Cat’s Eye – Tsukasa Hojo parla del reboot

Tsukasa Hojo si è espresso sul reboot di Cat's Eye tra emozione e speranza che la sua opera possa essere apprezzata dalla generazione più giovane

Sig.ra Moroboshi
Cat's Eye - Tsukasa Hojo parla del reboot

Il maestro Tsukasa Hōjō, creatore del celebre manga Cat’s Eye (Occhi di Gatto), si è espresso in vista dell’atteso reboot della sua iconica saga. Le sue parole arrivano nel pieno dell’hype crescente, a poche settimane dal debutto esclusivo su Disney+. Dopo il crossover in CG “Lupin III vs. Cat’s Eye” nel 2023 e la serie live‑action francese, questo reboot dell’anime rischia, speriamo in positivo, di essere la più potente riconnessione con l’iconica e indimenticabile opera originale.

Il reboot esordirà il 26 settembre 2025, con una programmazione a episodi settimanali. Il caricamento delle prime sei puntate si completerà il 31 ottobre, mentre il resto della serie arriverà tra il 26 dicembre 2025 e il 30 gennaio 2026. Vi riproponiamo il trailer rilasciato da Disney+ qualche giorno fa:

Vi ricordiamo che il cast comprende doppiatrici note: Mikako Komatsu (Hitomi), Ami Koshimizu (Rui), Yumiri Hanamori (Ai), oltre a figure come Takuya Satō, Katsuyuki Konishi e Yōko Hikasa. La regia è di Yoshifumi Sueda e la produzione è affidata a Liden Films, già noto per Tokyo Revengers.

Ma cosa ha detto Tsukasa Hōjō, creatore del manga, in vista di questo atteso reboot animato?

“Per la prima volta in 40 anni, Cat’s Eye (Occhi di Gatto) verrà rifatto in una serie animata. Essendo stato il mio primo lavoro serializzato, sono consapevole che ci sono molte parti imperfette. Tuttavia, negli ultimi tempi ho ricevuto proposte dall’estero per l’utilizzo dell’opera, e ho realizzato ancora una volta che ci sono persone, da qualche parte nel mondo, che si preoccupano ancora di questo lavoro. Sono rimasto sorpreso quando ho saputo che sarebbe stato realizzato un nuovo anime, ma sono davvero grato a tutti i fan che hanno supportato questo lavoro per tanti anni. A essere sinceri, sono un po’ preoccupato per come la giovane generazione lo percepirà, ma sarei felice se lo apprezzassero.”

Un tuffo nel passato – La trama di Cat’s Eye

Protagoniste della serie sono le sorelle Kisugi: Rui, Hitomi e Ai, tre giovani donne gestiscono di giorno un bar chiamato “Cat’s Eye”, ma di notte si trasformano in ladre sofisticate e imprendibili. Il loro obiettivo non è il denaro, bensì recuperare le opere d’arte del padre scomparso, Michael Heinz, un famoso artista tedesco misteriosamente svanito nel nulla.

A rendere la vicenda ancora più intrigante è la relazione tra Hitomi e Toshio Utsumi, un giovane e ambizioso detective della polizia che, ignaro della doppia identità della fidanzata, è ossessionato dalla cattura delle Occhi di Gatto. Questo crea un continuo gioco del gatto col topo, pieno di tensione, malintesi e ironia.

Tra colpi audaci, travestimenti e inseguimenti acrobatici, la serie mescola con grande abilità elementi di azione, commedia romantica e mistero, restando ancora oggi uno degli anime più amati della produzione anni ’80.

L’epoca d’oro di Jump – Cat’s Eye vende 20 milioni di copie

Cat’s Eye, conosciuto in Italia come Occhi di Gatto, è un manga creato da Tsukasa Hōjō e pubblicato per la prima volta su Weekly Shōnen Jump dal 1981 al 1985. Fu il primo grande successo serializzato dell’autore di City Hunter.

Cat's Eye - Tsukasa Hojo parla del reboot

L’opera ha riscosso un enorme consenso grazie alla sua formula unica: un mix di azione, ironia, romanticismo e mistero, con protagoniste tre donne forti e affascinanti, in un’epoca dove le eroine nei manga erano ancora una rarità. Il manga ha venduto oltre 20 milioni di copie, diventando uno dei titoli simbolo dell’epoca d’oro di Jump.

L’adattamento animato del 1983, prodotto da Tokyo Movie Shinsha (oggi TMS Entertainment), ha consolidato il successo della serie in Giappone… e l’ha resa un fenomeno cult in Italia, dove è arrivata nel 1985 con il titolo Occhi di Gatto. Indimenticabile la sigla italiana cantata da Cristina D’Avena, che ha accompagnato l’infanzia di un’intera generazione. In Italia, il cartone è stato trasmesso più volte su reti Mediaset e rimane tuttora uno degli anime più amati degli anni ’80.

fonte: animenewsnetwork

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Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.
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