Nights: Cuori giovani e ombre antiche – Intervista a Luigi Formisano

C'è una serie molto interessante, un horror-fantasy scritto da Wyatt Kennedy e disegnato da Luigi Formisano, di cui volevamo parlarvi da un po'. Si chiama Nights, pubblicata in Italia da Edizioni BD e negli USA da Image Comics, e a breve diventerà una serie animata; mentre recuperate i primi due numeri (il secondo è uscito in occasione del Napoli Comicon 2025), ve la raccontiamo attraverso le parole di Luigi Formisano, che è stato ospite ai nostri microfoni

Claire Bender

La prima volta che ho incontrato Luigi [Formisano, ndr], la sua energia mi ha investita in pieno ed è risuonata in me, come accade quando incontri qualcuno con cui condividi le radici – e come accade sempre a noi gente del sud quando riconosciamo i nostri simili.

Ho lasciato che fossero le sue parole a guidarmi attraverso Nights, originalissima serie con un po’ di fantasy, un po’ di horror, un po’ di amore, un po’ di amicizia, un po’ di adolescenza, tanta vita.

Avvertivo che c’era qualcosa di brillante nel lavoro che lui e Wyatt Kennedy avevano messo insieme, qualcosa che meritava di essere raccontato; e non sbagliavo.

Nights ha immagini dal taglio cinematografico, dialoghi quotidiani eppure non banali, personaggi che diventano altro da sé in un mondo intra-apocalittico – ce n’è chiaramente già stata una, ma se ne percepisce un’altra nell’aria – in cui stranezze e umani convivono, non sempre pacificamente. Shakeriamo e serviamo con ghiaccio – e un po’ di interiora qua e là.

Nulla è casuale – proprio a partire dalla scelta di non usare il termine mostro, ma sostituirlo con un originale stranezza. Il ritmo si modula a seconda del momento, e passa dall’action al comedy, mentre tempo della storia e il tempo del racconto fanno tira e molla.

Arriva il momento in cui ci si chiede: “E ora, quando siamo?”. Il tempo sembra essere relativo, a Santo Pedro, così come la morte e i segreti.

Se avete l’impressione che abbia detto tutto senza dire nulla, avete ragione: Nights è una di quelle opere per cui o si finisce facilmente nello spoiler, o si racconta troppo poco e non si riesce a dare il giusto spessore. Nel dubbio, se un po’ vi ha incuriosito, leggetelo!

Ma prima, godetevi la nostra chiacchierata con Luigi Formisano (che sicuramente ci saluta da casa!).


Nights Vol. 1 - Edizioni BD - Italiano

Intervista a Luigi Formisano

Luigi, te lo dico subito: sto ancora leggendo il primo volume, quindi non mi fare spoiler! Sono arrivata fino a questa tavola [gli mostro la pagina, ndr].

Ah, nemmeno io ho ancora finito di leggerlo! [ridiamo]

Quella è una delle mie tavole preferite, tra l’altro: quella con Vince in mezzo agli alberi. Mi piace perché la telecamera racconta meglio le sue turbe giovanili e crisi mentali,  che sono quelle di un adolescente che ha iniziato una relazione con una ragazza più grande… Molto più grande lui… Di circa 200 anni!

Nella tua opera ho trovato una sensibilità profonda, che “arriva” attraverso una commistione di generi, Paesi, culture – ci sono, ad esempio, le scritte in giapponese. In questo, che peso ha avuto la tua collaborazione con Wyatt Kennedy, che chiaramente ha un diverso background?

In effetti, io e Wyatt abbiamo due culture e background molto diversi, però amiamo le stesse cose. Quindi Nights è una lettera d’amore verso l’animazione giapponese, ma anche quella americana – Cartoon Network, Adult Swim, tutta quella più autoriale, per così dire, fatta col cuore.

Ecco, il cuore. Con quegli autori che strumentalizzano l’artista e lo obbligano nella direzione immaginata da loro, il cuore che fine fa?

Là sei solo un mini-ingranaggio in una macchina, e purtroppo nell’industria c’è ancora molto questo genere di fumetto; perciò mi piace lavorare per Image e perciò mi è piaciuto fare Nights: è nostro, al 100%.

Eric Stevenson, l’editor, ci ha dato carta bianca su tutto, ed è una cosa fighissima.

Non è qualcosa di già esistente, come Spider-Man o Transformers, dove l’editor ti ricorda che devi rispettare dei canoni, una continuity o altro. No, questo è nostro, lo abbiamo creato noi; e infatti ci abbiamo messo un bel po’ di tempo per tirarlo fuori.

