Batman vol. 12 – La Città di Bane, Parte Uno

Nel dodicesimo volume della Rebirth Collection di Batman, entriamo nell’arco conclusivo della gestione di Tom King. Batman e Bane si preparano a distanza allo scontro finale: il sovrano di Santa Prisca governa ora anche Gotham City e nessun eroe può accedere alla città. Tutto sembra perduto con drammatici colpi di scena per la Bat-Family

recensione batman 12

 

Si era partiti da Io Sono Gotham e si è giunti ne “La Città di Bane“. Il sorriso beffardo degli eventi, degli scontri, dei racconti ci hanno condotto ad un capovolgimento dall’amaro sapore poetico. Il legame indissolubile tra Batman e la propria città, identificativo come punto primo di partenza, è reciso settantaquattro numeri dopo averlo dichiarato nel titolo che avrebbe dovuto iniziare una “Rinascita”.

In quel gioco di parole in cui si fondono l’intelligenza e la programmazione di un autore e le esigenze commerciali della casa editrice, si entra nell’ultimo arco narrativo della Rinascita di Batman, affidata a Tom King. Si entra in quella che è divenuta La Città di Bane. Abbiamo visto un matrimonio saltare, incubi scuotere l’animo, una missione suicida nella tana del nemico. Abbiamo visto Batman perdere le staffe e Bruce Wayne accusare il suo stesso alter ego. E noi lettori, come il nostro Cavaliere Oscuro, siamo andati avanti vicino al nostro eroe sentendoci parte di quell’Io sono.

Al piano di Bane mancava un tassello, una nazione da conquistare nel Risiko degli affetti di Batman. L’ultimo colpo da sferrare per giungere al punto di non ritorno e poter avere finalmente tutto, lasciando all’avversario il nulla.

La Parte Uno de La Città di Bane è un conflitto a distanza. Una guerra di posizione con gli schieramenti in trincea e qualche tentativo non autorizzato di invadere l’altra parte. Il lettore si trova catapultato in una situazione tutta nuova: l’impatto – diciamolo chiaramente – non è dei migliori. Gotham City è alla mercé dei criminali, mentre Bruce Wayne si trova in piena convalescenza al seguito di Selina.

L’impressione è che “manchi un pezzo”, soprattutto per l’abitudine alla scrittura stratificata e strutturata di King, tra la conclusione del precedente volume e l’inizio di questo. Possiamo suppore che il taglio effettuato sia la conseguenza della riduzione dei numeri della run dai piani alti: dagli iniziali 100 agli effettivi 85. Ad ogni modo, iniziando a leggere Batman #75, si può dedurre che sia passato un bel po’ di tempo dai capitoli finali de La Caduta ed il Caduto e che Bane abbia forzato la giustizia a Gotham imponendo il proprio regime autarchico.

Stringendo questo patto narrativo con la storia, superando il senso di straniamento iniziale, ci ritroviamo, quindi, in una città pattugliata dai criminali che fanno rispettare la – nuova – legge con autorità e pugno di ferro, instillando paura e terrore. Il tutto, però, è legittimato da qualsiasi istituzione: i dati relativi agli atti criminali sono scesi vertiginosamente e sono vietati tutti gli interventi supereroistici, considerati come reati federali. Ogni membro della Justice League, Bat-Famiglia e via discorrendo non può entrare a Gotham, pena la privazione dei poteri.

Sembra la fine. Forse lo è.

Hugo Strange è il nuovo commissario della città. Guida le pattuglie di Joker e l’Enigmista, di Pyg, Zsasz, Killer Croc, Hush, Firefly e il Cappellaio Matto. Thomas Wayne è il Batman di questa nuova Gotham. Claire Clover, Gotham Girl, è l’esercito di cui la città, nella sua nuova versione, ha bisogno dalle invasioni dei supereroi. Il nuovo status quo è raggiunto con il pugno e la forza, attraverso patti moralmente sbagliati eppure ritenuti efficienti.

