Empyre arriva anche in Italia: è subito guerra nel Marvel Universe

Inizia finalmente anche nelle edizioni italiane il grande evento Marvel 2020: EMPYRE. Vediamo insieme come si dipana la storia sulle collane targate Panini

speciale empyre

Se nell’era Bendis – per intenderci, quella degli anni Dieci che ha portato alla sovraesposizione e al successo planetario degli Avengers, con la sua run rivoluzionaria a cui ne è seguita una altrettanto esplosiva a firma Hickman – i crossover si succedevano con una rapidità mai vista prima, è dalla GUERRA DEI REGNI che le cose sembrano essersi calmate, tornando alla situazione “originale”: così i grandi eventi sono tornati ad essere un appuntamento annuale, fermo restando la loro centralità narrativa come turning point della continuity globale e la loro espansione in numero pressoché illimitato di spinoff e collegamenti esterni.

Certo è che, come abitudine presa nel nuovo millennio, almeno da quando sono stati creati gli “architetti” narrativi (ovvero un piccolo gruppo di autori che decidono le direzioni delle storie progettate sul lungo periodo, così da dare maggiore coerenza al parco testate), le trame dei crossover sono degli “approdi”, ovvero il risultato di un’attenta pianificazione editoriale con la risoluzione di sottotrame svolte nei mesi precedenti nelle varie avventure dei singoli protagonisti.

Parlando di EMPYRE: la storia ha avuto origine (a parte in MEET THE SKRULL, del 2019, di Robbie Thompson) nell’one shot del dicembre del 2019, INCOMING!, volume che raccoglieva le firme di Dan Slott, Matthew Rosenberg, Chip Zdarsky, Donny Cotes, Jonathan Hickman, e al tavolo da disegno un cast all star con Joe Bennet, Javier Garron, Jim Cheung, Patrick Gleason, Valerio Schiti, Alex Maleev; e che per quanto possa sembrare strano, nonostante la scrittura fosse ad otto mani, è risultato un albo convincente e particolarmente riuscito dal punto di vista del fascino narrativo. Aggiungendo poi che, a quasi un anno di distanza, capiamo che la storia prende le mosse addirittura dalla storica GUERRA KREE SKRULL, iniziata nel numero 97 della prima, leggendaria serie degli Avengers scritta da Roy Thomas e disegnata da Neal Adams nel giugno del 1971. Ebbene, solo oggi si capisce quanto profondamente EMPYRE sia incastonata nella storia della Marvel.

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INCOMING! iniziava con un omicidio e la conseguente caccia al killer: e si risolveva, inaspettatamente, quasi con un nulla di fatto, perché anche se Reed Richards, Carol Danvers e Jessica Jones trovavano il responsabile (Rakson, uno skrull comparso per la prima e unica volta decenni fa), le domande non trovano risposta perché lo stesso Rakson viene ucciso e uno strano messaggio sul luogo del delitto (“sotto gli alberi”) non viene decifrato da nessuno.

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Ebbene, il senso di quella frase misteriosa si capisce adesso solo leggendo AVENGERS: EMPYRE #0 – pubblicato in Italia sul mensile Avengers #23 (127) – , il prologo alla mini vera e propria: una nuova guerra sta per sconvolgere l’universo Marvel, e trova inaspettatamente alleati le etnie spaziali storicamente nemiche degli Skrull e dei Kree contro i Cotati, razza aliena vegetale senziente ben nota a chi conosce la storia vendicativa (vi dicono qualcosa i Preti di Pama, Mantis e LA TRAVERSATA?…).

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Proprio il numero degli Avengers è scritto dal grandissimo Ewing, in questo periodo sempre più lanciato per la sua strabiliante gestione di IMMORTAL HULK, ma che aveva già toccato tangenzialmente l’universo del gruppo più potente della Terra: le storie scritte da lui su ULTIMATES e disegnate da Rocafort sono diventate un instant cult, e con EMPYRE dimostra di cosa è capace quando messo a scrivere dei big guns. Infatti, sarà che i Vendicatori ultimamente sulla loro regular stanno attraversando un periodo non proprio esaltante per mano di Jason Aaron, altrove eccellente ma in questa sede leggermente sottotono, sotto la cura dello scrittore britannico sembrano brillare nuovamente, con caratterizzazioni che escono fuori dai dialoghi nella migliore tradizione Marvel, personaggi centrati e una narrazione che parte lenta e scivola inesorabile verso un climax adrenalinico. Certo, 22 pagine sono poche: ma bastano per ricordarsi (se ce ne fosse bisogno) quanto epici ed emozionanti possono essere gli Avengers se scritti come si deve, e per far attendere con ansia gli sviluppi della storia.