Nel 2021 o 2022, abbiamo fatto un lavoro a monte, andando in profondità nei personaggi, indagando chi sono, dove vogliono andare, cosa li muove. Ora già sappiamo dove andranno e cosa succederà; non avremmo potuto fare un lavoro come questo con le uscite mensili già in corso, quindi ci siamo presi il nostro tempo prima che il fumetto arrivasse sugli scaffali.

Infatti ora abbiamo l’inizio e la fine, poi l’evoluzione la possiamo modificare tranquillamente. Vogliamo fare un episodio di Nights per Natale? Uno per Halloween? Possiamo farlo e non sarà un filler, come capita spesso per gli anime, ma sarà coerente con la storia. 

Interni_Nights_2

Per quello che ho avuto modo di vedere, ci avete messo dentro molte cose, ma sembrano funzionare tutte. In Nights ci sono il ragazzino senza famiglia, il cugino criminale combattuto, la vampira che non ha ancora espresso tutto il proprio potere, la spalla comica – l’amico spettro, Matt: come siete arrivati a questo assetto?

Sai, io ho sempre adorato disegnare scheletri, in qualsiasi maniera, con questo stile un po’ sintetico alla Grim Fandango, quel videogioco punta e clicca della LucasArts. Lì sono tutti morti e tutti scheletri, un po’ come in Coco, e a me questa cosa è sempre piaciuta.

Wyatt ha visto questi miei lavori su Instagram e mi ha contattato; aveva già una premessa da sviluppare. All’inizio, i personaggi erano molto più grandi, avevano tutti intorno ai 25 anni, ma nel giro di qualche settimana ci siamo resi conto che dovevano essere teenager.

Wyatt aveva già intenzione di raccontarli come fantasmi, rappresentandoli in maniera realistica e sovrapponendo un filtro etereo; però poi ha visto i miei scheletri e ha detto “No, dobbiamo fare quello”. Per me è stato bellissimo, ero felice come una Pasqua.

Mi ha colpito molto anche il fatto che abbiate incluso una playlist dedicata: è quella che usavate durante il brainstorming?

Esatto. Abbiamo proprio le playlist dei singoli personaggi che ci aiutano a sviluppare l’arco narrativo di ciascuno; ogni personaggio ha la propria canzone preferita e la propria playlist [si trova sul retro di ogni volume, ndr].

Nel volume americano volevamo mettere nei credits lyrics by Wyatt Kennedy and music by Luigi Formisano; sarebbe stato fighissimo, ma ci hanno detto che forse sarebbe stato un po’ troppo confusionario. Però ecco, la musica è sempre stata legata a doppio filo con il progetto, quindi anche per i prossimi volumi ci sarà sempre una playlist dedicata.

È tutto pensato da noi ed è un fumetto creator-owned, per cui quando qualcuno supporta Nights supporta me e Wyatt che dobbiamo pagare le bollette, non qualche big corporation [ride].

Edizioni BD - Fumetti. Comics. Rock.

Toglimi una curiosità: da dov’è nata l’idea di fare solo i personaggi con vernice UV, in copertina? 

È stata un’idea della grafica, Erika [Schnatz, ndr], lo scopo era quello di dare spessore ai personaggi e farli quasi emergere dalla copertina.

Comunque ti dirò: l‘edizione italiana è mille volte meglio, a livello di qualità; già solo la carta è di una tipologia nettamente superiore a quella che si usa negli Stati Uniti, per cui l’effetto finale è molto diverso.

A questo punto, mi sorge spontaneo chiederti dei colori. Come scegli quali colori usare in base a quello che vuoi raccontare?

Io curo i colori delle copertine; gli interni li faccio solo in bianco e nero e poi subentra Francesco [Segala, ndr]. È un processo quasi indolore per me, perché lui è un mostro: considera che sta facendo tutte le serie di punta DC, Marvel e Image e come colorista è veramente bravissimo, quindi è come lavorare con una macchina.

Abbiamo fatto un punto della situazione quando è subentrato al colorista precedente, per chiarire l’atmosfera, il mood, quello che volevo, la palette che preferivo: è stata una bella discussione creativa.

Certe volte, quando disegno Nights sto praticamente lavorando in bianco e nero ma immagino già i colori che Francesco userà; non gli parlo perché vado di fretta, ma quando poi colora azzecca la mia idea, quasi mi legge nel pensiero: fa paura! 