Dall’altra parte del mondo, Selina ha recuperato Bruce e lo accompagna nel percorso di riabilitazione. Per la coppia è l’occasione giusta per confrontarsi e cercare di ripartire o mettere definitivamente un punto sulla loro relazione. Tom King riprende il misunderstanding sul primo incontro avvenuto tra i due: sulle pagine di Batman #1 del 1940 o durante Anno Uno, su Batman #404? L’obiettivo non è quello troppo ambizioso di andare a delineare una (nuova) continuity per i personaggi: come al solito, i momenti pregni di dialoghi sono inseriti dallo scrittore per delineare la psicologia dei personaggi coinvolti. Ecco allora che Bruce considera come primo incontro con Selina quello sulla nave avvenuto in Batman #1 perché lì lui era già Batman. Per Selina, il primo incontro in quanto tale è quello sulle strade di Gotham in Anno Uno.

Al netto di considerazioni editoriali e, appunto, di continuity, la riproposizione del siparietto costituisce il momento del definitivo scioglimento narrativo della relazione – «La mia verità incontrava la tua. Per la prima volta.» – e segna un punto di ripartenza non solo intimo e privato ma anche professionale e belligerante: i due sono pronti a ripartire per Gotham e riprendersi la città.

La loro città.

La Città di Bane, Parte Uno, superato l’approccio straniante dell’incipit, viaggia su livelli emotivi e tensivi altissimi e ben costruiti. La raccolta vede Batman e Bane a migliaia di kilometri di distanza, rimandando ancora di qualche albo lo scontro finale. Bruce cerca di riassestarsi dopo lo scontro con Thomas Wayne avvenuto nel volume precedente: ad aiutarlo c’è Selina e la coppia, lavorando a stretto contatto, ritrova intimità e connessioni perse dopo il non-matrimonio. In questo modo, la riabilitazione di Bruce riesce ad essere portata a termine e i due possono ripartire per Gotham.

Nella nuova città vige la legge marziale imposta da Bane e fatta rispettare da Batman e Gotham Girl. Nonostante i tentativi di Capitan Atom e Robin (Damian Wayne) di introdursi in città, Bane né il suo esercito crollano. Anzi, Tom King sferra un colpo al cuore dei lettori e della Bat-famiglia con una brutalità senza eguali. Tutto è ormai pronto allo scontro finale e, al di là dell’esito, vincitori e vinti dovranno fare i conti con ciò che hanno perso e con le loro stesse azioni.

Anche in questo volume sono evidenti alcune scelte stilistiche che hanno contraddistinto l’intera run, accentuate dalla netta separazione dei due schieramenti: l’annullamento di Bruce al giuramento e alla crociata vengono auto-analizzate per comprendere cosa è andato storto negli anni precedenti. In particolare, il fallimento della relazione con Selina viene rielaborato con un’ammissione di colpa reciproca e sincera che va a rinsaldare il rapporto a livello emotivo e non solo – come si ben intuisce – fisico e passionale.

Per quanto riguarda il comparto grafico, troviamo nomi noti e grandi collaboratori di Tom King: Tony Daniel disegna le prime due parti, con il piccolo intermezzo di Mitch Gerads, con i suoi personaggi plastici ed affusolati. Nella terza parte disegna le vicende relative a Bruce e Selina mentre Mikel Janin e le sue matite dure e muscolosissime si concentrano sugli eventi strazianti di Gotham City. Le ultime due parti, invece, completamente dedicate a Pipistrello e Gatta sono ad opera di Clay Mann che abitua l’occhio del lettore alla successiva Batman/Catwoman.

Best quote:

«Lui è Batman. Io sono Catwoman. Siamo noi il messaggio.»

 

 

Batman vol. 12 - La Città di Bane, Parte Uno

Batman vol. 12 - La Città di Bane, Parte Uno

Collana: Rebirth Collection
Autori: Clay Mann, Tony Daniel, Mikel Janín, Tom King
Caratteristiche tecniche: 17x26; cartonato
Pagine: 144, a colori
Editore: Panini Comics
Prezzo: € 17,00
Voto:

Avatar photo

Pier

Instagram Meganerd
Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *