Batman – Due storie di Tom King che ci sono rimaste nel cuore

Continuiamo a ripercorrere lo straordinario arco narrativo di Tom King su Batman: oggi parleremo di Tetti e Io sono Bane, due minisaghe davvero intense, che hanno lasciato un segno profondo nel Cavaliere Oscuro

 

recensione batman io sono bane 2
BATMAN – TETTI

“Tetti” è il terzo arco narrativo della gestione Tom King su Batman. Una storia molto breve, in sole due parti, che troviamo sui numeri 15 e 16 di Batman (Rinascita).

Ai disegni Mitch Gerards che, con uno stile più cartoonesco e meno crudo rispetto a Janìn, ci riporta a Gotham dopo la missione suicida a Santa Prisca. Conclusi gli eventi di “Io sono Suicida”, il team creativo ci propone un approfondimento del rapporto tra Batman e Catwoman, tra Bruce e Selina: una storia dai risvolti romantici, intimi e passionali che non dimentica le solite sfumature giallo-crime.

Il fulcro della trama è legato ai 237 capi d’accusa – e conseguente pena di morte – che pendono sulla testa di Selina ma che, grazie al successo della missione contro Bane, si trasformano in un ergastolo da scontare a Blackgate: dovrà essere proprio Batman a consegnare Catwoman al carcere di massima sicurezza ma, come possiamo immaginare, la sua sarà una bella gatta da pelare (chiedo scusa!).

Selina ha intenzione di trascorrere gli ultimi istanti di libertà col suo amato Bruce e poi fuggire lontano all’alba, portando con sé… la notte!

Ma siamo a Gotham e, quando scende il buio, sorgono i criminali: i due piccioncini si trovano a dover affrontare diversi criminali di seconda e terza fascia come Re Orologio, il Segnalatore, Boss Gorilla e Kite Man (che vi prego di tenere d’occhio per il futuro!); insieme formano un bel team ma niente di bello dura a lungo quando ci sono questi due di mezzo!

batman catwoman

Dopo un – meritato – momento di pura passione, infatti, Selina decide di fuggire via mettendo Batman nei guai con Gordon, che li aspettava come d’accordo a Blackgate. Subito il Pipistrello si mette sulle tracce della Gatta e, ricordando il loro primo incontro, giunge da una certa Holly Robinson (nome utilizzato da Selina stessa per affittare un appartamento dove custodire i bottini più preziosi).

La giovane è una vecchia amica d’infanzia di Selina, cresciuta con lei nell’orfanotrofio dove vivevano da piccole, che impazzisce quando questo viene distrutto da un incendio: è lei, purtroppo, a compiere i 237 omicidi di cui viene accusata Catwoman.

Dopo aver ferito quasi mortalmente anche Bruce, Holly riesce a scappare aiutata da Selina, giunta in soccorso di Batman: trasportato a Villa Wayne, la Gatta lascia un messaggio al Pipistrello: sarà ad attenderlo, di notte, su qualche tetto.

Prima di riprendere il ciclo “Io sono…”, Tom King si e ci concede una pausa dall’azione, dal crimine e dalle indagini; apre una romantica digressione sul rapporto odi et amo dei due personaggi, lasciando tracce sempre più profonde del ruolo che Catwoman avrà nella vita di Batman: pericolosa criminale, amante e partner. Un rapporto contrastante, un amore complicato in continuo conflitto tra ciò che è giusto e ciò che si prova; un duo complesso e complementare, sempre in bilico tra il cadere e il rimanere in piedi.

Come sul cornicione di un tetto.

BEST QUOTE:

“Dobbiamo fermarci, anche solo per un secondo. Smetterla di fare quello che dobbiamo fare. E magari…anche solo per una volta… fare quello che vogliamo fare” – Catwoman

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BATMAN – IO SONO BANE

Finalmente!

Finalmente Tom King estrae il (primo) coniglio dal cilindro. “Io sono Bane” (Batman #17-#21) è il vertice più alto toccato fino ad ora nella Rinascita di Batman.

Questa storia in 5 parti è esattamente ciò che dice di essere: forte, brutale, cattiva, vendicativa, cruda, avvelenata.
Esattamente come Bane.

Il sovrano di Santa Prisca arriva a Gotham per riprendersi lo Psico-Pirata, per vendicarsi dei fatti di “Io sono Suicida”, per spezzare la maledetta schiena di Batman.

Il Pipistrello ha bisogno di cinque giorni per curare Gotham Girl, cinque giorni in cui sa che dovrà affrontare Bane, cinque giorni in cui potrebbe perdere tutto.

Per questo chiede a Dick, Jason, Damian e Duke di allontanarsi da Gotham per combattere e sconfiggere Bane da solo, per non esporli a pericoli “inutili”, perché loro sono la sua vera forza.

Ma Bane ha altri piani: colpisce in maniera crudele i tre ‘Robin’ e rapisce, grazie ai suoi sgherri, Gordon, Signal, Catwoman e Bronze Tiger (questi ultimi complici di Batman a Santa Prisca): vuole arrivare a Batman e scambiarli con lo Psico-Pirata.

Lo scontro è inevitabile: nella solita atmosfera cupa di Gotham, sotto la pioggia battente, osservati dall’alto dai gargoyle, Bane e Batman non si risparmiano, rispondono l’uno ai colpi dell’altro. Senza sosta. Senza pietà.

batman bane

Nel terzo capitolo, magnificamente orchestrato tra presente e passato, emergono dettagli circa l’addestramento a cui si sono sottoposti, per scelta o sopravvivenza, fin da piccoli, legati da un destino parallelo: combattere per vendicare la perdita della propria madre. Quando Bane sembra aver avuto la meglio, è ancora Catwoman l’asso nella manica (o nel guanto, fate voi!) di Batman: il tutto è perfettamente calcolato per portare il colosso all’interno di Arkham e fargli scatenare tutta la propria rabbia.

Qui possiamo notare l’attenzione che King ha nei riguardi del parco di nemici di Batman, rendendoli sempre presenti nei vari capitoli: se già nelle storie precedenti erano comparsi criminali minori, all’interno del manicomio, attraverso gli occhi – e i pugni – di Bane vediamo pezzi da novanta come Solomon Grundy, Due Facce, lo Spaventapasseri, Mr. Freeze, Man-Bat, il Cappellaio Matto, l’Enigmista, Calendar Man, essere messi al tappeto uno dopo l’altro mentre Batman riceve le cure del caso da Alfred.

Bane è inarrestabile, Batman determinato: lo scontro decisivo avrà un verdetto definitivo.

Sconfiggere il crimine o controllarlo: quale promessa sarà più forte?

batman e bane

“Io sono Bane” è, anche grazie ai disegni esplosivi di Finch, appassionante e adrenalinica, bruta e cruda, colpisce duro e mette a segno un bel colpo nella curiosità del lettore. Non manca la ‘solita’ analisi Kingiana dei personaggi, con l’autore sempre attento a non rendere i villains semplici antagonisti ma vere e proprie colonne portanti della storia che stiamo leggendo.

BEST QUOTE: (ho avuto molta difficoltà: vi chiedo quindi di leggere anche quelle delle tavole presenti, ndr)

“Io sono tormento. Sono rovina. Io sono pestilenza. Sono veleno. Io sono Bane.” -Bane

 

Abbiamo parlato di:

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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