventa davvero nervoso, tira fuori l’umorismo. Ma se si arrabbia, è diverso: arrabbiato diventa improvvisamente molto più serio.

Non c’è nulla di divertente se qualcuno prende di mira un innocente o se è intenzionalmente crudele. In quei momenti, l’umorismo scompare un po’, il che è anche inquietante. Lo si vede su Spider-Man, ma in generale l’umorismo per me è molto importante, e mi piace inserirlo anche nella sua vita personale.

Credo che la parte ‘soap opera’ dovrebbe a volte sembrare quasi una sitcom. Zia May è diventata molto divertente: il modo in cui la scrivo, la vedo come una donna molto energica. È anziana, ma allo stesso tempo giovane. E le donne nella vita di Peter voglio che siano sempre divertenti, appassionanti, capaci di provocarlo in modi che risultano comici, perché lui, anche se è molto intelligente, non riesce mai ad afferrare davvero la sua vita. E io adoro questo aspetto di lui.

Quindi sì, l’umorismo è molto importante per me. Inoltre mantiene i combattimenti vivaci e dinamici. Però, siccome mi piace muovermi tra grandi estremi, melodrammatici, non ho problemi a passare da momenti buffi a situazioni molto serie o molto cupe. Non necessariamente ‘cupo’ nel senso di troppo maturo o pesante, ma voglio che ci siano momenti in cui si sentano davvero le poste in gioco.

amazing spider-man kelly

In passato, molti autori si sono concentrati più su Peter Parker, altri più su Spider-Man. Trovi difficile bilanciare la vita privata con quella da supereroe nelle avventure del personaggio?

Joe Kelly: Un po’, perché il cast è enorme. Potrei elencare trenta personaggi che, in teoria, potresti sviluppare e che non sono Spider-Man. Quindi vuoi mantenere in vita alcuni di quegli aspetti. E io stesso ho appena introdotto quattro nuovi personaggi nei primi cinque numeri.

Ma no, in realtà si tratta soprattutto di sapere come funziona una serie. La tua storia principale sarà sempre la storia supereroistica, e poi ci sono la trama secondaria e quella di supporto, legate alla vita personale, alle emozioni. Bisogna fare in modo che ci sia spazio per farle respirare, perché sono fondamentali.

Ma io adoro la parte supereroistica, quindi quella avrà sempre la priorità, tranne quando capita qualcosa di davvero speciale che prende il sopravvento.

[Per un momento siamo usciti fuori tema con Joe, tornando sulla sua passione per i manga n.d.r.] A proposito di supereroi e shonen, hai letto My Hero Academia?

Joe Kelly: Certo! Per me è uno dei migliori manga degli ultimi tempi. Molto, molto bello. E molto speciale. Mio figlio me lo ha fatto conoscere: è ventenne, ma parliamo sempre di queste cose, e lui lo conosceva da tempo. Io ci sono arrivato durante la pandemia, e l’ho trovato così puro, così pieno di speranza.

Certo, ci sono momenti bui, accadono cose dure. Ma l’idea di “voglio contare sui miei amici, credo che possano dare il meglio, e io li aiuterò”… sono tutte cose che a volte consideriamo ingenue, ma io le adoro. Le divoro. E mi piace cercare di portare un po’ di questo nei fumetti americani.

A volte penso che siamo tutti figli degli anni ’80. In quegli anni, entrando nei ’90, c’erano Frank Miller e Alan Moore: improvvisamente i supereroi sono diventati reali, seri, cupi. Credo fosse una reazione al fatto che per molto tempo i fumetti fossero stati considerati un medium infantile.

E tutti noi abbiamo questo dentro, perché siamo cresciuti leggendo quei fumetti. Ma ciò che li rendeva così divertenti era che erano folli, leggeri. Così il pendolo oscilla avanti e indietro, e io cerco di riportare quella leggerezza e quel melodramma, senza però che diventi una sorta di Batman ’66. Non voglio fare ‘Spider-Man ’66’. Non voglio che sia ingenuo, voglio che sembri sempre reale.

Però va bene inserire leggerezza e speranza. Credo che di speranza ce ne sia poca, oggi. E se riusciamo a metterne un po’ nei fumetti, ben venga. Certo, per arrivare alla parte di speranza, purtroppo devi anche mettere i personaggi alla prova. La gente dice sempre: “Perché sei così duro con Peter?”. Ma bisogna esserlo, per mostrare che sa rialzarsi e che continua a credere nelle persone.

