Ufficiale: il Comitato Olimpico riconosce i videogiochi come “attività sportiva”

Una notizia che non avremmo mai pensato di poter dare: il CIO (Comitato Internazionale Olimpico), durante il summit di questi giorni tenutosi a Losanna, ha ufficialmente dichiarato che che gli e-sports possono essere considerati una vera e propria attività sportiva.

Un recente comunicato del CIO recita: «Gli e-sports competitivi possono essere considerati un’attività sportiva, i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un’intensità che può essere paragonata a quella degli atleti delle discipline tradizionali. […] gli “e-sports” sono in forte crescita, in particolare fra i giovani dei vari paesi, e ciò può essere la piattaforma per un coinvolgimento nel movimento olimpico».

Affermazioni piuttosto forti, che tuttavia non trovano d’accordo Thomas Bach, presidente del CIO. Nonostante il suo parere negativo, pare che il Comitato Olimpionico voglia cercare un dialogo con le varie federazioni sportive e l’industria dei videogame, per «esplorare maggiormente questa area e le possibilità che offre».

La sensazione di chi scrive è che possa essere, più che un’apertura verso il mondo videoludico, una strizzata d’occhio a dei potenziali sponsor.

Un primo assaggio dei videogiochi all’interno dei Giochi Olimpici lo avremo già tra qualche mese: in occasione dei Giochi Asiatici in Indonesia, nell’estate del 2018, gli e-sports debutteranno come “disciplina dimostrativa”.

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