Spider-Man: Far From Home – Recensione

Arriva finalmente nei cinema italiani Spider-Man: Far From Home, l’ultimo film della Fase 3 dei Marvel Studios, in cui vedremo le conseguenze degli eventi accaduti in Avengers: Endgame e la scoperta del multiverso

Divertente, avvincente, avventuroso. Ma soprattutto sorprendente.
Il nuovo film di Spider-Man ha l’ingrato compito di prendere il testimone da Avengers: Endgame, il più importante film Marvel di sempre, quello che idealmente ha chiuso un’era. Addirittura c’è che chi lo ha definito un vero e proprio evento generazionale.

Dopo un film del genere, con il carico di emozioni che ha lasciato in ognuno di noi, capirete bene che non era davvero facile ripartire. C’era dunque parecchia curiosità per questo nuovo film del nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere, soprattutto perché sono stati proprio i vertici dei Marvel Studios a dire che è qui che vedremo il vero epilogo della Infinity Saga. Una responsabilità non da poco, insomma.

Ma voi lo sapete: quando si tratta di (poteri e) responsabilità, Peter Parker non è certamente secondo a nessuno. La morte di Tony Stark, suo amico e mentore, lo ha segnato profondamente, lasciandolo di fatto senza una vera e propria guida. Per il nostro eroe non sarà davvero facile superare questo ennesimo lutto nella sua vita (ricordiamoci sempre che da piccolo ha perso i genitori e dopo qualche anno il suo amato zio Ben) e sebbene le motivazioni per andare avanti non manchino di certo, indossare di nuovo la maschera e tornare in pista stavolta è più dura che mai.

Jon Watts, regista di questo secondo capitolo del reboot di Spider-Man, realizza non solo un sequel o un nuovo capitolo della grande saga  Marvel, ma un vero e proprio crocevia per le avventure che vedremo in futuro in questo e nei prossimi film della Casa delle Idee.

In Far From Home vedremo i protagonisti portati letteralmente lontano da casa, in quella che all’inizio sembrava essere una meritatissima vacanza per riprendersi dagli ultimi avvenimenti. Tutto lasciava presagire che ci saremmo trovati di fronte alla più classica delle gite scolastiche, un perfetto teen movie in salsa supereroistica: professori in ansia per gli studenti troppo esuberanti, le prime cotte, gli screzi, la gioia incontrollabile di passare un lungo periodo fuori casa con gli amici, lontano dalla routine di tutti i giorni (e per il nostro Peter questo vorrebbe dire davvero tanto, specialmente in questo momento). Insomma, sembrava una storia piuttosto scontata e prevedibile, ma fortunatamente non lo è.

La sceneggiatura è solida, diverte e non annoia mai. L’idea di portare Spidey in giro per la vecchia e cara Europa si è rivelata vincente: sarà proprio in Italia che Peter incontrerà per la prima volta tre personaggi destinati a lasciare un segno profondo, sia sulla città di Venezia, che nella vita del nostro eroe: un colossale elementale d’acqua, Nick Fury (tornato ad avere una figura centrale dopo alcuni film di assenza) e soprattutto lui, Quentin Beck, Mysterio

Noi lettori di fumetti sappiamo bene che non è un personaggio del quale bisognerebbe fidarsi, eppure questa versione, proveniente da una Terra parallela, non sembra malvagia, anzi: potrebbe persino diventare quel punto di riferimento che Peter sta cercando insistentemente, una persona che potrebbe parzialmente colmare l’enorme vuoto lasciato da Tony Stark.

Tom Holland, con questa interpretazione, ha fugato ogni possibile dubbio: è l’attore ideale per rilanciare Spider-Man ed è evidente come sia sempre più calato nel personaggio, come ami interpretarlo: lui si sente a tutti gli effetti Peter Parker e questo è palpabile. Qui vediamo come il suo personaggio sia sostanzialmente costretto ad accelerare un percorso di crescita e maturazione inevitabile, assumendosi non solo la responsabilità di essere un eroe, ma cercando di credere in sé stesso.


Questa, forse, è la sfida più difficile per questo giovane Uomo Ragno. 

Rivedere inoltre in azione il già citato Nick Fury e Maria Hill, da uno straordinario senso di continuità narrativa: la storia prosegue, il Marvel Cinematic Universe è più vivo che mai e punta dritto verso il futuro, nonostante le dolorose perdite di Avengers: Endgame. La saga, così come la vita, deve andare avanti. Ricordando chi non c’è più, raccogliendo magari la sua eredità, continuando a lottare per proteggere la vita.

Perché da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
Noi lo sappiamo bene. Ce l’ha insegnato Peter Parker.

 

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Mr. Kent

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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