Mister Miracle – L’intima potenza di Tom King e Mitch Gerads

È finalmente uscito in Italia il primo dei due volumi del Mister Miracle di Tom King e Mitch Gerads. Molto probabilmente, il fumetto DC Comics più bello dell’anno. Vi spieghiamo perché, secondo noi, è una lettura fondamentale

Uno dei più grandi affari della DC Comics degli ultimi anni è stato senza ombra di dubbio mettere sotto contratto esclusivo Tom King. Uno scrittore che con pazienza e tanto duro lavoro sta letteralmente ricostruendo il mondo di Batman (anche con scelte sorprendenti), intessendo trame profonde e dando un taglio decisamente più umano alla figura di Bruce Wayne, ponendolo spesso e volentieri al centro dell’azione, alla ricerca di una luce che probabilmente non troverà mai.
King, in coppia con Mitch Gerads, ci aveva già stupito: il suo Sheriff of Babylon è stato un vero e proprio pugno nello stomaco. Una storia dura, sporca, piena di sangue e rabbia, che ti lascia con l’amaro in bocca al termine della lettura.

Ero davvero curioso di leggere il suo Mister Miracle, negli States ne parlavano davvero bene… e finalmente ho capito perché. Qui ci troviamo di fronte a un’opera vera, ricca di tutti gli elementi che dovrebbe avere un fumetto moderno, che guarda al futuro senza dimenticare mai da dov’è partito. Anche in questo caso, King ci parla di Scott Free più che di Mister Miracle, in una storia che sin dal titolo di questa recensione ho pensato di definire intima e potente.

Sbirciamo nella vita di Mister Miracle, quasi passassimo casualmente da quelle parti e – stregati – siamo rimasti a vedere come se la passa. Lo spettacolo, almeno inizialmente, ci farà restare davvero di stucco: troviamo infatti il nostro eroe privo di sensi, accasciato nel bagno di casa sua. Appena un istante dopo aver tentato il suicidio tagliandosi le vene.
Già. Inizia proprio così questo volume, con quella che potenzialmente poteva essere una fine.
No, non capita tutti i giorni di aprire un fumetto DC e vedere il protagonista cercare di farla finita nel cesso di casa sua, ma non è certamente solo questo a stupire di Mister Miracle.

Ma stiamo davvero correndo troppo, meglio partire dal principio: chi è Mister Miracle? Per capire meglio il volume in questione, non servono moltissime nozioni sul personaggio, anche grazie a un riassunto delle origini che troviamo all’inizio dell’albo: basti sapere che Mister Miracle, nome d’arte di Scott Free, non è altri che il figlio dell’onnipotente Altopadre di Nuova Genesi. Un vero e proprio Dio del Quarto Mondo, impegnato da secoli in una guerra devastante contro Darkseid, il terribile sovrano di Apokolips. Quest’ultimo qui è rappresentato quasi come il diavolo in persona e in effetti il suo regno è quanto di più vicino all’inferno voi possiate immaginare.

Per mettere temporaneamente fine a questa sanguinosa guerra centenaria, Altopadre e Darkseid strinsero un patto: l’uno prese in ostaggio il figlio dell’altro, allevandolo come se fosse suo. Questo consentì una sorta di armistizio tra i due pianeti e vide Scott passare l’infanzia nelle terribili fucine di Apokolips, crescendo sotto le torture della Nonnina Buona (un personaggio agghiacciante, nonostante il nome), mentre Orion – figlio del “diavolo” – passò la sua vita in Paradiso.

Dopo vari tentativi, Scott riuscì a scappare dall’inferno, ma decise di rinunciare anche al paradiso. Non si sentiva figlio di nessuno dei due mondi, quindi scelse la Terra per tentare di ricominciare da zero, come uomo libero.

Questa, a grandi linee, è la storia di Scott Free, uno dei personaggi più tragici creati dal genio di Jack Kirby. Ed è proprio da questa tragicità che King parte per costruire la sua trama: il nostro eroe è tormentato, confuso, al punto da non riuscire quasi più a distinguere tra la realtà e la fantasia. L’artista della fuga tenta di scappare dalla vita rifugiandosi nella morte, ma dirà a tutti che in realtà voleva fare esattamente l’opposto, in un crescendo di emozioni che inizialmente lasceranno stordito il lettore e via via lo conquisteranno sempre di più. 

Merito di una narrazione decisamente atipica, che “rinchiude” il personaggio in una tavola sempre divisa in nove vignette, probabilmente per non farlo scappare, chissà. Mister Miracle è intrappolato nel suo fumetto, nella sua vita. Cerca una via di fuga dalla realtà, ma non sa più distinguerla dal sogno o dalle visioni. Ha un solo, grande punto fermo: l’amore per sua moglie Barda, infinito come l’universo. Su questo non ha veramente dubbi… mentre su tutto il resto, beh, non ha davvero le idee molto chiare.

Tom King ci mostra il lato decisamente più umano del personaggio, con dialoghi semplici, ma incisivi, sicuramente mai banali. Lo scrittore dà molto peso alle parole, che spesso valgono quasi più d’illustrazione: i ragionamenti di Scott sono semplicemente incredibili, specialmente quando inizia a parlare della fede. Assistiamo a un uomo che tenta di riprendersi da un trauma (il tentato suicidio), rispondendo con una positività e una spensieratezza quasi disarmanti. Sarà davvero impossibile non voler bene a Scott, arrivare persino a fare il tifo per lui.

Dopo questo volume, Mister Miracle sarà uno di famiglia. Vorrete tanto bene a lui quanto odierete Orion, ormai sempre più vicino a un lato oscuro che non ha mai pienamente nascosto: il rapporto di amore/odio con il fratellastro è una delle colonne di questo fumetto. Il figlio di Darkeseid è convinto di essere il nuovo Altopadre ed è completamente invasato dal potere: crede di essere Dio. Il confronto con Mister Miracle, – fisico, ma soprattutto verbale – è una delle pagine più intense che mi sia capitato di leggere quest’anno. Orion è totalmente corrotto dal potere e le conversazioni (se così possiamo chiamarle) con Scott sono semplicemente deliranti: distorcono non solo la realtà, ma persino la logica, facendo tutto il giro e arrivando – incredibilmente – a dargli ragione.

E tu resti lì, impietrito, con il tuo volume in mano, a pensare che questo fumetto va decisamente oltre quello che avevi anche solo lontanamente immaginato: è tutto così intimo, tutto così potente. 

Scott è un artista della fuga. Vuole scappare da tutto il male che la vita gli ha riservato, ma ha capito che la soluzione non è scappare dalla vita stessa. Quindi meglio combattere per restare in vita, per essere felice con sua moglie, per godersi un tramonto o un’alba.
Le cose semplici, di tutti i giorni.
Che spesso ti fanno sentire Dio.

Tom King e Mitch Gerads raccontano in modo sorprendente una storia affascinante, toccante e profonda. Ci faranno vedere momenti di straordinaria quotidianità mentre sullo sfondo infuria una guerra assurda, mentre le vite stesse dei protagonisti saranno in pericolo costante. Un fumetto intelligente, che ci sorprende capitolo dopo capitolo, fino ad arrivare a una conclusione che non è una conclusione.

Per fortuna, perché non vedo l’ora di leggere il secondo e conclusivo atto di Scott Free, meglio conosciuto come Mister Miracle.
Dio. Eroe. Uomo.

 

Abbiamo parlato di:

Mr. Kent

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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