Quindi, risposta lunga, sì. My Hero Academia, onestamente, credo abbia aiutato la mia mente durante la pandemia. È stata una fonte bellissima di emozioni, speranza e divertimento, in mezzo a tutto quel caos.

My Hero Academia, il manga supereroistico di grande successo realizzato da Kōhei Horikoshi

Cosa serve per una buona storia di Spidey e… Amazing #1000 incoming!

Dicci per favore 3 elementi che non devono mai mancare in una storia di Spider-Man? Non per forza una storia di Amazing…

Joe Kelly: In generale, come ho detto, il nucleo emotivo deve esserci. Bisogna sentire che Peter lotta tra il suo grande potere e la sua grande responsabilità. È la chiave del personaggio, è molto importante.

Poi, un villain che sembri di una o più ‘categorie di peso’ superiori a Peter. Non mi dispiace un cattivo più radicato nella realtà, ma penso che anche fin dai tempi di Stan Lee, con l’Avvoltoio o il Dottor Octopus, i nemici venissero presentati come figure più grandi della vita, spesso anche autoritarie. Ed è fondamentale.

Peter non è più un ragazzino, ma non è nemmeno un uomo di mezza età: è un giovane uomo. Questi villain, però, devono rappresentare l’autorità, la legge, il denaro, le istituzioni. Perché Spider-Man, in un certo senso, è un po’ punk, ribelle contro l’autorità. Ed è un aspetto importante.

E poi c’è la ‘soap opera’. Deve esserci. Perché se a un certo punto ci fosse solo Spider-Man, non funzionerebbe. Anche nella sua avventura nello spazio, ci sarà un po’ di soap opera.

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Quindi “soap opera spaziale”?

Joe Kelly: Assolutamente.

Oh, non vedo l’ora di leggere questa avventura.

Joe Kelly: Spero che alla gente piaccia. Sarà divertente.

Ultima domanda: siamo vicini a un traguardo storico per Amazing… non possiamo non parlarne. Il prossimo anno arriverà Amazing Spider-Man #1000. Ci puoi anticipare qualcosa su come si arriverà a questo albo?

Joe Kelly: Sarà fantastico. Nick e io ne parliamo molto. Siamo arrivati al punto in cui stiamo davvero pianificando, e ovviamente vogliamo che sia il miglior numero celebrativo di sempre. Questo è l’obiettivo.

So che lui sta organizzando molte cose che io stesso non conosco, coinvolgendo talenti e autori. Dal mio lato, ci saranno storie che porteranno a quell’evento, ma soprattutto dev’essere un punto d’ingresso per i nuovi lettori. Per i fan storici sarà semplicemente il prossimo capitolo, un capitolo speciale. Ma se arrivi per la prima volta su Spider-Man proprio con il 1000, dev’essere perfetto per iniziare.

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Non posso dire molto di più perché devo ancora scriverlo, ma sarà qualcosa di speciale. Sono molto emozionato. E sì: c’è anche tanta pressione perchè Amazing Spider-Man 1000 è un numero unico, che viene una sola volta. I numeri celebrativi passati hanno sempre avuto grandi momenti, come l’introduzione di Venom [Amazing Spider-Man n. 300 del 1988 n.d.r.]. Quindi la pressione c’è, ma soprattutto voglio che sia divertente ed emozionante per i lettori.

Se riusciremo a realizzare una delle idee che ho in mente, credo lascerà tutti a bocca aperta, in un modo davvero bello. Non sarà una semplice storia classica, né una retrospettiva sulla vita di Spider-Man. Non è quello che voglio fare. Sarà un grande azzardo creativo: vogliamo creare qualcosa di nuovo, che faccia parlare la gente. Questo è l’obiettivo.

Perfetto, grazie mille per il tuo tempo, Joe. È stata un’intervista davvero molto divertente e spero di vederti presto in Italia!

Joe Kelly: Grazie! Spero anche io di tornare presto anche in Italia. Sono già stato a Lucca e mi piacerebbe tornare.

Grazie davvero

Joe Kelly: Grazie a voi!

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Il mio nome e' Doc. G , torinese di 36 anni lettore compulsivo di fumetti di quasi ogni genere (manga, italiano, comics) ma che ha una passione irrefrenabile per Spider-Man! Chi è il miglior Spider-Man per me? Chiunque ne indossi il costume.
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