La Storia Fantastica, un film di cui innamorarsi

 

Il tempo passa e i cult (per fortuna) restano! Visto che ormai sono stata letteralmente coinvolta nella ricerca di curiosità e approfondimenti sui film che ci sono rimasti nel cuore, non potevo non soffermarmi sulla stupenda storia di Westley e Bottondoro! Grazie a loro ho già deciso uno dei primi regali da chiedere a Babbo Natale: il romanzo La principessa sposa di William Goldman, libro da cui è tratto La Storia Fantastica, il film di cui andremo a parlare oggi.

Procediamo per gradi: il film esce per la prima volta negli Stati Uniti nel settembre del 1987, ben 30 anni fa, mentre in Italia arriverà l’anno seguente. Diretto da Rob Reiner, colmo di fantasia, amore e duelli, ci ha accompagnato tante volte sulle nostri reti TV.

La storia fu scritta da Goldman per accontentare le sue due figlie, a quanto pare assetate di favole; Reiner e altri membri della troupe avevano letteralmente adorato la storia leggendo il romanzo da bambini, lo stesso Elwes (Westley) fu davvero orgoglioso d’interpretare il suo ruolo, si dice che si impegnò talmente tanto nel provino, che per il regista fu amore a prima vista.

Ripercorriamo sommariamente il cast e la trama: abbiamo il caro tenente Colombo (Peter Falk) nei panni del nonno che narra la storia, Robin Wright nel ruolo di Bottondoro e come detto poco fa, Cary Elwess che interpreta il garzone Westley. Tra i personaggi secondari ricordiamo Wallace Shawn nel ruolo di Vizzini e Billy Crystal in quello di Max dei miracoli.

La struttura della narrazione è a cornice: il piccolo Jimmy è a letto malato, passa il suo tempo chiuso in camera tra TV e videogiochi, così suo nonno per distrarlo decide di raccontargli una storia d’amore, amore vero. Il ragazzino, che dapprima era schifato solo alla parola “bacio”, alla fine non sta più nella pelle ascoltando del trionfo dei sentimenti di un garzone e la sua amata; dopo numerosi scontri, avversari e peripezie, i due amanti infatti non fanno che dimostrarci che l’amore vince sempre!

Alcune curiosità:

  • La colonna sonora fu composta dal leader dei Dire Straits, Mark Knopfler, che accettò di occuparsi della parte del soundtrack in cambio di vedere un berretto nella pellicola con il logo degli Spinal Tap (band protagonista di un documentario diretto da Reiner “This is the Spinal Tap”). Il regista dovette inserirlo nella camera del bambino, per ovvi motivi nella parte di scene ambientate negli anni ’80.
  • Prima di Reiner altri registi avevano provato a cimentarsi nello stesso progetto: Robert Redford voleva lavorare sullo stesso film insieme a Francois Truffaut con un ipotetico cast composto da Colin Firth nei panni di Westley, Danny de Vito nel ruolo di Vizzini e Arnold Schwarzenegger in quello del gigante Fezzing. Secondo voi sarebbe stata una storia altrettanto fantastica?

  • La frase di tutto il film che ci è rimasta ovviamente più impressa è “Ai tuoi ordini”: la pronuncia sempre Westley a Bottondoro, e il nonno racconta-storie ha tenuto a precisare che in realtà voleva dire “Ti amo”. Diventata simbolo dell’amore vero, venne usata come incisione su molte fedi nuziali e il povero Elwes ancora è perseguitato da donne che chiedono di ripetergliela!

 

  • Per il ruolo del gigante Fezzing, Reiner aveva le idee chiare fin dall’inizio: il ruolo sarebbe stato di Andrè Renè Roussimoff, meglio conosciuto nel mondo del wrestling come Andrè the giant (il gigante). Dopo varie ricerche entrò a far parte della troupe, ma il povero colosso soffriva di forti dolori alla schiena: si sarebbe dovuto operare  alla fine delle riprese, ma non potendo assumere farmaci, dovette tenere a bada i dolori con l’alcol.

Essendo davvero di dimensioni bibliche, le quantità di alcolici che mandava giù restarono ben impresse nella memoria di tutti. Lo stesso regista raccontò di una mattina in cui Andrè si sentì male per aver bevuto 3 bottiglie di cognac e 12 di vino la sera prima! Proprio per questo grave problema alla schiena, vennero usate delle riprese strategiche e controfigure per le scene in cui doveva tenere in braccio Westley o la bella Bottondoro.
Salutiamo con affetto il nostro gigante, che purtroppo ci ha lasciato nel 1993 per un infarto.

  • In alcune scene potete notare che Elwes muove in maniera alquanto elegante una gamba, o accenna a zoppicare: questo perché durante le riprese fu vittima di un incidente mentre guidava una dune buggy e quasi si ruppe una caviglia.
  • Nel film, il mondo reale e quello della fantasia sono nettamente separati, fu così anche per girare il film, infatti le scene tra nonno e nipote furono lasciate tutte alla fine, vennero girate una volta che erano già finite tutte quelle del racconto fantastico.

  • Una scena memorabile è quella dello scontro tra Inigo Montoya (applausi!) e Westley nei panni dell’eroe mascherato (simil Zorro): nella pellicola originale, mentre duellano citano molti maestri di scherma realmente esistiti, tra cui Bonetti, Capoferro, Thibault e Agrippa. Nel doppiaggio italiano sono stati eliminati e sostituiti con nomi di fantasia perché non si voleva correre il rischio di fare allusioni che avrebbero capito in pochi. La scena dello scontro è davvero stupenda, pensate che fu preparata da Bob Anderson, coreografo di numerosi duelli visti al cinema, come quelli de Il signore degli anelli.
  • La storia fantastica aveva un finale alternativo: il bambino protagonista, al termine della storia, avrebbe dovuto aprire la finestra e trovarsi davanti i protagonisti del racconto a cavallo, tra cui Westley che gli proponeva una cavalcata insieme. L’idea fu però scartata per non creare contraddizioni tra realtà e fantasia.

Io sono pronta a ripercorrere tutta la storia con il libro tra le mani, rivivere il vero amore, il Westley “praticamente morto” ma non morto per davvero e soprattutto l’inseguimento di quell’uomo con sei dita nella mano sinistra, colui che scatenò quella vendetta tanto agognata: «Mi nombre es Inigo Montoya. Tu hai ucciso mio padre. Preparate a morir!»

 

 

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Saki

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Cuore giapponese in un corpo italiano, leggo manga dalla più tenera età e sogno ancora di cavalcare Falcor! Curiosa fino allo sfinimento, sono pronta a parlarvi delle mie scoperte!

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