Sulle copertine, invece, mi piace sbizzarrirmi. Sia nei manga, sia in America, c’è quest’abitudine di fare copertine indipendenti dalla storia, e a me piace molto: posso mettere cose che non succederanno mai nel fumetto, ma che magari sono d’impatto, sono evocative e funzionano. Le cover sono un microuniverso che mi piace tanto fare.

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Qual è il feedback che stai ricevendo dal pubblico del Lucca Comics & Games?

È molto positivo, e anzi mi piace che si stia creando quasi una piccola “setta” intorno a Nights. Non è stato tanto il numero di persone, quanto la passione che c’è dietro a colpirmi: mi sono capitati lettori che hanno seguito il progetto americano, facendosi arrivare il fumetto con una spedizione lunghissima, e poi hanno continuato con Edizioni BD.

Già da lì, ti rendi conto di quanto siano appassionati, perché questa cosa la fai se quello che vedi ti piace. Il lettore non va preso per i fondelli, si accorge se provi a ingannarlo e giustamente s’incazza – capita anche a me da lettore! Se invece lo tratti da persona intelligente, puoi narrare qualcosa in maniera matura.

Parlando di passione, a San Diego sono venuti questi due signori che erano i genitori di un ragazzo che non è potuto venire; ha mandato loro, facendogli pagare due biglietti – che costano un sacco a San Diego! – e allora abbiamo organizzato una videochiamata con FaceTime. I due signori a momenti piangevano per l’emozione: non è tanto un’ossessione verso Nights, quanto piuttosto la passione.

Per quanto riguarda me e Wyatt, noi sentiamo di aver già vinto, perché la nostra proposta è stata approvata e stiamo facendo qualcosa che amiamo. Domani Eric potrebbe decidere di chiudere la serie, e noi avremmo comunque vinto: nel bene e nel male, è il nostro progetto.

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Puoi dirci qualcosa sul futuro di Nights?

Incrociamo le dita, ma ci dovrebbe essere una seconda stagione [ora confermata, ndr] e stiamo vedendo se possiamo passare ad altri media [Titmouse ha deciso di farne una serie animata perché, nelle parole del Direttore Creativo dello studio, “Nights è un’esperienza generazionale in divenire”, ndr].

Ho un’ultima domanda da farti, una delle mie preferite: se per un giorno avessi la possibilità di risvegliarti nel corpo di un altro autore – attualmente vivo o no – e poter disegnare, colorare, scrivere come quella persona, in chi vorresti risvegliarti?

Ovviamente Simone Di Meo, il nostro Simone Di Meo, non solo per avere il suo stile, ma anche il suo fisico! [ride].

A parte Simone, ti direi Olivier Coipel o Chris Samnee: sono fantastici entrambi e li amo totalmente perché ti danno ti danno qualcosa con estrema naturalezza. C’è molta profondità nel loro stile e nel loro storytelling, però te lo presentano come se fosse facile. Sì, mi piacerebbe disegnare come loro. 


Gli autori di Nights

Wyatt Kennedy è uno scrittore che vive sulla West Coast. Ha debuttato nel mondo del fumetto con la miniserie Bolero e ha poi lavorato con Marvel, Humanoids e la rivista Heavy Metal. Si autodefinisce dipendente dalla caffeina, ossessionato dall’estetica drum’n’bass degli aninme della programmazione Toonami dei tardi anni ’90, e in generale un musone. Vive felicemente con la moglie Alana e la figlia-cane (“cafiglia”) Gracie. È rappresentato dall’agenzia Grandview, Los Angeles, e al momento è a piede libero.

Comicon Festival

Luigi Formisano è nato a Napoli nel 1994. Nel 2017 ha lavorato con Sergio Bonelli Editore sul volume #10 della serie Orfani: Sam. Passato ai fumetti horror, si è unito a Bugs Comics nel 2018, illustrando gli albi #1, #16 e #29 di Samuel Stern. Dall’ottobre 2023 è il co-creatore di Nights, la sua prima serie creator-owned per Image Comics.

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Vive con un dodo immaginario e un Jack Russell reale, che di recente si è scoperto essere Sith. Grifondoro suo malgrado, non è mai guarita dagli anni '80. Accumula libri che non riesce a leggere, compra ancora i dvd e non guarda horror perché c'ha paura. MacGyver e Nonna Papera sono i suoi maestri di vita.
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