Il soffio del vento tra i pini: l’incantevole Opera di Zao Dao

Il primo Manhua (manga cinese) pubblicato in Europa di un’artista che fonde la tradizione pittorica della sua terra con la modernità del fumetto. Zao Dao arriva nelle nostre librerie con Il soffio del vento tra i pini, della Oblomov Edizioni. Questa è la nostra recensione dell’opera

recensione il soffio del vento tra i pini

Quando giungeva la sera, lontano dalle grandi città, ci sedevamo intorno a grandi tavoli allestiti nel centro dei villaggi. Troppo stretti per cenare nelle case, in ogni caso sprovviste di cucine, le chiacchiere iniziavano ancor prima delle portate, mentre a turno sciacquavamo le nostre vettovaglie in ciotole di tè bollente per disinfettarle. Gli anziani si mescolavano tra noi, un po’ per il piacere di essere serviti, e un po’ per aiutarci a comprendere in che parte di mondo fossimo capitati.

Ho conosciuto Yaya, ne ho incontrati diversi nei  racconti della gente, e molti li ho visti con i miei occhi. Guerrieri protettori dei villaggi ai tempi del glorioso impero Qing; oggi ragazzi in tuta che studiano il Dao (o Tao) donando lustro alla propria scuola marziale.

Il soffio del vento tra i pini di Zao Dao, è un racconto che riesce a donare consistenza alla sua terra d’origine: la Cina.

Granula in superficie dove arriva a stento solo condensa calda, molle e cedevole dove i draghi conducono l’acqua. Il racconto della giovane Zao Dao dona forma al pensiero filosofico e religioso, guidandoci attraverso un cammino che lasceremo proprio lì dove avrà inizio: quando Yaya deciderà di intraprendere il viaggio alla ricerca dell’illuminazione.

Oblomov Edizioni, sotto la sapiente guida di Igort, porta in Italia uno spicchio di Cina, un racconto breve ma intenso che comunica con il lettore attraverso la teoria dei cinque elementi, perno della filosofia cinese. Yaya è un giovane guerriero che dovrà scontrarsi con il demone cannibale Rakshasa e le sue fedeli fiere.
Combatteranno al suo fianco la fata custode dei monti Jiuling, e il suo fedele compagno, Dugu.

Zao Dao è un’artista dal talento incantevole. Già solo sfogliare la storia di Yaya lascia senza fiato. Sommessamente in un angolo, il protagonista della sua stessa storia osserva la natura e ne trae la forza per combattere, mentre il colore ci accoglie nella teoria del Wu Xing. Il Legno che genera il Fuoco, Il Fuoco che diventa elemento generatore della Terra; la Terra che genera il Metallo che a sua volta concepisce l’Acqua che genera il Legno, secondo un’eterna e immutabile legge universale.

Dei Cinque Elementi, nessuno è predominante.
Delle quattro stagioni, nessuna dura eternamente.
I giorni a volte sono lunghi, a volte brevi.
La luna cala e cresce.
Sun Tzu

Per Yaya sconfiggere il demone Rakshasa è solo l’inizio di un percorso, vista anche la sua giovanissima età, che lo condurrà alla ricerca dell’armonia dell’universo. Zao Dao riesce a trasmettere tutta la solennità di cui è gravida la sua iniziazione. La natura e il suo spirito si presentano al cospetto degli esseri umani in tutta la loro magnificenza che si ripete, nel rispetto della tradizione pittorica cinese, quando lo spazio è occupato dalla battaglia, con epica poeticità.

Indubbiamente Oblomov Edizioni è riuscita a proporre un volume di pregio. Una scelta raffinata che palesa una sapiente guida nella ricerca di piccoli gioielli provenienti dall’Oriente. Yaya, volto, tra l’altro, divenuto simbolo della prestigiosa esposizione Mangasia, è un figlio della Cina; una condensa poetica delle leggende narrate con il teatro delle ombre, uno sguardo rispettoso sulle leggi dello Yin-Yang e dei Cinque elementi.

Sono senza parole. Credo che si possa chiamare amore.

Al vecchio Xiaoguo e ai suoi tre denti gioiosi, per avermi ceduto, ogni volta, il pezzo di carne più buono e sbucciato almeno cento mandarini.

 

È disponibile anche l’edizione deluxe:
Pagine: 120, colore
Formato: Gigante 27×37, cartonato
Carta: 140 gr
Tiratura: Limitata, 999 copie numerate
Prezzo: € 40,00

Sig.ra Moroboshi

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Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.

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