Panini Comics sta tornando agli albi antologici?

A sorpresa Panini rilancia il formato antologico con Justice League Unlimited Presenta: vediamo insieme di cosa si tratta e perché potrebbe essere una bella notizia

Mr. Kent
editoriale antologici

Da anni i lettori italiani di fumetti (soprattutto di supereroi) si chiedono come mai un formato editoriale che, pur avendo fatto la storia, sembrava ormai destinato a scomparire: l’albo antologico. Per molto tempo, infatti, le case editrici hanno privilegiato le pubblicazioni singole e le raccolte più omogenee, puntando sulla distribuzione in fumetteria di serie autoconclusive o spillati monografici.

Panini Comics, che qualche hanno fa aveva sostanzialmente “imposto” al mercato questi formati, sembra – finalmente – essersi decisa a fare retromarcia, tirando fuori dal cassetto un format che noi lettori abbiamo sempre amato e sostenuto. Alcuni indizi, a dir la verità, c’erano già stati nel settore mutante della linea Marvel (vedi la nuova serie di X-Force, che ospita in appendice la rinnovata X-Factor, oppure Wolverine, che presenta la suo interno anche le avventure di Laura Kinney), ma ora abbiamo la prova che segna un deciso ritorno… al futuro: Justice League Unlimited Presenta, il primo mensile antologico dedicato all’universo DC da cinque anni a questa parte… ovvero da quando Panini è diventata licenziataria esclusiva dell’Universo di Superman e Batman.

Non si tratta solo di un’operazione editoriale, ma di un gesto che, se ben consolidato, potrebbe riportare sul mercato italiano un formato che offre numerosi vantaggi ai lettori e alla scena fumettistica nel suo complesso.

Con i mutanti le prove generali

Come abbiamo accennato poco più in alto, era già qualche tempo che Panini aveva cominciato a testare il terreno. Alcuni albi legati all’universo mutante Marvel — tra cui le testate dedicate agli X-Men e alle loro numerose diramazioni — avevano iniziato a presentarsi in forma antologica, includendo più storie o serie nello stesso spillato.

x-force panini

Quella scelta, pur non strutturata come linea editoriale vera e propria, aveva dato segnali incoraggianti: i lettori si erano trovati di fronte a un formato che permetteva di seguire in parallelo diverse avventure, spesso legate tra loro da un filo narrativo comune. Un modello che, seppur lontano dalle storiche antologie anni ’80 e ’90, ricordava ai lettori veterani i tempi in cui era normale acquistare un albo e scoprire tre o quattro storie diverse.

Esperimento o meno, si iniziava a percepiva che Panini stesse ragionando su un possibile ritorno al passato (o al futuro?), adattato alle esigenze del presente.

Justice League unlimited presenta 1

Justice League Unlimited Presenta: il primo vero mensile DC antologico targato Panini

L’occasione per tornare a rispolverare definitivamente un formato che ha letteralmente segnato (e in qualche modo contraddistinto) il mercato editoriale italiano legato ai supereroi, l’ha gentilmente offerta DC Comics, grazie a tre miniserie nuove di zecca legate alla nuovissima Justice League Unlimited di Mark Waid e Dan Mora, una delle serie di punta del rilancio DC ALL IN. Si tratte di tre storie assolutamente leggibili per conto proprio, ma che si svolgono in contemporanea: Parliamo di The Question: All Along the Watchtower (di Alex Segura e Cian Tormey), Challengers of the Unknown (firmata da Christopher Cantwell e Sean Izaakse) e Justice League Unlimited: The Atom Project, realizzata da Ryan Parrot e John Ridley.

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Queste tre miniserie, tutte di grande qualità e perfetta dimostrazione dell’ottimo momento creativo che la DC sta vivendo con il nuovo rilancio, si svolgono nella nuova Torre di Guardia, il quartier generale della Justice League, una maxi stazione spaziale all’interno della quale transitano ogni giorno tantissimi eroi… ma che può nascondere insidie e pericoli inaspettati.

Le tre miniserie contenute in JLUP approfondiscono alcune vicende nate proprio dalla serie principale, e riescono a coinvolgere ancor di più il lettore grazie alla narrazione in simultanea. Ognuna ha protagonisti e toni diversi, ma tutte si svolgono nello stesso momento… e tutte porteranno gli eroi coinvolti ben al di là della propria confort zone.

Insomma, se questo doveva essere un esperimento, è assolutamente promosso: in un mercato sempre più saturo, dove ogni settimana in fumetteria arrivano decine di nuove uscite, un formato del genere rappresenta un’alternativa concreta e intelligente.

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Perché l’albo antologico è un bene per i lettori

La domanda che sorge spontanea è: perché questo ritorno dovrebbe entusiasmare i lettori? La risposta è duplice: scoperta e convenienza.

  1. Una porta d’ingresso per nuove serie

In un panorama editoriale sovraffollato, tante storie rischiano di passare inosservate. Alcune serie secondarie, pur di qualità, non hanno la forza commerciale per reggere da sole un’uscita mensile o per convincere i lettori ad acquistare uno spillato singolo (figuriamoci una raccolta in volume).

