Samo ancora scossi dai tragici eventi dello scorso episodio, così come lo sono Ellie e la comunità di Jackson. Il terzo episodio della seconda stagione di “The Last of Us” mette in scena l’elaborazione del lutto e rappresenta un nuovo inizio per tutta la serie. Per Ellie è arrivato il momento di intraprendere un nuovo percorso. Queste sono le nostre impressioni dopo aver visto questo nuovo, emozionante episodio di “The Last of Us”
Vi siete ripresi dalla puntata precedente ?
Cari amici di MegaNerd.it, vi siete ripresi dai tragici eventi dello scorso episodio ? Noi siamo ancora scossi, così come lo sono Ellie e la comunità di Jackson. Il terzo episodio della seconda stagione di “The Last of Us” ci mostra l’elaborazione del lutto e ci fornisce una chiara indicazione di quale nuova e inquietante direzione prenderà lo show di Craig Mazin e Neil Druckman.
Come reagiranno Ellie, Dina, Tommy e il resto degli abitanti di Jackson alle dolorose perdite impartite dall’assalto degli infetti e dalle azioni del “WLF – Washington Liberation Front” guidato da Abby ? Scopriamolo in questa nuova toccante puntata.
Tre mesi dopo l’assalto di Jackson
Gli eventi di “The Last of Us” riprendono tre mesi dopo quanto accaduto nell’episodio precedente. La comunità di Jackson sembra aver ritrovato una nuova forma di normalità. Ellie (Bella Ramsey) viene finalmente dimessa dall’ospedale, dopo una lunga degenza durante la quale ha dovuto affrontare non solo le ferite fisiche ma, soprattutto, i profondi traumi psicologici inflitti da Abby (Kaitlyn Dever) e dalla sua squadra.
Al suo fianco c’è Gail (Catherine O’Hara), la psicoterapeuta che in passato aveva seguito anche Joel (Pedro Pascal) e che rappresenta un personaggio completamente inedito rispetto alla trama originale del videogioco targato Naughty Dog. Ellie, segnata dall’aver assistito all’omicidio di Joel, è perseguitata da inquietanti visioni di quell’orrore e fatica a gestire una rabbia crescente e incontrollabile.
Ellie sviluppa un intenso desiderio di vendetta, lo stesso impulso che aveva spinto Abby a compiere l’omicidio destinato a cambiare per sempre le sorti della serie. In un primo momento Ellie cerca conforto e consiglio nelle persone a lei più vicine: Dina (Isabela Merced), che nutre per lei un sentimento profondo, custodisce un’informazione cruciale: conosce il rifugio di Abby e della sua squadra e spinge Ellie ad agire per non lasciare impunito il dolore. Tommy (Gabriel Luna) legge con chiarezza la tragedia imminente.
Sa che un atto di ritorsione spezzerà l’equilibrio fragile e prezioso che Jackson ha riconquistato con il sudore e la fatica. Per Tommy, la protezione della comunità deve venire prima di ogni sete di giustizia personale. La questione viene portata davanti alla consueta all’assemblea cittadina. Per sostenere la sua causa, Ellie pronuncia un discorso toccante, interrogando i presenti sul vero significato della parola “comunità”: un recinto di legno e ferro che tiene lontani i pericoli, o un vincolo di sangue e memoria che richiede una risposta quando uno dei suoi abitanti viene strappato via?
Nonostante l’accorato appello di Ellie, la richiesta viene respinta. Ma Ellie non è disposta ad accettare un rifiuto. Nella notte, con Dina al suo fianco, lascia Jackson diretta a Seattle, nella base del Washington Liberation Front, decisa a portare a termine la sua personale missione di vendetta. Ad attendere le due ragazze si prepara un mortale comitato di benvenuto.
