The Punisher – Storia di un amore mai sbocciato con il cinema

Nuovo appuntamento con la rubrica Sympathy for the Devil, che si occupa dell’aspetto “urban” degli eroi Marvel realizzata in collaborazione con Giacomo Asaro del blog Le Notti del Diavolo . In questo episodio analizzeremo il complicato rapporto di Frank Castle con il cinema: protagonista di ben tre film, The Punisher non è mai riuscito a sfondare sul grande schermo. Scopriamo insieme perché…

Prima dell’ottima serie TV dedicata a The Punisher trasmessa da Netflix (se ancora non l’avete fatto, correte a leggere cosa ne pensiamo), Frank Castle è approdato al cinema ben tre volte. Le pellicole non ebbero molto successo, rendendo il personaggio ancor più “di nicchia” di quanto già non fosse. In questo speciale vogliamo dunque ripercorrere la sfortunata carriera cinematografica di Frank Castle, forse “punito” troppo severamente dal pubblico (e anche dai certi produttori…)

The Punisher (Il Vendicatore), 1989

Il primo tentativo fu nel 1989. Visto il successo del personaggio, creato 15 anni prima, viene realizzato The Punisher (che in italiano diventerà “Il Vendicatore“…) diretto da Mark Goldblatt con Dolph Lundgren nei panni di Frank Castle. Lundgren arrivava da due successi incredibili 007 Bersaglio mobile e Rocky IV, in cui aveva reso il suo Ivan Drago un personaggio davvero cult, dunque le aspettative erano davvero alte.
Le differenze con la serie a fumetti sono davvero molte: innanzitutto, Il Punitore di Goldblatt non è un militare ma un poliziotto esperto di arti marziali, che vive nelle fogne (come le Tartarughe Ninja) e ha una specie d’informatore, un barbone. Nel film lo troviamo addirittura alleato con la mafia per sconfiggere un potente clan della Yakuza. La pellicola, come si poteva facilmente prevedere, si rivela un flop e viene immediatamente ritirata dalle sale in favore di una distribuzione in home video. Lundgren è totalmente fuori dal personaggio, complice anche il forte imprintig che Ivan Drago ha lasciato su di lui. Gli altri personaggi (compresi i nemici) sono piatti e rendono il film abbastanza anonimo, oltre che piuttosto fragile. Finivano gli anni 80 ed è pieno di clichè e momenti trash.

Come detto, in italiano il titolo del film è stato tradotto in Il vendicatore; ciò nonostante intere frasi nel doppiaggio ripetono più volte il verbo “punire”, che richiama il titolo originale.

Copertina dell’edizione in DVD de Il Vendicatore, primo tentativo di film per The Punisher

The Punisher, 2004

Nel 2004, il secondo tentativo: dato il crescente successo del genere cinecomics, (erano gli anni dello Spider-Man di Raimi, Daredevil con Ben Affleck ed Elektra con Jennifer Garner, tra gli altri) la Lions Gate produce il film The Punisher (che stavolta non viene tradotto o storipato nella sua edizione italiana, fortunatamente…) scritto e diretto da Jonathan Hensleigh. Nei panni di Frank Castle troviamo Thomas Jane e il fantastico John Travolta in quelli dello spietato boss Howard Saint. In questa pellicola Castle è un agente dell’FBI (ancora una volta si sono distanziati dal fumetto) ed ex-operatore della Delta Force nella Guerra del Golfo che intraprende una guerra privata con la mafia, che uccide la sua famiglia.
Il film si discosta abbastanza dal materiale originale: l’azione viene spostata, ad esempio, da New York a Tampa City; nel fumetto Frank Castle ha due bambini mentre nel film ne ha uno solo ed il massacro dei familiari avviene al Central Park di New York ad opera del boss Bruno Costa, non a Porto Rico dallo spietato boss Howard Saint.
Nonostante queste differenze, il film viene accolto positivamente dai fan, producendo buoni risultati anche al box office, tanto che si era messo in cantiere un sequel che purtroppo non venne mai fatto. Il regista ebbe a disposizione un budget limitato e solo poche settimane per girare tutta la pellicola, cosa che lo costrinse a riscrivere più volte la sceneggiatura. Il film non è certo un capolavoro, tuttavia Thomas Jane rimane un buon Punisher: la sua interpretazione convince gli appassionati più della storia. Apprezzabile anche John Travolta, che ci regala un villain all’altezza di questo Punitore.  La trama del film è liberamente ispirata alla saga Bentornato, Frank di Garth Ennis e Steve Dillon e alla miniserie Punisher: Year One, omaggiata anche nella targa dell’auto del protagonista.

«C’erano due fumetti, uno in particolare. Il primo era Punisher: Year One. Era una miniserie di quattro numeri che uscì tra il 1994 e il 1995. Ha questi disegni fantastici e la raccomando caldamente. Ho preso alcune parti della trama. La trama era troppo intricata e sarebbe stato un film d’azione di quattro ore, un film tipo Via col vento. Questo è quanto, e sono stato influenzato tanto anche dalla saga Bentornato, Frank di Garth Ennis. È da lì che ho preso l’appartamento diroccato, i personaggi di Spacker Dave, Joan “The Mouse”, Mr. Bumpo e il Russo.» – Jonathan Hensleigh, regista di The Punisher

Punisher: War Zone (Punisher: Zona di Guerra), 2008

Nel 2008 arriva il terzo tentativo. Sempre la Lions Gate distribuisce un nuovo film sul nostro caro anti-eroe, intitolato Punisher – Zona di Guerra. La regia è affidata a Lexi Alexander. Frank Castle viene interpretato da Ray Stevenson (molto amato dal pubblico per la somiglianza alla sua controparte cartacea) e c’è Dominic West nei panni di Mosaico (finalmente un gran villain conosciuto). C’è azione, momenti “trash” e non è sicuramente un brutto film… diciamo che ci sono tante cose interessanti ma svolte male, che rendono la pellicola abbastanza anonima. Questo film è un vero e proprio reboot della saga (mai nata) del Punitore, infatti nonostante l’intenzione di produrre un sequel, il flop al box office non aiuta e i diritti cinematografici del personaggio ritornano nelle mani della Marvel. Di questo dobbiamo essere felici, perché grazie a questo fallimento, nove anni dopo abbiamo avuto la bella serie TV prodotta dalla stessa Casa delle Idee in collaborazione con Netflix. È molto particolare questa cosa, fateci caso, nessuno dei tre film al cinema andò veramente bene, ci furono dei momenti di stop, accantonamenti e poi delle chiusure definitive. Chissà, forse Castle è un personaggio che funziona più in maniera seriale? Oppure erano anni sbagliati, magari adesso funzionerebbe? Oppure, più semplicemente, erano dei film di bassa fattura, senza particolari ambizioni. Cosa consiglio, se avete terminato la serie TV? “Dirty Laundry”.
Ebbene si, nel 2012, Thomas Jane, il Punisher del 2004, torna ad interpretare Castle nel cortometraggio indipendente “Dirty Laundry” mostrato per la prima volta al San Diego Comic-Con International di quell’anno. Corto amatissimo dai fan, che ci fa vedere quale taglio avrebbe dovuto avere un film dedicato al Punitore che si rispetti. Ve lo proponiamo di seguito, fateci sapere cosa ne pensate

Giacomo Asaro & Mister Kent

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Mr. Kent

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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