L’albo antologico diventa quindi una porta d’ingresso privilegiata: inserendo queste storie accanto a titoli più noti e popolari, Panini permette al pubblico di conoscerle senza rischiare troppo. Un lettore che compra Justice League Unlimited Presenta, magari attirato dalla presenza Batman, Superman e Wonder Woman sulla copertina del primo numero, potrebbe ritrovarsi a scoprire una run dedicata a un eroe meno conosciuto, come The Question o gli Esploratori dell’Ignoto, rimanendone piacevolmente sorpreso.

È una strategia che favorisce la curiosità e che riporta il piacere dell’esplorazione nel mondo dei fumetti.

  1. Varietà e convenienza

Un altro grande vantaggio è il prezzo. Sebbene non sempre “popolare” come negli anni passati (anzi…), uno spillato antologico consente di leggere più storie a un costo contenuto. Con un singolo albo si accede a un ventaglio di narrazioni che, altrimenti, richiederebbero l’acquisto di più volumi separati.

In tempi in cui i prezzi di copertina tendono a salire e le spese in fumetteria pesano sul portafoglio, un prodotto che offre varietà e quantità a un prezzo competitivo non può che essere accolto positivamente.

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Star Magazine, la rivista degli eroi Marvel pubblicata da Star Comics nel 1991

Una tradizione che ritorna

Non va dimenticato che gli albi antologici fanno parte della storia editoriale del fumetto italiano. Negli anni ’80 e ’90, era normale trovare in edicola volumi che raccoglievano più serie insieme. Quella formula, sebbene a volte “forzata” nelle scelte editoriali, aveva il grande pregio di costruire un pubblico trasversale e di creare abitudini di lettura condivise.

Molti lettori hanno iniziato proprio così: acquistando un albo per seguire il loro eroe preferito, ma finendo col legarsi anche ad altri personaggi che non avrebbero mai comprato singolarmente. I lettori con qualche anno in più ricorderanno sicuramente i vari Star Magazine (dedicato agli eroi Marvel, edito da Star Comics), Wiz (Sempre Marvel, stavolta da Panini Comics) American Heroes, Play Magazine o DC Universe (quest’ultime pubblicate da Play Press tra gli anni 90 e gli inizi del nuovo Millennio).

DC Universe antologico
DC Universe, il magazine Play Press che all’inizio del nuovo secolo pubblicava il meglio della produzione DC

Il precedente editore della DC in Italia, RW Edizioni, credeva molto in questo formato e quasi tutte le pubblicazioni spillate avevano la struttura di un antologico, presentando più serie al proprio interno. Panini invece stava pian piano cambiando la sua strategia, provando a puntare – anche con un certo successo, bisogna dirlo – solo sulle serie monografiche.

Almeno fino a oggi.

Il problema del sovraffollamento in fumetteria

Uno dei motivi principali che rende necessario il ritorno a un formato antologico è il sovraffollamento delle uscite in fumetteria.

Ogni mese, i cataloghi degli editori sono colmi di nuove pubblicazioni. Serie regolari, limited, volumi deluxe, edizioni variant, ristampe: la quantità è tale che il lettore medio rischia di sentirsi disorientato. Alcune opere, nonostante la qualità, finiscono per cadere nel dimenticatoio semplicemente perché non c’è spazio (fisico ed economico) per tutto.

L’antologico, invece, concentra più proposte in un solo albo. In questo modo alleggerisce la pressione sugli scaffali, semplifica le scelte e aumenta le possibilità che storie meno note trovino la loro audience.

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Wiz, storico magazine di Marvel Italia/Panini Comics nato negli anni 90

Una sfida anche per gli editori

Naturalmente, la scelta di tornare all’antologico non è priva di rischi. Gli editori devono bilanciare attentamente la selezione dei contenuti, per evitare che i lettori percepiscano alcune serie come “zavorra” rispetto ad altre più appetibili.

La sfida – qualora si decida di continuare su questa strada – sarà dunque quella di costruire un equilibrio narrativo che renda ogni numero dell’eventuale serie antologica un’esperienza completa, evitando che l’albo venga acquistato solo per la presenza di una serie principale.

Se ben gestito, questo equilibrio potrebbe trasformare questa collana in un punto di forza, ma richiederà un’attenta cura editoriale e capacità di ascoltare i feedback dei lettori.

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Un’opportunità per lettori e appassionati

In definitiva, il ritorno dell’albo antologico grazie a Panini Comics è una notizia che merita di essere accolta con entusiasmo. Non solo perché riporta in vita una tradizione editoriale che ha formato generazioni di lettori, ma soprattutto perché offre una risposta concreta alle sfide del mercato attuale che abbiamo evidenziato in questo articolo: il sovraffollamento, i costi in crescita, la difficoltà nel dare visibilità a serie minori.

Justice League Unlimited Presenta è più di una semplice novità editoriale: è un invito a tornare a scoprire, a lasciarsi sorprendere, a vivere il fumetto non solo come collezione, ma come esperienza.

E per chi ama i supereroi — che siano gli iconici Batman e Superman o gli eroi meno noti dell’universo DC — questo formato può davvero fare la differenza.

Forse, in fondo, il bello dell’antologico è proprio questo: aprire le pagine e non sapere esattamente cosa troveremo, ma sapere che sarà un viaggio che vale la pena intraprendere.

 

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.
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