Peter Hoar ancora alla regia di “The Last of Us”
Questo terzo episodio della seconda stagione di “The Last of Us” è scritto da Craig Mazin e diretto da Peter Hoar. Hoar, per chi non lo conoscesse, è un regista britannico che già si è distinto per il suo lavoro su “Daredevil“, “Doctor Who” e per aver diretto il primo episodio e il finale di stagione della season 1 di “The Umbrella Academy“, ossia quando valeva ancora la pena vedere la trasposizione cinematografica del fumetto di Gerard Way e Gabriel Bá. Soprattutto, è stato il regista del terzo episodio della prima stagione di “The Last of Us” (dal titolo “Long Long Way“, qui potete trovare la nostra recensione).
Quella puntata ha scaldato il cuore di tutti gli spettatori. Se non la ricordate, vi rinfreschiamo la memoria: si tratta dell’episodio che narrava la toccante storia di resilienza di Bill e Frank (Nick Offerman e Murray Bartlett), un vero e proprio inno all’amore e alla vita, una storia di straordinaria normalità che si sviluppa tra le macerie di un mondo finito in disgrazia. Grazie a quella puntata i registi Hannah Bos e Peter Hoar ricevettero l’Emmy Award per la miglior regia in una serie drammatica.
La morte dell’amore
Con Hoar alla regia, non c’è spazio per gli infetti, né per l’azione. Questo episodio si concentra sull’elaborazione del lutto, e chi meglio del regista britannico può cogliere l’essenza di un dolore così profondo? Dobbiamo ammettere che stavolta non si arriva a raggiungere lo stesso fortissimo impatto emotivo del terzo episodio della scorsa stagione. Se quella meravigliosa puntata voleva celebrare la vita, questa rappresenta la nascita del sentimento di vendetta, la morte stessa dell’amore.
Sul volto di Bella Ramsey non c’è più alcuna traccia di grazia o armonia: c’è solo una tensione ruvida e spigolosa, l’incarnazione stessa dell’odio. Si leggono le smorfie di fatica e sofferenza nei risvegli improvvisi dai suoi incubi peggiori, nei pugni rabbiosi scagliati contro il sacco da allenamento. Lo ribadiamo ancora una volta a dispetto delle critiche che vediamo ancora rivolte alla giovane attrice inglese: Bella Ramsey è perfetta per il ruolo di Ellie.
Il rapporto tra Ellie e Dina
L’episodio offre anche l’occasione di approfondire il legame tra Dina ed Ellie. Il loro viaggio verso Seattle diventa un momento di scoperta reciproca e di esplorazione della loro relazione più intima, destinata a diventare uno dei motori trainanti della serie. Dina ammette apertamente di non identificarsi come gay, ma confessa di essere rimasta profondamente turbata da quel bacio rubato durante la festa di Capodanno visto nel primo episodio. Ellie mantiene ancora una rigida corazza emotiva che, crediamo, sia destinata presto a incrinarsi. Sarà interessante vedere nelle prossime puntate di “The Last of Us” come si svilupperà il rapporto tra le due ragazze.
Una nuova direzione
La terza puntata della seconda stagione di “The Last of Us” è un momento di transizione, un passaggio obbligato a partire dal quale tutto lo show ripartirà con prospettive del tutto nuove e inquietanti. È l’inizio di un nuovo percorso per la nuova coppia formata da Ellie e Dina. Per questo motivo, sebbene il tono e il ritmo si siano notevolmente abbassati rispetto all’episodio precedente, ci troviamo davanti ad un turning point fondamentale che lascerà una traccia indelebile sul resto della storia.
State vedendo la seconda stagione di “The Last of Us” ? Cosa ne pensate dei continue sorprese che questa show ci sta riservando? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate !
Se volete recuperare le nostre recensioni sulle altre puntate di questa seconda stagione potete trovarle ai seguenti link:

The Last of Us S2 ep.3 – Il Percorso
Pedro Pascal: Joel Miller
Bella Ramsey: Ellie Williams
Kaitlyn Dever: Abigail "Abby" Anderson
Lorenzo Scattorin: Joel Miller
Arianna Vignoli: Ellie Williams
Abigail "Abby" Anderson: