Secondo il co-sceneggiatore David Mitchell, Matrix Resurrections non si può definire un sequel in senso stretto
L’atteso quarto film della saga fantascientifica Matrix, nata nel 1999 dalla mente di Lilly e Lana Wachowski, arriverà nei cinema americani e su HBO Max il 22 Dicembre. Fino ad oggi, i media hanno definito Matrix Resurrections come sequel della trilogia terminata nel 2003. Invece, dalle nuovi dichiarazioni del co-sceneggiatore David Mitchell, la pellicola non può definirsi strettamente così. Seppur esistono diversi collegamenti, Mitchell ha dichiarato a CBR, quanto segue:
“Ho visto il film a settembre mentre mi trovavo a Berlino. È davvero valido. Non posso dirvi nulla circa la trama del film, ma vi posso spiegare cosa non è. Di certo non è il solito sequel, ma un’entità autonoma che contiene in ogni caso, in una maniera molto ingegnosa, i tre Matrix che l’hanno preceduto. È una creazione molto bella e peculiare. E riesce a ottenere anche un paio di cose che generalmente non vediamo nei film d’azione, va a sovvertire le regole dei blockbuster.”
Abbiamo pochi dettagli sulla trama. Dal trailer abbiamo potuto avere la conferma del ritorno di Neo (Keanu Reeves) e Trinity (Carrie-Anne Moss), anche se i due ora vivono a San Francisco e non ricordano ne il passato, ne sembrano conoscersi. Una versione più giovane di Morpheus, ora interpretata da Yahya Abdul-Mateen II, sembra reintrodurre i personaggi nel mondo di Matrix. Qui, Thomas Anderson dovrà scegliere se seguire di nuovo il coniglio bianco ed entrare in un Matrix più pericoloso che mai.