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Su ROAD TO EMPYRE, pubblicato da Panini su La Strada verso Empyre (Marvel Miniserie #235), si fa poi un necessario recap di tutto quanto si è detto sopra: prendendo spunto e riprendendo la storia famiglia Warner (MEET THE SKRULL), Thompson rilegge una delle saghe più complesse, famose e politiche della Marvel, mostrando prima di tutto la sua perizia come biografo, e poi la ricchezza di una storia che ancora oggi è attuale e potenzialmente intrisa di sfumature variabili e adattabili a qualsiasi epoca. La Guerra Kree-Skrull diventa allora realmente un fulcro narrativo, una realtà con cui confrontarsi e che non smette di proporre spunti e suggestioni: le matite del bravissimo e italianissimo Mattia De Iulis, alternato alla perizia grafica di Javier Rodriguez, contribuiscono a rendere la storia particolarmente e insospettabilmente coinvolgente dal punto di vista emotivo.

Discorso simile ad AVENGERS: EMPYRE # 0 per alcuni versi, ma diverso, va fatto per FANTASTIC FOUR EMPYRE #0 (pubblicato in Italia su Fantastici Quattro #22): qua lo scrittore rimane lo stesso della serie regolare, e parliamo del famigerato Dan Slott. Lo stesso Slott che ha portato avanti Spider-Man (in un ciclo che attualmente viene ristampato dalla Panini, Un Nuovo Giorno) e che è stato più criticato che amato. Sono allora proprio i motivi che hanno fatto storcere il naso ai lettori del Ragnetto, i difetti che ritroviamo sul quartetto: per quanto il buon Dan sappia creare dei plot interessanti, il suo problema restano e sono le caratterizzazioni diluite in dialoghi fin troppo fitti e verbosi quanto inutili. Lo sanno anche i termosifoni che i Fantastici Quattro hanno attraversato un bruttissimo periodo editoriale che, nonostante buone storie (a memoria, quella di Hickman sopra tutte, ma sono anche da ricordare Matt Fraction e James Robinson), ha portato alla chiusura della serie nel dicembre del 2015.

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La gestione Slott, che ha fatto ripartire il Quartetto in edicola e si era lanciata con slancio anche e forse soprattutto grazie alle matite della bravissima Sara Pichelli, si è quasi subito afflosciata su sé stessa, nonostante suggestioni interessanti. EMPYRE sembra, almeno dalle poche pagine a disposizione sul prologo dedicato alla superfamiglia Marvel, aver dato nuova energia inedita allo scrittore: perché anche se i balloon continuano a restare fin troppo pieni di niente, i personaggi sembrano iniziare a respirare e a tornare tridimensionali. E c’è proprio da sperarlo, perché ultimamente Franklyn e Valeria erano diventati delle macchiette (che dolore pensare a loro nella FONDAZIONE FUTURO di Hickman…), mentre i possibili sviluppi narrativi con le interazioni rimangono potenzialmente interessanti.

Per ultimo, passiamo al prologo di EMPYRE su CAPTAIN AMERICA: EMPYRE # 0, pubblicato in Italia su Capitan America #22 (126).

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La storia, scritta da Philip Kennedy Chanson e disegnata da un Ariel Olivetti che guarda da vicino al miglior Travis Charest, mette in pausa la storyline presentata fino al numero precedente (Tutti Muoiono Giovani, nuovo capitolo della trama imbastita dal bravissimo Ta-Nehisi Coates) in attesa di risolvere il mistero su Thunderbolt Ross, e riprende Steve Rogers in modalità difesa da guerra, nuovamente con i gradi militari per difendere la Terra dall’assalto dei Cotati. La storia di per sé è gradevole, diretta, e scorre via abbastanza dritta: peccato che finora poco aggiunge alla saga principale e al personaggio Rogers in particolare, al centro negli ultimi anni -grazie alla scrittura preziosa di Brubaker prima, e poi a seguire Remender, Spencer e ora Coates- di un revisionismo narrativo, politico e sociale che lo hanno reso uno dei protagonisti indiscussi del parco testate, con una regular sempre perfetta, attuale e quanto mai urgente. Ad ogni modo, una lettura sempre sopra la media.

Non resta adesso che attendere che EMPYRE esploda ad ottobre, perché come ha promesso lo stesso Ewing, in odor di diventare il prossimo autore, le sorprese e le emozioni non saranno poche.


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