Lucca Crea: «Non ci sarà Lucca Comics & Games, ma un evento diverso»

Emanuele Vietina, direttore generale di Lucca Crea Srl, la società che organizza Lucca Comics & Games, dichiara per la prima volta che non ci sarà la consueta kermesse toscana, ma un evento totalmente diverso: ecco come sarà Lucca Changes 2020

lucca changes

Ora è ufficiale: nonostante quanto fosse stato dichiarato nelle scorse settimane, Lucca Comics & Games 2020 non ci sarà. L’evento che si terrà dal 29 ottobre all’1 novembre, infatti, avrà persino un nuovo nome, Lucca Changes, e guarderà al futuro con un occhio all’evoluzione delle normative anticontagio.

Questa mattina, durante una videoconferenza della commissione consiliare partecipate, i vertici di Lucca Crea – la società che gestisce e organizza Lucca Comics & Games – nelle figure del presidente Mario Pardini e del direttore generale Emanuele Vietina, hanno fatto chiarezza sullo stato dei lavori e su tutte le novità di questa manifestazione che temporaneamente sostituirà la kermesse più famosa d’Europa dedicata al fumetto e alla cultura pop.

L’introduzione è a cura dell’assessore Francesco Raspini: «Obiettivo dell’amministrazione – ha detto – è quello di salvare non solo il brand, ma anche la possibilità di salvaguardare con profitto la manifestazione affinché eventuali difficoltà di quest’anno non vadano a pesare anche sul futuro. Per questo abbiamo sposato una logica di investimento sugli anni a venire che crediamo che alla lunga possa pagare».

Per il presidente Mario Pardini il punto di partenza è quello del successo della manifestazione negli anni. «Il nostro bilancio sociale – dice – parla di una società fortemente patrimonializza e solida che ha chiuso un grande 2019. I dati, infatti, dicono che il fatturato è stato di 8 milioni di euro con 500mila euro di utile netto. Questo è il punto di partenza per programmare il futuro non solo di Lucca Comics ma dell’intera attività di Lucca Crea».

Tocca al direttore Emanuele Vietina entrare nel dettaglio. A partire dal lavoro fatto nei mesi anche di lockdown: «Nel primo mese di lockdown – dice – c’è stata la fase di ibernazione degli eventi. Abbiamo sospeso il Salone dell’ediliziaCollezionando e Verdemura. Gli ultimi due eventi sono stati sospesi mentre il Salone è stato recuperato a inizio luglio. Ad aprile è partita l’analisi dei bisogni, all’unterno di un mercato molto concorrenziale e con analisi fatte tramite una serie di focus group. Abbiamo nello stesso periodo formalizzato l’ingresso nell’Associazione degli enti fieristici italiani, cosa che ci ha permesso di confrontarci sul tema anche della prevenzione del contagio per Covid. Dal 15 maggio al 30 giugno, poi, c’è stata la fase in cui abbiamo iniziato a parlare di come mettere in pratica le soluzioni prospettate, confrontandoci con il Comune e con i diversi portatori di interesse».

«Gli obiettivi che sono emersi – spiega Vietina – sono stati quelli di difendere il periodo dell’anno in cui si svolge la manifestazione, difendere il brand e difendere l’industria dell’hobby market. A fianco di queste esigenze è emersa la necessità di costruire nuove modalità di fruizione dell’evento sia nell’ottica della situazione contingente sia in prospettiva futura, dicendo comunque no a pure soluzioni di emergenza».

“L’importanza – dice Vietina – è quello di mantenere il driver economico per gli editori, la portata promozionale degli eventi per gli stessi, i numeri e il dialogo con la community e una delle caratteristiche della manifestazione di Lucca: il contenuto esclusivo. Abbiamo risposto ad alcune eccezioni, che ci sono state prospettate dai grandi eventi esteri, dicendo che per noi il luogo, Lucca, è la manifestazione e che quindi non si sarebbe potuto fare tutto in digitale. L’obiettivo primario, duinque, era quello che ci fosse una manifestazione comunque nella città. Abbiamo lavorato a una media partnership con media generalisti di primo piano che potessere diffondere i contenuti culturali al di là del pubblico presente nelle diverse location. Il tutto mentre all’estero i grandi eventi fieristici hanno deciso di migrare totalmente verso il digitale, così come in Italia, per esempio Napoli, salvo alcune eccezioni che hanno previsto eventi in presenza”.

«Dopo aver presto tutte queste informazioni – entra nel vivo Vietina – abbiamo deciso che non si farà Lucca Comics and Games ma si farà Lucca Changes, ovvero, come recita il sottotitolo A new Lucca Comics and Games Story. La città sarà sempre il centro degli eventi di carattere culturale con 7-8 location integrative al teatro del Giglio, cuore pulsante della manifestazione. Ma non ci sarà, anche perché non ci sono indicazioni generali per eventi del genere, una manifestazione di tipo fieristico espositivo. Avremo poi una espansione poi del mondo digitale, quindi i Campfire, luoghi fisici che ospiteranno micro eventi, che abbracciano tutta l’Italia. Questi dovranno essere i nuovi asset strategici: una rete di negozi, che poi sono i nostri espositori e che hanno già risposto in gran numero (in pochi giorni oltre 100, ndr). Lucca è solo il più grande dei camp: in questi luoghi si potranno comprare le novità in anteprima, ci saranno delle mostre, si potranno fare dei tornei di giochi di ruolo. Infine c’è la Rai come grande partner broadcast che trasmetterà i contenuti della manifestazione. Tutto questo alla ripartenza degli eventi tradizionale ci potrà permettere di ricominciare, anche irrobustiti».

Non ci saranno i consueti padiglioni, dunque, e gli eventi in città saranno circoscritti a specifiche location oltre al teatro del Giglio: «In città ci saranno le attività nei palazzi storici, le attività esports in San Romano, il Cosplay nei giardini storici cittadini, in particolare Villa Bottini. I biglietti saranno solo in prevendita on line. Poi si potrà verificare di scalare la grandezza degli eventi in base alla situazione sanitaria del momento. Di base, dunque, non sarà una manifestazione di carattere dinamico ma in principal modo statica».

A fianco degli eventi in presenza ci sarà poi un portale digitale dedicato alla cultura, con un ricco palinsensto di eventi, un portale che amplifichi i contenuti degli stakeholder e che porti anche alla conversione in acquisto. «La dimensione economica – specifica Vietina – rimane importante e studieremo in questo senso un marketplace on line o una rete di negozi».

Lucca ha saggiamente scelto di cambiare, dunque. Quest’anno era impensabile di poter fare, anche solo in maniera contenuta, il solito Festival e oggi abbiamo dunque le idee più chiare. Restate sintonizzati con MegaNerd, perché nelle prossime settimane saranno svelati ulteriori dettagli sulla manifestazione.

 

Fonte: Lucca in diretta


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